Vuoti a Pedere: Perché preoccupa la reatà comportamentale giovanile e perché i social fanno la loro parte Cinema 21 Giugno 202321 Giugno 2023 di Mauro Chirizzi Le cronache di questi ultimi tempi ci dimostrano una preoccupante recrudescenza di episodi violenti colposi o dolosi che coinvolgono le nuove generazioni. Divo di TiK Tok Fatti come la triste vicenda di Casal Palocco dimostrano una totale disaffezione verso un comportamento responsabile e giudizioso, a dispetto di una esaltazione dell’idiotismo che coinvolge la comunicazione, l’estetica, e la gestualità; questi ragazzi, infatti, mimano personaggi o emulano cartoni animati ostentando strafottenza e cinismo in stupide sfide da pubblicare in video da trasmettere via web. Elettra Lamborghini influencer Ragazzi che trascurati dai propri genitori, troppo intenti alla carriera o altro, sono cresciuti a fumetti e videogames, trovano una sorta di emancipazione dalla passività subita per tutta l’età d’infanzia ed adolescenziale per poi emulare da adulti i “contenuti” assorbiti in età puberale le cui conseguenze ci lasciano assolutamente senza parole. Chiara Ferragni, l’arroganza del successo Come si può commentare una sfida “Live” come quella di tre ragazzotti di buona famiglia che prendono a noleggio una super car per riuscire a viverci dentro per 50 ore consecutive? Tutto questo per riuscire ad ottenere i like di approvazione del popolo Web; così come è accaduto all’adolescente che per tre volte si è tuffato in un fiume con tanto di divieto di balneazione, facendosi filmare e trovando la morte in diretta per annegamento . Il problema è appunto la gestione dei filmati che girano in modo virale sul Web con il conseguente pericolo di emulazione; non v’è alcun controllo e soprattutto tutti possono essere artefici di un video da postare su canali social aperto o in circuiti di comunicazione da cui possono essere estratti e pubblicati . Tutti questi comportamenti sono pari ad un “vuoto a perdere” senza appello ; che vada bene o male il video, che provochi dolore o morte, nessuna differenza, resta la tristezza della pochezza intellettuale e della assoluta mancanza di spirito e contenuti sostituiti dalla ovvietà quasi sempre accompagnata dalla enfatizzazione dei toni.Nulla vale la condanna penale o lo sconcerto sociale perché il messaggio utilizzato è inimputabile per palese incapacità di intendere e di volere. TikTok, allarme sindrome di Tourette: «I ragazzi si ammalano a forza di guardare video» Di fronte a ciò nessuna legge infatti potrebbe censurare, piuttosto sarebbe utile una presa di coscienza ed un coinvolgimento di tutti quegli operatori e professionisti del web (youtuber e company ) che hanno fatto di questo la loro professione al fine di concertare una regolamentazione “etica”, in una sorta di autoregolamentazione che valga come deterrente all’acquisizione dei “like” ottenuti da live contrarie alle norme di legge. Ad oggi però il mondo del web tace in un assordante vuoto a perdere.