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“Esterno notte” fiction di Marco Bellocchio su Aldo Moro

di Anna Gomes

La notte prima dell’attentato, un temporale sconvolge Roma: è il 13 marzo del 1978 ed Aldo Moro, dopo aver baciato il suo adorato nipotino Luca, si appresta ad andare a dormire. Qualche flash back del regista, ci riporta alla prigionia di Moro ed alle sue parole secche e crude verso i compagni di partito che lo stanno abbandonando al suo destino crudele. Moro sa ed immagina già tutto. Sopratutto sa di dover morire. E perché poi? Per la ragion di Stato? Vuole vivere e rivedere moglie (un ottima Margherita Buy) figli e nipotino e non vuole morire, nessuno vuole morire. Solo Francesco Cossiga, allora Ministro dell’ Interno, sarà al suo fianco, cercando fino all’ultimo di salvare l’amico Aldo. Ed il papa, legato profondamente al Presidente ed unito a lui da una profonda fede Cattolica ed amicizia.

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Andreotti sta male, ma non si sposta dal suo realismo intoccabile. Luci ed ombre  quindi, nella prima parte della miniserie di Bellocchio su Aldo Moro, proiettata in tre puntate su Rai 1 sul suo rapimento ed omicidio. L’Italia è sconvolta, nell’attentato di quella mattina del 16 marzo, muoiono assassinati, cinque uomini della scorta, ma le Brigate Rosse vogliono Moro. Lo narcotizzano e lo portano via in una cassa di legno. La sofferenza ed il dolore fisico e morale si annunciano appena in questa scena e si lasciano alla interpretazione del pubblico. Il Presidente democristiano in quegli anni,  apre al “compromesso storico” con il partito Comunista e quando si incontra con Berlinguer, c’è molto da intuire sulla piega che prenderà la Democrazia Cristiana di quel periodo storico (Anni ’70). Le Brigate Rosse hanno pianificato tutto, nei minimi particolari, dalla sede dell’attentato fino al luogo in cui sarà imprigionato il Presidente della DC e poi assassinato il 9 di maggio. Un uomo mite, generoso, ottimo professore universitario, profondamente cattolico e legato ai figli ed alla famiglia, è questo il ritratto umano di Moro che emerge nel film. Il colloquio tra Francesco Cossiga ed un ambasciatore Americano la dice lunga su quello che sta per accadere: la calma e la certezza delle dichiarazioni dell’ ambasciatore dell’ Establishment americano, diventeranno essenziali nella scelta presa in seguito dal Governo Italiano. IL Comunismo era un fantasma da allontanare, una bruttura da evitare a tutti i costi, anche e soprattutto a costo di una scelta devastante: il sacrificio del Presidente Moro. Cossiga incarna con una sola frase tutti gli Italiani basiti e distrutti da quel rapimento: “C’è solo una priorità: salvare Aldo Moro!”. Lasceremo i commenti finali dopo la puntata di ieri sera sempre su Rai 1 e l’ ultima che sarà trasmessa il 17 Novembre.

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