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Addio Presidente Sassoli

di Clelia Conte

Si abbassano a mezz’asta le bandiere del Parlamento Europeo per la scomparsa prematura del suo Presidente, David Sassoli (65 anni).

David Sassoli all’inizio della sua carriera

Cattolico, progressista antifascista credeva nell’Europa della solidarietà quella pura, espressa nel Manifesto di Ventotene scritto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni. L’Europa perde un grande Presidente del Parlamento Europeo che è sempre riuscito a superare le barriere e i contrasti. Appassionato e giusto, grande cronista della Rai, bello ma molto bravo. Un’aria signorile ed un sorriso sincero, un persona equilibrata ed un vanto per l’Italia europeista. Ha costruito un’Europa di pace al servizio dei cittadini. Grave ferita per l’Europa che perde un profondo europeista arrivato al momento giusto in un periodo nazionalista e grande nelle sue battaglie per la difesa dei più deboli e della democrazia.

Ursula von der Leyen e David Sassoli

Ha lottato per i diritti fondamentali dell’uomo in Europa e fuori dall’Unione Europea. Nessuno come lui ha avvicinato i cittadini all’Europa. Europeista appassionato, teso fortemente a difendere le diseguaglianze. Ha insistito affinché ci fosse un coinvolgimento del PE per quanto riguarda la pandemia e credeva nei PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e a proposito diceva con soddisfazione che “siamo un laboratorio!”. Il ruolo del Pe è cresciuto grazie a lui. La battaglia per i diritti umani e la difesa della libertà era per lui una missione europea e non un fatto personale.

David Sassoli ai tempi del tg uno

Anche Prodi ha espresso il suo dolore dicendo di lui fosse un uomo positivo, sempre sorridente. Non voleva che le regole europee fossero mai calpestate e aveva conquistato tutti che a loro volta si riconoscevano nella sua linea politica. Mai colpiva le persone ma difendeva i diritti. Era l’uomo del dialogo con il quale ha risolto situazioni difficili.  Con lui la rinascita delle istituzioni europee come garanzia di pace e di diritti umani e (condivisi o no), anche di valori religiosi. Ci auguriamo che il suo successore segua la sua stessa linea.

Non possiamo non esprimere il nostro cordoglio come europeisti sinceri considerando che “Gazzetta dal Tacco” si chiama così perché dal Tacco dell’Italia guarda all’Europa e al mondo.

11 gennaio 2022

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