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L’infanzia negata di Nicola il foggiano. Storia di abbandono e di degrado

di Cinzia Santoro

Protagonista di questo terzo sabato di RAI 3 in prima serata, il foggiano. Nicola 45 anni, le ferite dell’animo sul viso e nei tatuaggi che ricoprono il fisico da pugile. Nicola, infanzia negata e le armi per giocare. Nicola che chiama mamma sua nonna sorda dalla nascita e vittima dell’ alcolismo di suo marito. Nicola picchiato a sangue da suo zio, creduto fratello maggiore.  Nicola che piange la morte della mamma, sua nonna e che quando incontra il suo vero padre lo chiama Luigi.

Nicola che a dodici anni deve ripulire l’onore della famiglia e spara alla sua vera madre, una prostituta che lo aveva abbandonato in un orfanotrofio scappando con il bottino di una rapina compiuta da Luigi, il suo vero padre. Nicola che ha il cuore ferito non l’ammazza, la salva e con lei salva il padre e l’onore di tutta la famiglia.
Nicola che chiama casa il carcere minorile perché  almeno in quel posto ha un letto per dormire e un pasto caldo. Nicola che riceve la cresima in carcere e il suo padrino è un secondino che prova pietà per quel piccolo e disperato ragazzino.
Il Foggiano prende il posto di Nicola ormai giovane adulto. Rapine, furti e risse nelle giornate da riempire tra un arresto e l’altro e le cene al ristorante con gli amici che a sera lo lasciano solo.
Il Foggiano e così che lo chiamano, perché la sua è una famiglia affiliata alla sacra corona unita pugliese.  Gli anni bui del carcere, le docce con l’acqua ghiacciata , l’isolamento e le percosse dei secondini fino a far scegliere a quest’uomo il suicidio. 42 Tso,  trattamento sanitario obbligatorio, in manicomio, dove legato viene imbottito di farmaci per superare gli attacchi psicotici. Nicola parla, lento con gli occhi di un bimbo che vuole essere solo abbracciato. Domenico Iannacone lo fa, con una regia spettacolare. Ci inonda di emozioni e adrenalina con il racconto, con le immagini, le pause e i silenzi. Un pugno dritto allo stomaco arriva forte e ci fa piangere.  Sono lacrime di vergogna per l’abbandono di un bimbo e la deriva di un uomo che non ha avuto nessuna scelta. Grazie Domenico per aver dato senso a queste serate di un sabato qualunque, dove i problemi del vivere quotidiano svaniscono dinnanzi al tuo voler raccontare il mondo. 

24 aprile 2022

5 thoughts on “L’infanzia negata di Nicola il foggiano. Storia di abbandono e di degrado

  1. Sono Nicola Lovaglio voglio solo dire una cosa che il mio lungo viaggio di abbandono lo continuo a fare, perché non c’è mai stato nessuno che mi avrebbe scritto una sola cartolina, meglio neanche avendo un social network come Facebook e Instagram e Twitter e Tik Tok mai nessuno di un lontano parente mi avrebbe contattato, specialmente oggi,pensiamo un po’ dalla adolescenza, quello che anche mio figlio avrebbe uno più social,mai nessuno si è mai fatto sentire, l’unica cosa che molti amici mi anno contattato gente che brava che neanche pensavo di aver mai conosciuto, solo grazie alla mia trasmissione fatta con Domenico iannacone e Mirko frezza,sono io Nicola il Foggiano,vi ringrazio tanto,ma ciò che abbiamo raccontato e solo uno spicchio di arancio,grazie e grazie di cuore,avrei documenti e certificati per dimostrare ancora molto altro,con alta stima abbraccio Domenico iannacone e Mirko frezza Nicola Lovaglio dopo un lungo calvario vagabondando tra malavita e criminalità,la mia vita e stata costruita da collegio e riformatori carceri minorili e tanti altri carceri in Spagna e molti altri in Italia,e non solo i centri pisichiatria O.P.G. non mi anno curato ansi sono uscito invalido psichico e fisico per ciò che avrei sopportato, ma sempre da solo sono stato,ringrazio al mio male raccontato,avrei voglia di voler fare un libro per dare un ascolto a chi crede a voler cambiare vita e sistemi di vita, con stima nicola Lovaglio

