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50 sfumature di rosso come il Festival di Sanremo: non crolla, anzi, migliora i consensi anche al box office

di Romolo Ricapito
Se il Festival di Sanremo 2018  ha aumentato gli ascolti rispetto all’annata precedente, anche Cinquanta Sfumature di Rosso, seguito del “Grigio” e del “Nero”, viaggia più o meno sulla stessa linea. Re del box office americano, ma anche di quello italiano, nella primissima  settimana di programmazione.

 A dirigere come sempre è James Foley.
La saga si  chiude, ma non è tutto: in questi giorni è uscito il quinto libro di E.L James, Darker nel quale il miliardario Mr Grey rivede tutta la storia secondo il suo punto di vista, che ha come sottotitolo originale: “Cinquanta sfumature di Nero così come raccontate da Christian”; ma nel  2015 era stato  già edito Grey, ossia “Cinquanta Sfumature di Grigio così come raccontate da Christian”.
In pratica, la saga al cinema  potrebbe riprendere, sotto altre forme.
Anastacia Steele e Christian Grey dopo il matrimonio, che viene mostrato all’inizio, sono cresciuti, o meglio la loro storia sado-maso si è attestata e subisce soltanto qualche ritorno di fiamma “rituale” con accessori come manette e vibratori di..nuova generazione.
Le trasgressioni  a base di oggettistica (sex toys) del miliardario sono  state pienamente accettate dalla sua “fiamma” come coadiuvanti al posto del Viagra nell’aiutare il sesso. Che il povero Christian, stramiliardario, è incapace di praticare nella maniera più classica.
La prima parte ci mostra i Grey alle prese con la loro vita ricca. Residenze da sogno sparse ovunque, vacanze al mare e in montagna nei posti più esclusivi di Europa e di America, l’acquisto di nuovi immobili, il lavoro di lei che prosegue come direttore editoriale in un ufficio che è proprietà del consorte.
Tutto è splendido e fenomenale, comprese le auto sportive, gli elicotteri e una colonna sonora di nuove canzoni che bene si  adattano alle  chiccose sequenze.
50 sfumature di rossoIn pratica Cinquanta Sfumature di Rosso è un film più estetico ed estetizzante dei due precedenti e l’assestamento del rapporto deve però fare i conti con la gelosia di lei e un’improvvisa gravidanza male accettata da lui: l’uomo vorrebbe essere un eterno Peter Pan che regge le numerose aziende come se fossero dei giocattoli.  E non un padre, o meglio, non ancora.
Il passato dell’uomo, che riemerge a tratti (con una vecchia amante, colei che lo iniziò all’arte della sottomissione sessuale, alla quale lui per “imitazione” avrebbe costretto le sue numerose giovani partner) è un altro ingrediente clou della trama che però a metà si accascia su se stessa.
Nell’attesa della zona thriller, vediamo i due sposini alle prese con dei giochi erotici, ad esempio servendosi di  un innocuo gelato, ma il tutto sembra  una sequenza di 9 settimane e mezzo, mentre i vecchi amplessi con l’ausilio delle   manette sono già  stati ampiamente mostrati.
Attorno alla coppia ruotano il fratello di lui e la fidanzata, dunque inservienti, guardie del corpo e architette invidiose della bella Anastacia: l’incaricata di gestire la ristrutturazione della nuova magione aveva infatti già assaporato in  precedenza il bel Christian, quando era scapolo.
La pellicola è da intendersi come una commedia sentimentale ben girata, un divertissement con un tocco di thriller, quello dell’ultima parte, che movimenta un po’ la staticità di tutto quanto.
Il nemico, o i nemici della coppia, sono naturalmente antipatici e invidiosi, ma pura conseguenza dell’antipatia di fondo  propria dei protagonisti assoluti, Christian e Anastacia,  che in verità erano più odiosi nei due prequel (il Grigio e il Nero) . Qui in fondo hanno recuperato un barlume di umanità..
In verità  lei è una  privilegiata senza merito e oltre al bel Christian è interessata anche (anzi, di più) al suo portafogli, pure  se vorrebbe  fare intendere di no.
Lui è un fessacchione manipolabile e gestibile (in fondo) con  i suoi vizi che sono anche delle profonde fragilità.
Fragilità che come vedremo vengono sfruttare da Anastacia per diventare la vera dominatrice della scena,
Rispetto  agli altri film, più esplicativi, qui siamo ormai alla vacanza: si respira cioè un’aria di smobilitazione e  dunque gli sceneggiatori sembrano essersi impegnati di meno.
Il perfezionamento c’è stato ed è stato  rivolto all ‘esecuzione pratica: ancora più ambienti da sogno e lusso, ottima fotografia e regia, almeno nella prima parte.
Al confronto la prima pellicola ha qualcosa di vittoriano, mentre la seconda era più riuscita come soggetto, sceneggiatura e ampliamento della storia.
E’ sbagliato bocciare per partito preso questo ciclo di film, come la maggior parte dei critici  fanno.

Carini come sempre  i due interpreti, il nordirlandese Jamie Dornan e l’americana Dakota Johnson.
La cantante e attrice Rita Ora interpreta Mia Grey, la sorella di Christian.

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