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Bif&st di Bari: alla terza giornata si scalda. Commemorato al Teatro Petruzzelli  il grande Bruno Ganz

di Romolo Ricapito
foto di Sabrina Brandi

Terza giornata del Bif&st di Bari, Tutto è pronto, o quasi, per la proiezione serale del Panorama Internazionale delle 21 al Teatro Petruzzelli.

E’ lunedì 29 aprile. Una certa calma si riappropria dell’atmosfera, che è stata  fin troppo elettrica durante le prime due giornate, con grande afflusso di visitatori.
Bruno Ganz

E’ evidente un calo di presenze, una sobrietà del pubblico a fronte di troppi presenzialismi e presenzialisti che, costituiti anche  da personaggi del bel mondo che vogliono farsi  soprattutto notare, noiosi cacciatori di selfie con i Vip ( più che di autografi), adesso ritornano nell’ombra, interessati più agli aspetti esteriori della cultura e non alla sua vera essenza.

Ma è anche questo un modo  per rapportarsi della  realtà, ritornare al silenzio. Va detto che la presunta calma piatta del lunedì, che prevede anche un calo fisiologico alle proiezioni cinematografiche in tutta Italia, è in realtà costruttiva e   si basa sulla vera consistenza  del cinema che è quella del rispetto per l’arte e la comprensione dello  sforzo di sceneggiatori e registi attenti a  far quadrare il cerchio, ovvero stimolare il dibattito e le coscienze come  ad esempio con il film che è stato proiettato,The Witness, alla presenza del regista Mitko Panov, coproduzione Svizzera-Macedonia-Irlanda-Croazia e  soprattutto una delle grandi, ultime interpretazioni di Bruno Ganz, recentemente scomparso.
Ma andiamo con ordine.
bifest 2019- 29 aprile
Simona Izzo e Ricky Tognazzi,

Si sono notati all’esterno  prima della proiezione la coppia di registi Simona Izzo e Ricky Tognazzi, lei eccentrica ma piacevole con un cappello da cowgirl in testa che gentilmente si intratteneva con delle signore che le chiedevano i selfie. La Izzo, da autentica professionista, dirigeva le operazioni, scartando le foto venute male e ripetendole.

  Veniamo  dunque all’essenziale.Bifest 2019

Premiata sul palco come migliore sceneggiatura quella di La Paranza dei Bambini, di Maurizio Braucci,Claudio Giovannesi e Roberto Saviano.

Presente solo Giovannesi, che alcuni fuori dal teatro hanno scambiato per un divo, per la sua gradevole presenza.

“Ringrazio Saviano che mi ha proposto questo lavoro dandomi la possibilità di eseguirlo in modo molto personale”.
“Mi sono trasferito a Napoli per realizzarlo-ha continuato- per collaborare meglio con Maurizio Braucci ed entrare nell’ambiente partenopeo con più facilità”.

Bifest 2019- 29 apr
Claudio Giovannesi
Migliore Attrice Protagonista  Alba Rohrwacher, premiata con il riconoscimento intitolato ad Anna Magnani per il film Troppa Grazia.
A consegnare la targa, Grazyna Torbicka  attrice polacca che si è presentata in tenuta leopardata.
La Torbicka, che fa parte della Giuria che assegnerà il premio al Miglior Film del Panorama Internazionale,ha ricordato alcuni film di successo dell’attrice come Io Sono l’Amore e Perfetti Sconosciuti.

Di quest’ultimo è stato realizzato un remake in Polonia.

Bifest 2019- 29 apr
Alba Rohrwacher,
La Rohrwacher dalla capigliatura rossa che si notava ancora di più grazie al nero dell’abito, in sandali neri ultima moda, ha definito la Magnani come un esempio intramontabile.
Ha infine dedicato il premio al regista diTroppa Grazia, Gianni Zanasi.
Felice Laudadio con la regista Margarethe Von Trotta, anche lei in nero, colore della serata, hanno annunciato con grande dispiacere il premio postumo a Bruno Ganz, che è stato omaggiato da un grande applauso alla memoria.
La Von Trotta ha ricordato l’attore, un divo in Germania, del Teatro di Berlino e del cinema europeo. “Parlando quattro lingue recitava non doppiato e con naturalezza in tutto il mondo. Il riconoscimento è stato pensato quando Bruno era ancora in vita”.
Con lui era stata di recente programmata una Master Class.
Bifest 2019
Alba Rohrwacher

“Ganz continuerà a lavorare  e ad esserci pur non essendo più presente fisicamente”.

Il film The Witness denuncia i crimini attuati non molto tempo fa nella ex-Jugoslavia.
Sotto accusa il colonnello Pantic per crimini contro l’umanità in una Corte Penale e internazionale dell’Aja.
Le spiegazioni sulla guerra civile nella ex Jugoslavia socialista vengono date all’inizio e ricordate le varie  etnie di croati, serbi e musulmani.
Essi vennero divisi per villaggi in una deriva di nazionalismi e odi riaffioranti.
La pellicola si attesta nelle intenzioni come illustrativa, didattica, culturale ed edificante.
Si accenna all’interesse verso l’Ovest della Slovenia.
La figura di Pantic  è opposta a quella del generale Radin, in realtà colonnello, che potrebbe testimoniare per denunciare i crimini dell’altro.
L’uomo, interpretato da Bruno Ganz, guidava un taxi dopo la guerra ma nel presente si nasconde in montagna, senza mezzi o denaro.
L’opera è valida ma non è priva di lungaggini.
Si apprezza per la  denuncia della violenza, ma si tratta di un film discontinuo, scuro, che vuole risultare impegnato a tutti i costi nell’intenzione di creare un piccolo capolavoro.
La partecipazione di Marthe Keller e di Bruno Ganz  è gestita a sprazzi, mentre la presenza del  secondo si impone nella seconda parte come cuore pulsante del film
Esso diventa quasi una spy story alla 007 il cui protagonista è l’attore irlandese Padraic Delaney nel ruolo dell’inviato dell’Aja e Cancelliere Vince Harrington.
L’opera è ingentilita dalla presenza del personaggio di Inès, l’attrice Nastasa Petrovic nel ruolo della figlia di Bruno Ganz.

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