  2. Lovaglio Nicola sono il protagonista dai dai tre io cosa ci faccio qui di Domenico Iannacone e Mirko Frezza sono Nicola il foggiano dov’è la mia sofferenza di un lungo abbandono che tuttora vivo fin dalla tenera età Dove dove avrei social network Facebook Instagram Twitter tiktok telegram dove nessuno mi avrebbe mai contattato anche dopo è fatto il programma l’unica cosa positiva di aver conosciuto virtualmente molta brava gente che io neanche avrei immaginato quindi sono fiero e orgoglioso di aver fatto quel programma con Domenico Iannacone L’amore perduto se è possibile anche metterlo in evidenza questo mio scritto in modo tale se esisterebbe o qualsiasi persona originaria che mi appartiene come parente anche proveniente dall’antichità ne sarei grato, comunque con questo mio piccolo scritto voglio mandare un forte abbraccio al giornale La Gazzetta del tacco ma soprattutto a grande Domenico Iannacone che mi ha fatto dare voce sulla mia piccola storia di uno spicchio d’arancio perché ci starebbe molto tanto altro da poter raccontare e far entrare nella casa degli italiani tanta di quella sofferenza che avrei sopportato e soprattutto subito la cosa bella che io so è solo una un figlio di 24 anni dove anche lui avrebbe vari social e non è stato mai contattato da nessun familiare, sì è vero la mia vita purtroppo l’ho trascorsa dal collegio a riformatorio arbata bondaggio delle strade a dormire nelle macchine rubati e commettere reati conoscendo tutti alti spessori della criminalità organizzata sia pugliese che del Lazio ma anche durante un percorso detentivo minorile e soprattutto dopo aver trascorso tantissimi anni e tantissimi istituti penitenziari Italia e anche in Spagna per poter non affrontare il mio problema della mia infanzia non hanno fatto altro che sei darmi è fatto sta che mi sono trovato rinchiuso dentro il bar i manicomi dov’è oggi avrei pagato una condanna complessiva di anni 27 mesi 11 giorni 28 di reclusione dove sono uscito e cerco di stare lontano dal passato per vivere lontano e alla larga da tutto e da tutti ovviamente sono uscito invalido totale al 100% con accompagno legge 104 articolo 3 comma 3 sono con la speranza di poter avere una casa popolare e poter ospitare anche mio figlio perché vivendo con una pensione di invalidità non mi permette di fare una vita completa in quanto spendo metà di affitto tra spese e consumi di utenze sono sempre quella persona che dovrò vivere come il destino mi ha assegnato chiunque parente avrei che previene dall’antichità il mio profilo di Facebook è posto con nome e cognome Instagram con nome e cognome Twitter con nome e cognome Tik Tok con una cognome telegram con nome e cognome quindi chiunque versione vorrebbe contattarmi è talmente facile come era tanto facile anche contattarmi negli istituti penitenziari con una piccola cartolina con una piccola letterina, anche perché se un parente cerca un caro parente basta rivolgersi a una piccola stazione dei carabinieri o questura mi avrebbe trovato ma maggior cosa ripeto mio figlio dal 2007/2008 che c’ha un profilo di Facebook per giunta museo di varoma dove facilmente o meglio era facilmente trovarmi quindi nessuno può inventarsi che mi ha cercato e non mi ha trovato questo lo lascio scritto soltanto per un pro mi assumo sempre come sempre tutte le mie responsabilità di ogni cosa che scrivo e soprattutto che dico con grande stima e ringrazio il grande Domenico Iannacone è il mio grande amico Mirko prezzo che mi assumo tutte le mie responsabilità di ciò che dico e ciò che scrivo Grazie di poter pubblicare questo mio articolo una cosa sola volevo dire E chi mi ha abbandonato ha voluto in modo e maniera che io facessi questa vita e abbandonare un minore è reato ma io questo non l’ho mai denunciato ho sempre camminato con un omertà che mi è stata insegnata da bambino e con la stesso metà sto vivendo la fame ma sono fiero di me stesso perché oggi ha 45 anni io posso raccontarlo ringraziando che sono vivo l’unica cosa che mi dispiace Ho visto morire un sacco di giovani un sacco di amici un sacco da amici degli amici un sacco di conoscenti, Spero solo che questo mi ha scritto viene messo in evidenza dove su Instagram mi chiamo Nicola lovaglio Nicola Lovaglio su Facebook su Twitter Nicola lovaglio che la mia vita è stata veramente un travaglio attenzione non ho voluto o meglio potuto parlare di molte altre cose che avrei subito sulla mia pelle durante il percorso di vita infantile minorile ma attualmente in frammentaria Spero che un giorno possa raccontarla abbraccio forte Domenico Iannacone è tutta la vostra situazione della Gazzetta del tacco lovaglio Nicola/ Roma

