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Putin non si ferma!

Anna Gomes

di Anna Gomes

Dopo 21 giorni di guerra, la Russia di Putin non si ferma. A nulla sono valse finora le interminabili trattative diplomatiche, in tutto il mondo, da Macron, a Schulz, a Draghi, a Erdogan fino a Papa Francesco. Lo Zar è inarrestabile e continua imperterrito il suo genocidio  sul suolo dell’Ucraina, massacrando bambini, donne ed anziani.

Il teatro di Mariupol

Ieri mattina a Mariupol, la città più ferita dell’Ucraina, è stato bombardato il Teatro della prosa, dove si erano rifugiati quasi mille civili (donne bambine ed anziani). Se è vero, come dicono, che il Teatro sia stato distrutto, si tratterebbe del più grave atto di guerra contro i civili finora perpetrato. Il presidente americano, Biden, si è rivolto a Putin definendolo “Criminale”. La risposta di Putin è stata immediata “Parole inaccettabili”. E allora, cosa ci aspetta? Sicuramente l’Italia è ormai nella lista nera del Registro russo, insieme all’ America e all’Occidente.

L’invio delle armi e soprattutto degli aerei nei cieli della Romania, non ci aiutano e in questo preciso momento qualsiasi errore strategico, ci può costare caro. Come fermare questa guerra? E come per lo meno contenerla? Il Presidente ucraino Zelensky, sta scendendo a compromessi: non entrerà nella Nato e vorrebbe per l’Ucraina la neutralità come l’Austria. La sua Resistenza è comunque fortissima ed inaspettata. Ma, a quanto pare, Putin non ci sta, e persegue il suo diabolico obiettivo: appropriarsi di quella terra ricca e fertile ad ogni costo.

PUTIN

E poi ci chiediamo: Putin potrà essere processato? Intanto, grazie alle severe sanzioni inflitte alla Russia dall’Unione Europea, l’economia russa è in default. Intanto ora l’attacco russo si sposta sul Mar Nero, a ridosso di Odessa, città bellissima e ricca  di monumenti intoccabili. La Cina è una potenza mondiale che potrebbe cambiare gli equilibri economici del mondo. Fino a che punto potrebbe essere decisiva una sua precisa posizione a favore o contro la Russia? Intanto milioni di rifugiati stanno scappando dalla morte e dalla loro terra, in cerca di pace. Molti di loro arrivano in Italia e sono accolti da famiglie generose e dalle Associazioni umanitarie che donano loro tutti gli aiuti necessari. La nostra regione è in prima linea su questo fronte e la Regione Puglia sta organizzando hub attrezzati alla loro accoglienza.

18 marzo 2022

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