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Nei giorni in cui si festeggiano i “90 anni” di Domenico Modugno):l’orrore per la trentunenne morta di stenti a Polignano a Mare

di Romolo Ricapito
La ragazza morta di stenti a Polignano a Mare, in provincia di Bari.

Anche se la sua disabilità non era mai stata accertata (secondo quanto dichiarato al Comune di Polignano) era sicuro che il suo stato di emarginazione fosse  conosciuto in paese, ma l’assistenza sociale era stata puntualmente respinta dalla famiglia della giovane, così come le visite del parroco.
Non si può obbligare ad aprire le porte di casa, ha detto il religioso.
Certo, eppure il titolo di un film horror, Non Aprite Quella Porta, si è purtroppo avverato anche nella realtà.
E’ stato da film horror, appunto, ma purtroppo è  verità, leggere nelle cronache che l’autopsia della trentunenne oltre ad avere accertato una flebite non curata, ha trovato sul corpo della sventurata persino delle larve.
Larve cioè presenti su di  un essere umano quando era ancora in vita.
Neppure il più brutto racconto ottocentesco di miseria in periodo vittoriano aveva mai colpito tanto.
A fare rabbrividire è quello che può ipoteticamente diventare, suo malgrado, la “protezione” di una famiglia.
Siamo nel sud, dove questa istituzione è spesso considerata ancora un’isola felice che preserva dal mondo, dalle sue ostilità e brutture.
Un’isola felice però che dovrebbe proteggere, non isolarsi  da tutto.
Le famiglia devono vivere in  contatto con la società, non escludersi o escludere da essa (eventualmente)  qualche loro componente.
Si indaghi sulla verità.

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