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Gli AUGURI del direttore. Il 2021 spazzerà il flagello? Pensiamo positivo e il miracolo accadrà!

Pubblichiamo la lettera di augurio della direttrice, Clelia Conte

 

 

Cari lettori,

ho pensato tanto in questi giorni su come augurarvi questo nuovo anno. Il 2020 è stato per noi superstiti affannante perché abbiamo vissuto nella paura o addirittura col terrore di contagiarci ma non potremo mai dimenticarlo perché ha messo ognuno di noi a dura prova. Non proprio corretto è stato il lavoro dei media che ha creato il panico minuto per minuto nella nostra vita. Il buon giornalismo, quello che rispetta la deontologia professionale, spesso, per raggiungere degli obiettivi che dipendono da fattori economici o dalla smania di fare scoop, viene messo da parte.

I social sono stati pieni zeppi di un solo argomento: “covid 19”. Tutti producevano tg casarecci e si facevano autori di notizie false creando solo più confusione nella mente dei più deboli o di chi non sapeva decidere da che parte stare. Ma la cosa più idiota che abbia mai sentito è che il virus non esista e che se lo siano inventato. Quanti medici e personale di ospedali criticamente invasi da malati di covid vorrebbero sfidare faccia a faccia quei bugiardi che andrebbero puniti penalmente come i novax? E’ una vergogna! Tutta questa gente metterà in pericolo l’altra parte di popolo che vuole vaccinarsi e a causa loro saranno costretti a rendere il vaccino obbligatorio previ licenziamenti e, per i ragazzi non vaccinati, si prospetterà il divieto di entrare nelle classi.

Insomma, la nostra vita è cambiata e post-pandemia sarà un’altra era! Ci siamo abituati a parlare online e fare riunioni per mezzo di social e video. Adesso siamo comodamente a casa e per collegarci sotto siamo in pigiama e pantofole e sopra curiamo il nostro aspetto come se dovessimo uscire, magari una bella camicia e un po’ di trucco tanto è l’unica parte che si vede.

E a scuola? Ci siamo abituati a vedere i nostri figli in casa ma che frequentano la scuola in videoconferenza. Fino a qualche tempo fa, non ci saremmo mai sognati una storia simile. Sono finiti i contatti umani anche per loro e adesso  vivono per stare tutto il giorno attaccati al loro telefono o computer che sia, per qualsiasi loro attività chiudendosi sempre più in se stessi. Come può far bene alla loro psiche una vita del genere?  Questa chiusura è un diritto negato alla socialità, al movimento e al gioco all’aperto. Gli adolescenti sono scomparsi da tutti i luoghi di aggregazione e secondo un Rapporto dell’OMS, la salute mentale degli adolescenti sta peggiorando in tutti gli Stati europei e quindi occorreranno investimenti volti a sostenere il loro benessere.

Il lavoro è rallentato molto per chi non si fosse inventato qualche via d’uscita per emergere in economia. I più fortunati sono quelli che lavorano comodamente in  smart working che si annoiano a stare in casa ma percepiscono comunque il loro stipendio. Chi lavorava nei pub, nei ristoranti e nelle attività che ora sono chiuse, beneficiano della cassa integrazione o peggio ancora, se lavoravano in toto o in parte in nero si sono ritrovati disoccupati. Questo andrebbe pure bene per i giovani che avranno il tempo di costruirsi un futuro, ma per quanto riguarda i lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi che hanno superato i 50 anni e sono andati in crisi fino addirittura a sospendere le loro attività a quali prospettive andranno incontro?

Io non ho delle risposte o delle soluzioni, non sono un’economista ma so che l’unica risorsa alla quale ci dobbiamo appellare è l’Europa. Mai come adesso è necessaria una solidarietà fra gli Stati membri. La forte crisi prodotta dal Covid-19 può determinare un percorso verso una graduale integrazione politica anche se non aderiscono tutti i Paesi dell’UE.  A mio parere dovrebbero prendere l’iniziativa e fare un atto di coraggio almeno i paesi fondatori dell’Unione Europea in primis l’Italia che ha avuto l’input dal quel Manifesto di Ventotene scritto e pensato da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni. E’ proprio adesso il momento buono per fare il primo passo: l’unione fa la forza e la crisi si potrà superare con la solidarietà.

Romolo Ricapito ( fu giornalista di Gazzetta dal Tacco)

Il mio augurio perciò va a tutti coloro che hanno voglia di rimboccarsi le maniche e lottare per concorrere a una rinascita economica e al conseguente superamento della crisi; a tutti quelli che hanno rischiato la loro salute per salvare quella degli altri; a tutte le famiglie che subiscono violenze e disgrazie affinché si risollevino e riscattino i loro diritti; a tutti coloro che hanno perso i loro cari; ai giovani che avranno nuove idee per uscire da questa lunghissima crisi; a chi sta soffrendo e non solo per il virus malefico; a tutte le associazioni di volontariato.

Auguro salute e giudizio ai politici di buona volontà. Un Augurio grande ai parenti  di Romolo Ricapito, nostro giornalista deceduto prematuramente lo scorso novembre. Infine auguro ai nostri scrittori e lettori un anno proficuo e sereno e di poter vivere presto liberi dal virus.

P.S. Luga vita all’editore!

Clelia Conte

1 gennaio 2021

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