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Morte a Venezia come nel romanzo breve di Thomas Mann? No, peggio

 

Romolo Ricapito

di Romolo Ricapito

Il caso dell’uomo trovato morto dopo sette anni a Venezia, in Sestriere Dorsoduro.

Una riedizione  tragica del celebre libro Morte a Venezia?
Una delle più belle città del mondo associata a  una storia di abbandono, ma purtroppo ce ne sono tante altre.
Mi aveva colpito un particolare: all’inizio si era detto che la scoperta era stata fatta da un coinquilino, che aveva trovato aperta  la porta  dell’appartamento .
Strano: se fosse rimasta spalancata  per ben sette anni qualcuno se ne sarebbe accorto molto prima.
Leggo allora un aggiornamento: a scoprire il cadavere sarebbe stato un ladro intrufolatosi in quella casa ormai deserta.
Egli fuggendo (presumo terrorizzato!) ha lasciato la porta aperta dando modo appunto a un coinquilino della persona defunta di constatare finalmente l’avvenuto (e ormai lontano) decesso.
Incredibile: se non fosse stato per una persona che ha commesso un reato, non si sarebbe saputo nulla, chissà per quanto.
L’uomo rinvenuto nella casa dell’orrore era un professore.
Una brutta storia davvero, che testimonia della solitudine di un essere umano abbandonato da tutti.
Con l’aggiunta, da thriller, che a svelare il mistero è stato un inconsapevole ladro.
21 marzo 2018

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