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Intervista a Viviana Guarini: il suo libro “Deve andare tutto bene” titolo che ha anticipato i tempi del Covid 19

Francesco Guida

di Francesco Guida

Viviana Guarini

Viviana Guarini è nata a Bari nel 1988 ed è alla sua seconda pubblicazione. Psicologa, copywriter, si occupa di comunicazione strategica d’impresa e formazione in aula.

Amante degli animali e del mare, scrive “Deve andare tutto Bene”: citazione dal libro ” Secondo un’antica leggenda cinese il filo rosso del destino ci conduce e lega alle anime a cui siamo destinati. Tuttavia, se è vero che il filo conduttore esiste, non è detto che riconoscerlo sia semplice. Nei giri immensi che il filo fa, si rischia di inciampare, di perdere la via, di trovare nodi e ostacoli che confondono. Il segreto sta tutto nel non smettere di cercare la strada maestra, aggrappandosi alla forza della vita anche quando tutto sembra essere perduto.” Sembra proprio un richiamo anticipato ai tempi del Covid, un’incoraggiamento a rimboccarsi le maniche e con “forza della vita” si dovrà cercare la strada della ripresa economica e della ricostruzione sociale.

Sono andato alla presentazione del suo libro e mi ero promesso di farle una video-intervista quanto prima. Purtroppo, causa decreto virus, non mi è stato più possibile incontrarla e così ho pensato di telefonarle e porle delle domande.

1. Da cosa è nata la voglia di scrivere il libro
 
libro di Viviana GuariniCiò che mi ha spinto a scriverlo è fondamentalmente quella che credo essere la mia mission più profonda: donare qualcosa agli altri, diffondere bellezza e gentilezza, condividere anche le mie battaglie di dolore e fare in modo che esse non siano mai sprecate. Donare agli altri un’esempio di forza per uscire dalla propria zona di comfort e osare la felicità. Questo mondo ha un terribile bisogno di speranza.
 
2. In generale, com’è nata la voglia di scrivere?
 
Ho scoperto la passione per la scrittura a 10 anni, quando ho scritto la mia prima poesia. Ero stata “mollata” dal mio primo fidanzatino e scoprii il magico potere curativo della scrittura. Da allora non ho mai più smesso. La scrittura è sempre stata il mio rifugio felice, il disinfettante delle mie ferite, la carezza della mia anima. Se potessi dare un consiglio al mondo intero sarebbe quello di scrivere. La scrittura è un’arma di bellezza potentissima.
3. Qual è l’idea che ha portato al libro “Deve andare tutto Bene” che, guarda caso, ha un titolo che ha anticipato i tempi del Corona virus
 
Un giorno mi sono ritrovata a fare pausa pranzo nel piccolo porticciolo del Chiringuito, nella città di Bari. Quel giorno mi si era scaricato il telefono e non avevo con me neanche un libro. Così presi carta e penna e iniziai a scrivere per ingannare il tempo. Davanti a me avevo notato una piccola imbarcazione di nome Sessa. Il nome mi incuriosì, perciò iniziai a fantasticare e ad immaginare la storia che essa nascondeva. Feci la stessa cosa il giorno dopo, e il giorno dopo ancora, e non pensavo ancora che quelle pagine appuntate per caso si sarebbero trasformate in un libro. Sessa è poi diventata una delle protagoniste dei miei libri. Qualche mese dopo morì un mio caro amico, che mi diceva sempre “un giorno scriveremo un libro insieme”. Da quel momento trasformare quella piccola storia in un romanzo è diventata la mia mission, perché volevo scrivere anche per lui.
 
4. Parlami dei tuoi successi
Il concetto di successo è sempre molto strano. Nella società odierna il successo viene identificato con la carriera o con i soldi. Ho fatto molte esperienze nella mia vita, dalla politica, a quella professionale e a quella della scrittura. Tuttavia credo che nulla di tutto ciò abbia a che fare con il successo. Io mi sento felice quando riesco a fare qualcosa per gli altri, a combattere per lasciare questo mondo migliore, a seminare bellezza e a diventare una persona migliore. Il successo più grande, probabilmente, è quello che mi ha trasformato da “bambina capricciosa e lamentosa” a donna paziente, che piuttosto che lamentarsi prova a trasformare la propria sofferenza in un punto di inserimento per le ali.
09 aprile 2020

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