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Copia della “rettifica” inviata alla Gazzetta del Mezzogiorno riguardo la  lettera di una lettrice che sostiene: “a Bari la gente corre a vedere i film di Woody Allen”

di Romolo Ricapito

Woody Allen e Dylan Farrow

Scrivo per rettificare ed integrare le informazioni contenute nella Rubrica delle Lettere fatte da una vostra fedele lettrice che si  spende a favore di Woody Allen  e a sfavore dell’ostracismo che il regista statunitense ha raccolto negli ultimi tempi in patria, gli  Stati Uniti  che hanno messo al bando il  suo nuovo film, ma aggiungo io anche la sua biografia, che nessun editore vuole pubblicare.

Concludere la lettera in maniera semplicistica con la frase: “a Bari corrono a vedere i film di Woody Allen” mi sembra fuorviante e fuori tema.
Andrebbe meglio specificato:” in Europa e in particolare in Italia i film
 di Woody Allen sono oggetto di attenzione da parte di un pubblico di affezionati spettatori”.

Le ragioni dell’ostracismo negli Usa sono semplici, essendo riemerse le accuse fatte dalla figlia adottiva Dylan Farrow di essere stata molestata sessualmente proprio da Woody Allen in persona, nato nel 1935. Anche Ronan Farrow, giornalista e figlio naturale di Woody Allen e Mia Farrow, che ha combattuto Harvey Weinstein intervistandone le vittime ha rinnegato il padre avvalorando le accuse della sorella.

Dylan Farrow
Anche questo ha fatto allontanare da Allen attori a lui fedeli, come Colin Firth ma anche i protagonisti del recente A Rainy Day in New York, Rebecca Hill e Thimotée Chalamet, che hanno devoluto ad associazioni che combattono le molestie sessuali il loro compenso. Dunque anche questi  ultimi si sono  schierati contro Woody Allen, mentre Amazon ha rescisso il contratto che garantiva la distribuzione di quattro nuove opere del cineasta.
La lettrice stia comunque tranquilla: il nuovo film è stato acquistato in Italia e uscirà il prossimo 3 ottobre.
A Bari (ma a Milano, Como, Roma, Enna, Cagliari, etc) gli italiani potranno recarsi in sala e giudicare se il nuovo film sia un vero capolavoro o meno.
Ritornando alle accuse, la figlia adottiva di Allen ha dichiarato in un’intervista che il padre la molestò quando aveva solo sette anni.
1991-giugno-12-SoonYi e la madre Mia Farrow

Mia Farrow si era separata da Woody Allen dopo che aveva scoperto le Polaroid che ritraevano senza veli la sua figlia adottiva Soon Yi Previn.

La questione aveva generato un grande scandalo e in  seguito Soon Yi sposò il “patrigno”.
Le accuse di Dylan Farrow, che vanno avanti da diversi anni, sono state attenzionate e credute dopo che il movimento Me Too si è imposto in America, in seguito agli scandali del produttore  Harvey Weinsten.
Le accuse vanno provate, certo.
Ma fino a quando tutto non verrà chiarito (ammesso che lo sia) è opportuno non schierarsi a sfavore, ma nemmeno a favore, con frasi banali come “A Bari la gente corre a vedere i film di Woody Allen” come se Bari fosse il  centro del mondo e la cartina di tornasole della pubblica opinione o della sua moralità.
20 maggio 2019

One thought on “Copia della “rettifica” inviata alla Gazzetta del Mezzogiorno riguardo la  lettera di una lettrice che sostiene: “a Bari la gente corre a vedere i film di Woody Allen”

  1. che mondo di falsità, prima le donne si ” aprivano” a registi e produttori, poi vi hanno sputato dentro. Ma perchè non hanno avuto il coraggio di rinunciare alla loro carriera in un mondo di padri padroni, che conservano la loro idea di superiorità del maschio sulla donna. Mi pare che la figlia adottiva abbia smentito, e che ancora insiste la ex compagna. Ma il mondo americano è il più strano coacervo di esseri umani che madre terra abbia prodotto. La fortuna è che quel mondo si regge da sè, nonostante tutte le sue contraddizioni, e il suo cosidetto imperialismo culturale

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