    1. Ciao l’unica cosa che cercherei di voler dire che vi ho vista la mia lunga vita fatta di abbandono sulla storia creata al canale di repliche di Domenico Iannacone io cosa ci faccio qui L’amore perduto realmente la storia di Nicola voglio lasciare una delibera dove potete scrivere tranquillamente il mio cognome lovaglio Nicola il foggiano dove ha avuto un abbandono fin dalla tenera età tra collegio orfanotrofio riformatori è messo nella criminalità e nella malavita pugliese dove ho avuto un percorso di carceri minorili sempre abbandonato da tutti i familiari dove non solo ogni scarcerazione venivo buttato all’ufficio minorenni della polizia squadra mobile di Roma che mi portava presso la Caritas via Belvedere Montello Monte Mario detto questo ogni mi hai ragione come attivo dei reati e vagabondavo dentro le periferie di Roma dormendo dentro le macchine dormendo dentro i portoni e dormendo dentro le bische di tanti coatti con i capelli bianchi tutti vecchi malavitosi che oggi molta parte sono deceduti tutto questo mi è stato creato Grazie a chi mi ha concepito ma vorrei soltanto strappare una lancia a favore dei miei nonni unici genitori che io amavo perché loro mi hanno amato nel vero senso della parola Ho trascorso in totale 27 anni 11 mesi e 28 giorni di reclusione fatto sta che non solo sarei stato detenuto anche nei carceri all’estero in Spagna estradato nel 1999 avrei trascorso tanti non ghiani i reparti psichiatrici dov’è oggi sono stato scarcerato nel 2021 con un invalidità invalidità psichica e fisica con accompagno Grazie soltanto ad una sola persona al mio amministratore di sostegno avvocato Silvia pis Chi ha creduto nel mio reinserimento e nella mia stanchezza di vita perché senza la stessa grandissima onorata avvocatessa Silvia Pizzi oggi onestamente non saprei che fine avrei fatto, grazie anche a Grande Stefano Anastasia professore in filosofia dove mi è stato sempre vicino dandomi un sostegno è un forza e coraggio per affrontare il calvario psichiatrico e detentivo E voglio anche ringraziare al grande Domenico Iannacone di avermi fatto dare voce di uno spicchio d’arancio della mia storia e al mio amico caro Mirko Frezza ci stanno ancora da raccontare tantissimi anni e tantissime disavventure che avrei passato sulla mia pelle tra malavita criminalità e banditismo e tanta di quella sofferenza che ovviamente oggi non mi appartiene più quello stile di vita l’unica mia forza di poter dare una voce è un impronta è una testimonianza vera e poter fare un libro se troverei qualche persona molto brava che mi aiuterebbe a fare un libro Io sarei disposto a dare tutte le mie delibere anche articoli fatti sulla mia storia mi farebbero tanto piacere anche perché non esisterebbe nessun familiare alla quale si è mai preso cura di me anche durante il percorso del entivo avendomi neanche scritto una cartolina o meglio mio figlio oggi 24 anni non è stato mai contattato da nessun tipo di familiare o di un vecchio antichità famigliare o presunta fa mia per chiedere dove stasse il padre o meglio come sta mio figlio a nessuno e dico nessuno gli è mai interessato sapere dove io fossi se fossi vivo o fossi morto e tantomeno a me nessuno gli è interessato di mio figlio alla quale lo stesso mio figlio a vari social dal 2008 , anche io oggi da 2 anni a questa parte ho sempre avuto delle piattaforme di social network come Facebook Instagram Twitter tiktok dove non avrei mai avuto la felicità e la possibilità di essere ha contattato di alcun parente detto questo avrei detto tutto sono consapevole di ciò che scrivo sono consapevole di ciò che dico ma vorrei che il mondo mi ascoltasse anche di altra parte della mia verità nascosta dove non solo sono pieno di documentazioni certificazioni e fatti dimostrabili del resto manda un abbraccio forte a tutte le persone ma chiedo una sola cosa di poter inserire il cognome mio su questa storia raccontata su Rai 3 io cosa ci faccio qui L’amore perduto di Nicola il foggiano mi chiamerei realmente Nicola lovaglio vi ringrazio grande stima e rispetto a tutti voi ascoltatori da parte mia lovaglio Nicola è da parte anche del mio amministratore di sostegno Silvia Pizzi l’avvocato in cui mi ha sempre difeso in tutto e per tutto Grazie tanto è un saluto a tutti quanti voi Nicola lovaglio nato a Foggia il 28 agosto 1976 che vive attualmente.

