Rai Uno trasmette “Assassinio sull’Orient Express” versione 2017 Cinema 18 Marzo 202019 Marzo 2020 di Romolo Ricapito La sera del 24 dicembre ho voluto seguire in televisione Assassinio sull’Orient Express versione 1974, dunque l’originale , al quale molti fanno riferimento per confrontarlo con la nuova versione che spopola nei cinema, a quasi un mese dell’uscita. Il successo dell’Orient Express di nuova fattura è clamoroso tanto da avere superato negli incassi la maggior parte delle nuove pellicole distribuite in occasione del Natale. Kenneth Branagh Forse per non intralciare il percorso del nuovo treno targato Kenneth Branagh, interprete di Poirot e factotum della nuova produzione? Devo dire che il confronto è impari, perché a vincere è la vecchia versione. Albert Finney interpretò Poirot nel 1974 Il cast di vecchie star resta ineguagliato e insuperabile, con nomi cult come Lauren Bacall, Richard Widmark, John Gielgud,Ingrid Bergman, Ma ad avere la meglio è la cura dei tanti personaggi che popolavano il treno originale. Ad esempio il dialogo tra Albert Finney che è l’investigatore belga Hercule Poirot e l’attrice Wendy Hiller nei passi della principessa Dramomiroff è serrato, ricco di humour e rivela molto della soluzione finale . Anche il carattere della cameriera dell’anziana madrina, la Dragomiroff, è bene interpretato da Rachel Roberts, ottima attrice scozzese scomparsa precocemente a 53 anni, suicida. Nella nuova versione i personaggi non sono così curati e dunque a un certo punto si fa confusione anche perché i ruoli sono più brevi. Lauren Bacall, nel film del 1974 La soluzione finale si capisce, ma con una certa difficoltà. La prima sceneggiatura anteponeva all’inizio un prologo che diventava chiarificatore , mentre anche l’ambiguo personaggio interpretato da Anthony Perkinsil segretario di Ratchett, l’ucciso, è reso benissimo, per non parlare di Richard Widmark nei panni dell’assassinato, un attore storico, senza togliere nulla a Johnny Depp che lo sostituisce nella nuova versione. Ancora: la vedova (di due mariti) di Lauren Bacall è ineccepibile per ironia e classe, mentre Michelle Pfeiffer nella versione del 2017 Michelle Pfeiffer che la “sostitusce” non riesce pienamente a infondere a Mrs Hubbard l’impronta della prima attrice. Per non parlare ancora di Ingrid Bergman nella parte di un’impacciata crocerossina di bimbi africani e Vanessa Redgrave, bellissima. Infine la coppia formata da Jacqueline Bisset e Michael York, due attori splendidi che nella nuova versione non sono pienamente valorizzati dai due nuovi interpreti che sembrano abbastanza anonimi. Kenneth Branagh ha privilegiato la confezione e le scene nelle quali il treno raffigurato nella sua corsa attraverso montagne innevate e dirupi sembra quasi un horror, o un dramma dalla fascinazione epidermica. Il primo Orient Express è ineguagliabile dunque resta ineguagliabile per lo stile: l’impronta teatrale che molti hanno colto nella seconda versione è assente e si avverte nella pellicola del 1974 l’evidenza di un’opera completamente cinematografica, come deve essere un giallo adattato per il cinema. 18 marzo 2020
In tempi di chiusura per epidemia, è interessante aprire un dibattito con il lettori con quello che ci passa il Convento. Il film Assassino sull’orient express. La Sig.a Christie, nel film è presente, sotto i panni di Mary Debehnam, la sig. che Poiret incontra a Istanbul in attesa del treno. Infatti Christie, come quella del film, proveniva da Bagdad, e ritornava in Inghilterra. La Christie era stata a Istanbul dal 1928, poi si recò a Bagdad per le sue ricerche archeologiche, e nel 1930 tornava a casa, con l’Orient Express. Il Nostro baffuto investigatore, ritornava da Gerusalemme, per prendere lo stesso treno a Istanbul. Nella città santa era stato incaricato di trovare l’autore del furto di un prezioso scrigno sottratto da un altare cristiano. Indagati erano tre religiosi: un prete, un imam, un rabbino. La cosa era improbabile. Il Nostro sciolse il mistero solo dalla vista delle scarpe. Quelle dei tre religiosi era sporche, usate. Invece quelle del capo della polizia era stivali nuovi. Non poteva che essere lui. Il Nostro aveva incaricato uno dei suoi a rovistare a casa del poliziotto. Davanti ad una folla immensa, il Nostro scoprì l’autore del furto. Tutto dalla sera alla mattina. A Istanbul, bella città cosmopolita, prende il treno per Londra. Per caso incontra vecchie conoscenze, tutte che si concentrano nello stesso vagone. Osservo che già in quella fase iniziale del racconto, la Christie aveva articolato la trama, con l’idea di far fare una brutta figura al Nostro. Il quale ha sempre detto che se c’è stato un omicidio, ci deve stare un omicida. Ma qui di assassini erano in tanti, anzi tutti i viaggiatori del vagone. Non a caso si trovavano lì, invitati dalla principessa Dramomiroff, che conosceva le storie di ognuno degli assassini. Poiret lo scoprì dopo, allorquando tutti sapevano che erano stati tutti loro. Forse nel film gli artisti non conoscevano l’esito del crimine, cioè erano all’oscuro delle conclusioni. Oppure hanno saputo ben mascherare la loro posizione, e si saranno divertiti ad osservare gli sforzi del Nostro. Simpatica la fine, quando dal compartimento della vittima, sono uscite 11 persone, come se fosse la scena finale prima di chiudere il sipario. Rispondi