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ALLONTANAMENTO ZERO- Iter regionale del piemonte disegno legge tutela del diritto minori a vivere con la propria famiglia.

di Cinzia Santoro

Continua senza tregua la battaglia dei genitori piemontesi, contro le istituzioni che consentono il prelevamento coatto dei bambini.
Nel 2019  la Regione Piemonte ha svolto un’indagine conoscitiva sul sistema degli affidi e delle case famiglie dalla quale sono emersi dati sconvolgenti:
il 70 % dei bambini oggetto di provvedimento non avrebbe dovuto essere allontanato dalle proprie famiglie,
il 50% delle famiglie a cui vengono sottratti i minori ha difficoltà di carattere economico. Solo il 14% degli allontanamenti di minori disposti in Regione Piemonte è motivato dal sospetto di maltrattamenti e di abusi.
Questi sono dati allarmanti che hanno gravemente inciso sulla vita dei piccoli e delle loro famiglie. Quest’ultime  hanno organizzato una protesta ad oltranza contro i 15 emendamenti che sono stati inseriti, ma non ancora approvati, se non uno solo, nel DDlr 64 Allontanamento Zero, dinnanzi la sede della giunta regionale del Piemonte. Presente l’ Assesora alle Politiche della Famiglia e dei Bambini della Regione Piemonte Chiara Caucino, che ha promesso di eliminare almeno 14 emendamenti per riportare il testo del DDlr 64 nella sua versione originale.
L’assessorato è stato anche sollecitato sotto questo aspetto con un appello da parte di Fratelli d’Italia e in particolare dall’ avvocata Augusta Montaruli, Deputata al Parlamento italiano.
Abbiamo raggiunto al telefono la Dottoressa Montaruli, che ci ha chiarito i punti salienti del suo impegno nell’iter di discussione degli emendamenti.

On. Augusta Montaruli

Onorevole Montaruli perché una proposta di legge che regoli l’ allontamento dei minori nella Regione Piemonte?

La proposta di legge regionale nasce dalla filosofia di utilizzare l’allontanamento del minore come estrema ratio e fare di tutto perché ci sia una corretta interpretazione della norma nazionale che prevede l’allontanamento, solo in casi particolarmente gravi e non come avviene spesso per motivi economici. L’aspetto economico non può essere elemento valutativo della capacità genitoriale.  È chiaro che nel momento in cui si vanno ad affievolire questi cardini, la proposta perde la sua forza. 

Nella Regione Piemonte ci sono stati casi di allontanamento forzato dei minori portato a conoscenza dell’intera nazione attraverso i media locali e nazionali. Parlo del caso dei quattro fratellini di Cuneo, della piccola Violetta e dei bimbi nigeriani strappati alla mamma e affidati a una coppia omosessuale che si è rivelato del tutto indaguata a crescere dei figli. Cosa è successo?

Per alcuni casi abbiamo interpellato il ministro Cartabia sollecitando un controllo laddove avevamo la documentazione ed era sorto il sospetto di alcune anomalie. Dopodiché c’è il provvedimento di legge in Regione Piemonte, il famoso “Allontanamento Zero” che noi di Fratelli d’Italia intendiamo difendere e non vogliamo vedere stravolto, perché riteniamo che la materia deve essere affrontata affinché ci sia una legge regionale che dia sempre più supporto di una corretta interpretazione della legge nazionale.

Il provvedimento Allontanamento Zero è  dunque regionale?

Si, è regionale e purtroppo nell’iter che prevede la discussione e l’approvazione, sono stati depositati 15 emendamenti alla proposta, che secondo noi la stravolgerebbero in toto, se fossero accolti tutti.  Pensi che si vuole cambiare anche il titolo. Su questo aspetto noi siamo prudenti e chiediamo piu attenzione da parte di tutti i consiglieri. Se io non fossi intervenuta, nessuno si era accorto che questi quindici emendamenti snaturano la proposta di legge nel suo contenuto originale.