  3. tuo commento è in attesa di moderazione.
    Lovaglio Nicola sono il protagonista dai dai tre io cosa ci faccio qui di Domenico Iannacone e Mirko Frezza sono Nicola il foggiano dov’è la mia sofferenza di un lungo abbandono che tuttora vivo fin dalla tenera età Dove dove avrei social network Facebook Instagram Twitter tiktok telegram dove nessuno mi avrebbe mai contattato anche dopo è fatto il programma l’unica cosa positiva di aver conosciuto virtualmente molta brava gente che io neanche avrei immaginato quindi sono fiero e orgoglioso di aver fatto quel programma con Domenico Iannacone L’amore perduto se è possibile anche metterlo in evidenza questo mio scritto in modo tale se esisterebbe o qualsiasi persona originaria che mi appartiene come parente anche proveniente dall’antichità ne sarei grato, comunque con questo mio piccolo scritto voglio mandare un forte abbraccio al giornale La Gazzetta del tacco ma soprattutto a grande Domenico Iannacone che mi ha fatto dare voce sulla mia piccola storia di uno spicchio d’arancio perché ci starebbe molto tanto altro da poter raccontare e far entrare nella casa degli italiani tanta di quella sofferenza che avrei sopportato e soprattutto subito la cosa bella che io so è solo una un figlio di 24 anni dove anche lui avrebbe vari social e non è stato mai contattato da nessun familiare, sì è vero la mia vita purtroppo l’ho trascorsa dal collegio a riformatorio arbata bondaggio delle strade a dormire nelle macchine rubati e commettere reati conoscendo tutti alti spessori della criminalità organizzata sia pugliese che del Lazio ma anche durante un percorso detentivo minorile e soprattutto dopo aver trascorso tantissimi anni e tantissimi istituti penitenziari Italia e anche in Spagna per poter non affrontare il mio problema della mia infanzia non hanno fatto altro che sei darmi è fatto sta che mi sono trovato rinchiuso dentro il bar i manicomi dov’è oggi avrei pagato una condanna complessiva di anni 27 mesi 11 giorni 28 di reclusione dove sono uscito e cerco di stare lontano dal passato per vivere lontano e alla larga da tutto e da tutti ovviamente sono uscito invalido totale al 100% con accompagno legge 104 articolo 3 comma 3 sono con la speranza di poter avere una casa popolare e poter ospitare anche mio figlio perché vivendo con una pensione di invalidità non mi permette di fare una vita completa in quanto spendo metà di affitto tra spese e consumi di utenze sono sempre quella persona che dovrò vivere come il destino mi ha assegnato chiunque parente avrei che previene dall’antichità il mio profilo di Facebook è posto con nome e cognome Instagram con nome e cognome Twitter con nome e cognome Tik Tok con una cognome telegram con nome e cognome quindi chiunque versione vorrebbe contattarmi è talmente facile come era tanto facile anche contattarmi negli istituti penitenziari con una piccola cartolina con una piccola letterina, anche perché se un parente cerca un caro parente basta rivolgersi a una piccola stazione dei carabinieri o questura mi avrebbe trovato ma maggior cosa ripeto mio figlio dal 2007/2008 che c’ha un profilo di Facebook per giunta museo di varoma dove facilmente o meglio era facilmente trovarmi quindi nessuno può inventarsi che mi ha cercato e non mi ha trovato questo lo lascio scritto soltanto per un pro mi assumo sempre come sempre tutte le mie responsabilità di ogni cosa che scrivo e soprattutto che dico con grande stima e ringrazio il grande Domenico Iannacone è il mio grande amico Mirko prezzo che mi assumo tutte le mie responsabilità di ciò che dico e ciò che scrivo Grazie di poter pubblicare questo mio articolo una cosa sola volevo dire E chi mi ha abbandonato ha voluto in modo e maniera che io facessi questa vita e abbandonare un minore è reato ma io questo non l’ho mai denunciato ho sempre camminato con un omertà che mi è stata insegnata da bambino e con la stesso metà sto vivendo la fame ma sono fiero di me stesso perché oggi ha 45 anni io posso raccontarlo ringraziando che sono vivo l’unica cosa che mi dispiace Ho visto morire un sacco di giovani un sacco di amici un sacco da amici degli amici un sacco di conoscenti, Spero solo che questo mi ha scritto viene messo in evidenza dove su Instagram mi chiamo Nicola lovaglio Nicola Lovaglio su Facebook su Twitter Nicola lovaglio che la mia vita è stata veramente un travaglio attenzione non ho voluto o meglio potuto parlare di molte altre cose che avrei subito sulla mia pelle durante il percorso di vita infantile minorile ma attualmente in frammentaria Spero che un giorno possa raccontarla abbraccio forte Domenico Iannacone è tutta la vostra situazione della Gazzetta del tacco lovaglio Nicola/ Roma

