Michela Alessandra Allegri e il suo libro “Indaco chiaro Notturno” edito da Pav edizioni Attualità Cultura Libri 19 Giugno 202119 Giugno 2021 Oggi voglio parlarvi di Michela Allegri, autrice di un libro struggente, una sorta di racconto epistolare dove la protagonista, Ary, subisce la perdita della madre durante la fase adolescenziale e vive per circa 4 anni in una clinica psichiatrica. “Indaco chiaro notturno” è un libro dal finale imprevedibile, carico di pathos in grado di solleticare tutti quei dubbi amletici che ognuno di noi almeno una volta nella vita avrà avuto… Vogliamo saperne di più su alcuni passi del libro per questo abbiamo chiesto all’autrice di spiegarci alcune espressioni… “L’amore uccide quando ti racconti e dall’altra parte vedi solo uno specchio rotto incapace di riflettere la tua immagine senza deformarla” Michela, ti sei mai sentita cosi? Si, mi sono sentita più volte così. Accade spesso di avere determinate aspettative sia sulle persone che sulle situazioni, siamo talmente convinti che gli altri possano fare per noi ciò che facciamo noi per loro non tenendo conto del fatto che non siamo tutti uguali: abbiamo vissuti diversi, educazione diversa. Ci sono persone che riescono a decifrare ogni sguardo, ogni comportamento e danno importanza anche al minimo dettaglio, mentre di contro ci sono altre persone che vivono tutto con più leggerezza e che spesso non riescono a vedere “al di là del proprio naso”, non rendendosi conto magari di poter ferire qualcuno con la propria superficialità o poca profondità. Ary è una ragazza che ha poca stima di se stessa, scappa difronte all’amore, Michela, come deve essere l’amore per la protagonista? Sono convinta del fatto che nemmeno Aryah sappia esattamente ciò che vuole: soffrendo del disturbo Borderline di personalità, lei vede tutto come se fossero poli opposti di una batteria. O troppo, o troppo poco. O bianco accecante, o nero cupo. Non riesce ad organizzare in modo logico i propri pensieri che, sistematicamente, hanno la meglio su di lei. Sicuramente chi legge il libro si sarà chiesto…La protagonista si accetta o è in contrasto con la sua anima? E’ assolutamente in contrasto con la sua anima, con varie parti di lei che non riesce a far combaciare. Ha paura dell’introspezione, ha paura di farsi domande a cui non saprebbe assolutamente dare una risposta e al contempo non accetta le domande da parte degli altri: il resto del mondo per lei è un’enorme battaglia in cui vorrebbe ma non riesce mai a vincere. Essendo anche paranoide, è fermamente convinta che nessuno la conosca veramente e che nessuno la accetterebbe se aprisse il suo cuore e si mostrasse per ciò che è realmente: una ragazzina insicura e spaventata che avrebbe bisogno di un abbraccio e una carezza, che invece respinge. Davvero singolare è nel testo l’ espressione “cicatrene spirituale” cosa intendi dire? Per me il cicatrene spirituale è quella sorta di medicina dell’anima che aiuta a curare le ferite: a me piace tantissimo parlare per metafore ed è sinceramente la prima espressione che mi è venuta in mente per descrivere a pieno quel momento, quella scena. Come quando da bambini ci facevamo male cadendo dalla bicicletta, giusto? La mamma o il papà curavano quella ferita prontamente, applicando ad esempio il cicatrene che serviva per farci guarire prima, senza infezioni. Una sorta di pellicola protettiva che ci faceva sentire al sicuro. Piuttosto forte è l’appellativo con il quale Ary si autodefinisce nel corso delle lettere, l’espressione “ragazza interrotta” per te cosa significa? Le ragazze interrotte sono quelle ragazze che non sono riuscite ad andare avanti dopo aver subito un trauma intenso che le ha portate a reagire in un modo inaspettato, che le ha portate a chiudersi a quel momento e replicarlo per sempre, a ripetizione, in loop: una ragazza interrotta è colei che sa cosa vuol dire subire la violenza, l’abbandono, una perdita. È questo il problema: subisce. Subisce senza riuscire ad uscirne tant’è che quella sofferenza crea quasi dipendenza. Ha bisogno di sentirla, di viverla per non dimenticarsi mai di quel trauma, per rivivere anche in modo negativo ciò che non può più avere invece di somatizzarlo e crescere. Ho preso ispirazione da uno dei miei film preferiti che si chiama per l’appunto RAGAZZE INTERROTTE. Bene Michela, siamo sicuri che ora è più semplice comprendere nel profondo il tuo libro, ma dove possiamo trovarlo o contattarti ? Sono una ragazza piuttosto social, mi trovate su Instagram, Facebook, Twitch…Mi piacciono molto le collaborazioni. Ti ringrazio Fabia per questo spazio dedicatomi sul sito di gazzettadaltacco e aspetto il vostro feedback sul libro da parte di chi vorrà contattarmi. Grazie e a presto! Canale twitch: La_Cheyenne88 Sito internet: www.thesardiniangamerplayroom.it Instagram: the_sardinian_gamer Gruppo FB: Gamer Shots Collaborazioni: thesardiniangamer@yahoo.com Qualcosa in più sull’autrice Classe 1988, sarda, diplomata come tecnico dei servizi turistici e di ricevimento nel 2007, Michela è appassionata di scrittura, psicologia, libri, fotografia ed automobili da sempre, ama viaggiare e ha vissuto tra Italia (Sardegna, Abruzzo), Germania (Mullheim Baden, Duisburg) e Inghilterra (Londra) per poi stabilirsi nella terra che le ha dato i natali, un paese nella provincia di Oristano nel 2016. E’ una fotografa ritrattista e di reportage, lavora nel mondo dell’automotive e negli ultimi tempi si sta dedicando assiduamente alla scrittura come “liberazione dai propri stati d’animo negativi e positivi”.