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MARTINA FRANCA- I disabili possono circolare nelle ZTL di altri comuni

Il Comune aderisce alla Piattaforma CUDE, i disabili possono circolare nelle ZTL di altri comuni senza preavviso ma previa autenticazione

Per i diversamente abili di Martina Franca titolari di contrassegno sarà più facile circolare negli altri comuni. Coloro che devono spostarsi da una città a un’altra non devono più comunicare l’ingresso nelle aree a traffico limitato (Ztl, strade o corsie sottoposte a divieti o limitazioni) nei comuni diversi da quello di residenza. Ciò è possibile in quanto il Comune di Martina Franca, il primo del Sud Italia, ha aderito ad una sperimentazione partita il 23 maggio dello scorso anno.

Per semplificare la mobilità delle persone con disabilità su tutto il territorio italiano, con D.M. del 5 luglio 2021, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha istituito una banca dati nazionale per una gestione coordinata delle autorizzazioni.

Possono usufruire del servizio soltanto i cittadini dei Comuni che hanno aderito alla sperimentazione. Pertanto, in seguito all’adesione del Comune di Martina, le persone con disabilità che intendono usufruire del servizio possono accedere alla Piattaforma CUDE – acronimo di contrassegno unificato disabili europeo – e autenticarsi nella propria area riservata, sotto la voce accesso ai servizi- Piattaforma unica contrassegno disabili – CUDE al seguente link https://localhost/web/portale-automobilista/piattaforma-cude

Dei 21 comuni italiani che hanno aderito, Martina Franca è finora non solo il primo ma anche l’unico al Sud. Per eventuali informazioni e/o chiarimenti è possibile contattare la Segreteria del Comando della Polizia Locale al numero 080/4836281.

 “Ringrazio il Comando della Polizia Locale e il quinto Settore, Servizi alla persona – ha dichiarato l’Assessore alle Politiche Sociali, alla Mobilità e alla Polizia Locale Angelo Gianfrate –  per  l’attenzione che rivolgono costantemente alle persone con disabilità e alle loro esigenze. Martina, infatti, fa parte del numero ancora molto ristretto dei comuni italiani che hanno aderito alla piattaforma”.

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