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Bitonto, l’anziana assassinata e gli spari di San Silvestro

 

di Romolo Ricapito
Bitonto, Bari: spari di festeggiamento e botti davanti alla Chiesa contenente la salma dell’anziana uccisa (Anna Rosa Tarantino, 84 anni)  durante un regolamento di conti. Obiettivo dei killer Giuseppe Casadibari, 20 anni, rimasto ferito alla clavicola e al torace, ma sopravvissuto.

Il fatto è stato documentato da una tv pugliese, con una giornalista che dopo la mezzanotte del 31-12  intervistava alcuni passanti sul fatto di tali rumorosi  festeggiamenti (erano stati vietati dal sindaco con un’ordinanza, come anche a Palo Del Colle dove un uomo di 55 ha perso un occhio con l’esplosione di un petardo)   che si univano però a un episodio di cronaca drammatico.
Una giovane donna, esprimendosi in dialetto, ha detto che comunque non poteva rovinarsi la festa pensando a “cose  brutte” mentre altri passanti, più comprensivi, hanno fatto intendere, più umanamente, di convivere con la tragedia del Comune di Bitonto cercando, comunque, di andare avanti nella loro vita quotidiana.
L’espressione dei fuochi artificiali, dei botti, è ancora molto radicata al sud.
Si saluta l’anno vecchio, archiviandolo, accogliendo quello nuovo in maniera rumorosa.
La cultura dei botti dunque non scompare: per alcuni non è Capodanno senza il corollario di petardi e dell’esplosione all’esterno di fuochi pirotecnici che danno la sensazione di una festa gioiosa, anche se momentanea.

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