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BIF&ST-Maurizio De Giovanni con Alessandro Gasman e Andrea Ozza protagonisti del mattino di sabato al Piccinni.

di daniela ciriello

di Piero Fabris

Foto di Daniela Ciriello

Scorrono i titoli di coda del film: “IL SILENZIO GRANDE” (regia di Alessandro Gasman), accompagnato da un lunghissimo scrosciar di mani che schiude a un brusio carico d’attese. Sul palco del Piccinni a breve saliranno: Andrea Ozza, Alessandro Gasman e Maurizio De Giovanni, che insieme hanno sceneggiato o forse bisognerebbe dire, adattato l’opera teatrale, scritta dal De Giovanni, ai tempi cinematografici. Si comprende subito l’alchimia che li ha uniti e spinti a realizzare una pellicola sui silenzi, quelli che aleggiano in una casa che si fa scrigno dei segreti, di ombre con le quali dialogare e riconoscersi, ritrovarsi. La casa come grembo dei rancori e delle cose non dette, la casa dei rimpianti, la casa della nostalgia che giunge come una carezza, come un soffio che desta il cuore a cose passate e si fa specchio, riverbero di memoria.

di daniela ciriello

Villa Primic un tempo lussuosa dimora, ora scricchiolante ben rappresenta simbolicamente l’abitazione, l’utero o cortile dell’infanzia, il luogo del vissuto al quale apparteniamo o meglio che ci appartiene; nido nel quale ritrovarsi e dialogare con i fantasmi, con le paure, le nostre ossessioni e gli affetti. La casa messa in vendita per ragioni economiche diviene perciò un obbligo di fermata a tutto vantaggio della consapevolezza, una possibilità per conoscersi meglio e riflettere sul “piccolo, grande mondo” che ci gira intorno, quello rimosso, lasciato alle spalle che, credevamo di conoscere. Qualcuno dei presenti cercava paralleli con la commedia di Edoardo De Filippo (Questi fantasmi), oppure con “La Famiglia” di Ettore, ma nei più si coglieva l’emozione di chi conserva in sé l’amore per i cari e non nasconde il bisogno di continuare a mantenere vivo il rapporto con quanti sono passati a miglior vita.

di daniela ciriello

“Il Silenzio Grande” è invito a osservare per dipanare matasse del taciuto e del nascosto in quella nebulosa del già stato creato! Un lavoro terapeutico capace di riconciliarci con i nostri difetti, con i nostri bisogni, di essere al centro dell’attenzione dei nostri cari, così come i due ragazzi, i protagonisti della pellicola, che hanno bisogno del padre contro il quale combattere.  Un film che evidenzia il “monologare” di quell’essere o rimanere in essenza “ragazzi progressisti – conservatori”! Non ci stupisce l’assegnazione del premio FURIO SCARPELLI per la miglior sceneggiatura. Il Silenzio Grande è sinergia di forze creative, un lavoro dove far “finta” di essere veri, nel tentativo di fingere di essere”, trasmette naturalmente il bisogno di calore e riesce in qualche modo, con tatto e tenerezza a restituirci la bellezza della fragilità umana. Dalle magiche ombre del film, emergono Massimiliano Gallo nel ruolo di Valerio Primic, Margherita Buy nel ruolo di Rose Primic, Marina Confalone nel ruolo di Bettina, Antonia Fotaras nel ruolo di Adele Primic, Emanuele Linfatti nel ruolo di Massimiliano Primic e Roberto De Francesco nel ruolo di Luca. Il teatro Piccinni gremito si svuota frettolosamente, una folla di giovani e meno giovani è pronta a farsi immortalare con i protagonisti della mattinata, alcuni si dissolvono avvolti dalle atmosfere realizzate da Mike Stern Sterzynski il direttore della fotografia e le note di Aldo e Pivo De Scalzi

5 aprile 2022

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