Cosa pensa del ruolo della magistratura nei casi di allontanamento dei bambini anche in relazione alla Pas e alla recente sentenza Massaro?

La giurisprudenza e la giustizia va rispettata e ovvio che alla giurisprudenza e alla giustizia bisogna dare gli strumenti corretti per fare una valutazione il più possibile corrispondente a quella che è la reale necessità del minore. Io da avvocato ho un’ estrema fiducia nella magistratura ma so anche che la magistratura ha bisogno di leggi giuste e degli strumenti giusti, non può fare delle valutazioni del tutto discrezionali. La magistratura applica la legge con gli strumenti che ha e con le norme esistenti.  Il focus è sull’impianto delle norme che si consegna alla magistratura che deve applicarle. Ed è per questo che insistiamo sulla proposta regionale Allontanamento Zero.

Durante l’intervista la dottoressa è stata molto disponibile e cortese, sottolineando che i membri del Parlamento, eletti dagli italiani, debbano essere a disposizione sempre degli elettori. È importante sottolineare il comportamento corretto di un personaggio politico in un momento di grande sconvolgimento sociale e senso di sfiducia nelle istituzioni.
I genitori sperano che i rappresentanti da loro eletti possano davvero consegnare un pacchetto legislativo che sia uno strumento efficace per chi la legge la applica. 
E sottolineano anche l’importanza di ricordare che questa piaga nazionale ha le sue origini negli anni 90.
Tra le altre manifestazioni, la commemorazione della morte della  famiglia Ferraro, protagonista di un dramma familiare assurdo. Due anziani genitori e i loro figli, una donna e un uomo, accusati di pedofilia dal bambino di quest’ultimo durante la pesante separazione dei genitori. L’intera famiglia  si suicidò nel giugno del 1996, lasciando una lettera in cui gridavano la propria innocenza e affermavano di non essere più in grado di sopportare il dolore inferto dalle accuse infamanti.
Ancora oggi a Sagliano Micca, il paesino in provincia di Biella dove viveva la famiglia Ferraro, i cittadini mai hanno creduto alle accuse della procura. “Troppo dolore, troppa vergogna per una famiglia perbene. Non poteva finire che in tragedia.”
Ripercorrendo i momenti di questo dramma familiare, i genitori piemontesi che ho conosciuto si domandano quanti siano i figli affidati a comunità sulla base di errori giudiziari.
Si chiedono quanti siano i figli orfani di madre o padre vivi,  perché affidati all’altro genitore sempre sulla base  di errori giudiziari.
E ancora domandano perché le relazioni degli esperti dei centri antiviolenza vengono considerate a favore della teoria della PAS (sindrome di alienazione patentale), sconfessata dalla Cassazione più volte e persino dal Ministro della Salute? Si chiedono perché i casi sono molteplici e se c’è buona fede in quello che si fa.  La Pas, stranamente viene addebitata al genitore tutelante e i piccoli poi affidati a chi gli aveva usato violenza. Perché il tribunale non concede loro il contraddittorio? Il tribunale è a conoscenza che in alcuni casi si è chiesto di resettare i bambini e che  sono state usate apparecchiature ad impulsi elettrici?
Questi i quesiti posti alle istituzioni da cui le famiglie della Regione Piemonte aspettano  risposte efficaci e concrete. 

8 giugno 2022

2 thoughts on “ALLONTANAMENTO ZERO- Iter regionale del piemonte disegno legge tutela del diritto minori a vivere con la propria famiglia.

  1. I bambini devono stare con la famiglia crescere in famiglia devono essere tutelati chiudete le case famiglia non servono a nulla rovinano solo i bambini proteggeteli sono il ns futuro

  2. Grazie per il vostro umano lavoro.
    Io sono una mamma alla quale hanno tolto i figli dandoli nelle mani di chi ha abusato di loro.

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