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    Nicola
    1 Maggio 2022 alle 20:25
    Il tuo commento è in attesa di moderazione.
    Ciao l’unica cosa che cercherei di voler dire che vi ho vista la mia lunga vita fatta di abbandono sulla storia creata al canale di repliche di Domenico Iannacone io cosa ci faccio qui L’amore perduto realmente la storia di Nicola voglio lasciare una delibera dove potete scrivere tranquillamente il mio cognome lovaglio Nicola il foggiano dove ha avuto un abbandono fin dalla tenera età tra collegio orfanotrofio riformatori è messo nella criminalità e nella malavita pugliese dove ho avuto un percorso di carceri minorili sempre abbandonato da tutti i familiari dove non solo ogni scarcerazione venivo buttato all’ufficio minorenni della polizia squadra mobile di Roma che mi portava presso la Caritas via Belvedere Montello Monte Mario detto questo ogni mi hai ragione come attivo dei reati e vagabondavo dentro le periferie di Roma dormendo dentro le macchine dormendo dentro i portoni e dormendo dentro le bische di tanti coatti con i capelli bianchi tutti vecchi malavitosi che oggi molta parte sono deceduti tutto questo mi è stato creato Grazie a chi mi ha concepito ma vorrei soltanto strappare una lancia a favore dei miei nonni unici genitori che io amavo perché loro mi hanno amato nel vero senso della parola Ho trascorso in totale 27 anni 11 mesi e 28 giorni di reclusione fatto sta che non solo sarei stato detenuto anche nei carceri all’estero in Spagna estradato nel 1999 avrei trascorso tanti non ghiani i reparti psichiatrici dov’è oggi sono stato scarcerato nel 2021 con un invalidità invalidità psichica e fisica con accompagno Grazie soltanto ad una sola persona al mio amministratore di sostegno avvocato Silvia pis Chi ha creduto nel mio reinserimento e nella mia stanchezza di vita perché senza la stessa grandissima onorata avvocatessa Silvia Pizzi oggi onestamente non saprei che fine avrei fatto, grazie anche a Grande Stefano Anastasia professore in filosofia dove mi è stato sempre vicino dandomi un sostegno è un forza e coraggio per affrontare il calvario psichiatrico e detentivo E voglio anche ringraziare al grande Domenico Iannacone di avermi fatto dare voce di uno spicchio d’arancio della mia storia e al mio amico caro Mirko Frezza ci stanno ancora da raccontare tantissimi anni e tantissime disavventure che avrei passato sulla mia pelle tra malavita criminalità e banditismo e tanta di quella sofferenza che ovviamente oggi non mi appartiene più quello stile di vita l’unica mia forza di poter dare una voce è un impronta è una testimonianza vera e poter fare un libro se troverei qualche persona molto brava che mi aiuterebbe a fare un libro Io sarei disposto a dare tutte le mie delibere anche articoli fatti sulla mia storia mi farebbero tanto piacere anche perché non esisterebbe nessun familiare alla quale si è mai preso cura di me anche durante il percorso del entivo avendomi neanche scritto una cartolina o meglio mio figlio oggi 24 anni non è stato mai contattato da nessun tipo di familiare o di un vecchio antichità famigliare o presunta fa mia per chiedere dove stasse il padre o meglio come sta mio figlio a nessuno e dico nessuno gli è mai interessato sapere dove io fossi se fossi vivo o fossi morto e tantomeno a me nessuno gli è interessato di mio figlio alla quale lo stesso mio figlio a vari social dal 2008 , anche io oggi da 2 anni a questa parte ho sempre avuto delle piattaforme di social network come Facebook Instagram Twitter tiktok dove non avrei mai avuto la felicità e la possibilità di essere ha contattato di alcun parente detto questo avrei detto tutto sono consapevole di ciò che scrivo sono consapevole di ciò che dico ma vorrei che il mondo mi ascoltasse anche di altra parte della mia verità nascosta dove non solo sono pieno di documentazioni certificazioni e fatti dimostrabili del resto manda un abbraccio forte a tutte le persone ma chiedo una sola cosa di poter inserire il cognome mio su questa storia raccontata su Rai 3 io cosa ci faccio qui L’amore perduto di Nicola il foggiano mi chiamerei realmente Nicola lovaglio vi ringrazio grande stima e rispetto a tutti voi ascoltatori da parte mia lovaglio Nicola è da parte anche del mio amministratore di sostegno Silvia Pizzi l’avvocato in cui mi ha sempre difeso in tutto e per tutto Grazie tanto è un saluto a tutti quanti voi Nicola lovaglio nato a Foggia il 28 agosto 1976 che vive attualmente.

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