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Intervista ad Enzo Ielpo su distanziamento sociale e distanziamento economico.

di Cinzia Santoro
Il perdurare dell’emergenza Covid-19 ha stravolto le regole del “sistema Paese” toccando in particolar modo l’assetto organizzativo di tre settori cardine: la sanità, l’istruzione, l’impresa. Il cambiamento delle abitudini quotidiane e degli stili di consumo comporta enormi implicazioni di carattere economico. Il sentimento di incertezza è diffuso e le risposte istituzionali, sia in termini di sostegno e sia di prospettiva a breve, sono ancora blande. Guardando al comportamento degli attori principali del mercato, le conseguenze più evidenti e percepibili sono la frenata dei consumi e il cambiamento dei modelli di acquisto da un lato, il blocco o il significativo rallentamento degli investimenti dall’altro.

ENZO IELPO

C’è da domandarsi se il “distanziamento sociale” abbia generato anche un

distanziamento economico. Abbiamo raccolto il punto di vista di chi fa “impresa per le imprese” ed è pertanto chiamato a condurle per mano in questo nuovo scenario economico offrendo risposte e soluzioni. Ha dialogato con noi Enzo Ielpo, responsabile risorse umane di BancaMente, una società di consulenza aziendale che da oltre venti anni opera prevalentemente sul territorio pugliese, ma che offre i propri servizi anche a numerose realtà del centro-nord.
Qual è la situazione reale delle imprese italiane?
Tutte le aziende hanno avuto una immediata contrazione delle vendite. Il modo di affrontare la perdita di fatturato è differente tra grandi e piccole imprese; molte di queste ultime, in mancanza di liquidità, rischiano purtroppo la chiusura.
Quali sono le aziende che non hanno fermato la propria attività?
La maggior parte delle aziende che non si sono fermate operano nel settore alimentare, più in generale dei beni primari, anche perché sono state sempre assicurate la logistica e i trasporti.
Significativo è l’esempio fornito da quelle imprese del comparto industriale e manifatturiero che hanno dimostrato grande flessibilità e velocità di risposta convertendo la propria produzione al servizio dell’emergenza (ventilatori, dispositivi di protezione individuale, ecc.)
Chi ha proseguito la propria attività in maniera limitata, come si è mosso?
Qualcuno ha messo in ferie forzate il personale, qualcuno ha licenziato, altri hanno ricercato soluzioni più creative e all’avanguardia come ad esempio lo smart working.
Quali sono le maggiori difficoltà da affrontare?
Lo scoglio da superare non è solo quello dell’approvvigionamento di materie e merci, o una logistica che funzioni puntualmente. E’ necessaria, ad esempio, anche una nuova gestione degli spazi fisici all’interno delle aziende: uffici, linee di produzione, spogliatoi, servizi, mense. Le aziende basate su reti commerciali hanno poi dovuto pensare a nuovi modelli di organizzazione, di comunicazione e di vendita.
Cosa fa BancaMente?
La nostra azienda lavora da sempre per rivedere in chiave moderna i sistemi organizzativi aziendali.
Di fronte ad uno scenario del tutto nuovo anche noi abbiamo avuto bisogno di fermarci e ragionare su come venir fuori da un impatto così drastico. Abbiamo riprogettato i nostri servizi immaginando un nuovo futuro. Abbiamo stretto nuove alleanze con altri partner nazionali in modo da poter offrire ai nostri clienti una nuova visione che veda come elemento prioritario la velocità. E’ infatti fondamentale che le persone vengano velocemente ricollocate in una nuova funzione, con un nuovo ruolo, con nuovi comportamenti.
Come può il mondo della consulenza aiutare e sostenere gli operatori di questo “nuovo”
mercato?
L’urgenza di tutte le aziende, oggi, è quella del fatturato, ma occorre convincersi immediatamente che lo scenario è cambiato e che sono cambiati i comportamenti delle persone. In questo momento, a differenza del passato, le aziende non hanno bisogno di consulenti; necessitano di persone capaci, di tecnici, di manager, di responsabili, di altre aziende che le affianchino nella gestione delle attività quotidiane e che abbiano una visione a breve, con un immediato ed efficace intervento di riduzione dei costi fissi.
Cosa sarà necessario possedere in termini di organizzazione per affrontare i nuovi scenari?
La crisi non passerà nell’immediato quindi bisogna affrontare il mercato con nuovi metodi. E’ importante puntare l’attenzione sulle risorse umane che oggi, più che in ogni altro momento della storia passata, sono una chiave interessante. Le persone vanno formate per poter aderire ad un nuovo modello di marketing e di comunicazione più produttivo. Gli “aiutini” del governo non basteranno a salvare le imprese, anche perché la questione non è esclusivamente di carattere finanziario; occorre una nuova visione, un nuovo modo di affrontare ogni giorno il lavoro. Noi ci rendiamo disponibili e offriamo gratuitamente ai nostri clienti una analisi preliminare e una
valutazione dei bisogni; contattarci è semplice, attraverso il nostro sito www.bancamente.it.

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