Muore Sean Connery. Nessuno come lui Cinema 1 Novembre 20202 Novembre 2020 Sean Connery nei panni di James Bond, agente 007 Chi di noi non ricorda l’indimenticabile 007 degli anni ’70 ? Chi di noi non è stato rapito da quell’attore scozzese dallo sguardo magnetico ed ironico, dal fisico possente e dal fascino innato? Nei suoi film più famosi, Gli intoccabili, Il primo cavaliere, Il nome della Rosa, è sempre lui il protagonista indiscusso, il re delle platee, l’idolo delle donne. Ma rimarrà sempre e comunque nell’ immaginario collettivo, James Bond, agente 007, al servizio della Corona inglese, personaggio tratto dai libri di Fleming. Impeccabile il suo stile alla guida di fuoribordo pluriaccessoriate, o di macchine ultra moderne, al tavolo dei casino, seduttore affascinante, sempre circondato da donne bellissime che conquistava all’istante. 007 per sempre, l’agente segreto più famoso di sua Maestà, non potrà avere altra forma. Nonostante la sua fama di seduttore, si sposò solo due volte e sembrerebbe sia stato un uomo fedele (innamoratissimo della seconda moglie). Altra mitica contraddizione sono stati i suoi parrucchini, era stempiatissimo, e quindi ricorreva ( soprattutto nell’ultimo decennio), ai parrucchini ed il toupet fu d’obbligo. Micheline Roquebrune Un altro difetto? Beh si, il wisky! Qualche volta arrivava ubriaco sul set, ma di attori ubriachi ne è piena la storia del cinema. sul palco durante il 35 ° tributo dell’AFI Life Achievement Award ad Al Pacino tenutosi al Kodak Theatre il 7 giugno 2007 a Hollywood, California. Indimenticabile nel film “Operazione Goldfinger”, che gli dette notorietà in tutto il mondo e nella parte del padre di Indiana Jones,il Professore alla ricerca del mondo perduto. Ciao Sean, ci mancherai! 1 novembre 2020
ha bucato la mia adolescenza. Mentre alcuni amici costituivano band musicali, con altri avevamo fondato una “società” di investigazioni. KCI (kooky Company investigation). I film di 007 venivano visti tre volte nello stesso pomeriggio, con carta e penna, appuntando tutto, come quando, per verificare se una porta fosse stata aperta, si incollava tra le due parti un capello: se non si trovava, significava che era caduto, e qualcuno era entrato. Il mio motto era: Salve amico, per i gangster cominciano i guai, perchè c’è Nico della KCI. Era l’ideale di uomo, serio, elegante nelle intimità con le donne, obbediente alla Corona di Sua Maestà, e all’ordine che difendeva con onore e rispetto della reciprocità dell’avversario (fuoco a fuoco, fughe e fughe, violenza mai oltre il necessario, o a titolo gratuito). Faceva lavorare la mente, come tutti i commissari o ispettori delle varie serie gialle. Rispondi