TORINO- Clochard dato alle fiamme: doppia bestemmia, verso i più poveri e gli insegnamenti di madre Teresa di Calcutta Cronaca 29 Ottobre 2017 di Romolo Ricapito Clochard aggredito e dato alle fiamme a Torino nei giardini intitolati a Madre Teresa di Calcutta. Una doppia bestemmia: nei confronti della vita e indirettamente contro la suora santa che si occupava dell’assistenza e della cura degli ultimi o, come lei diceva “dei più poveri tra i poveri“. Aggredire, incendiare i più deboli è un delitto gravissimo, ma questo gesto barbaro uccide interiormente anche chi lo compie, allontanandolo dal genere umano e relegandolo tra le mostruosità del’universo, quelle più infide, volgari e da cui anche chi non è timorato di Dio cerca di stare lontano mille miglia. L’uomo vittima della follia di alcuni pazzi, ma lucidi, è un romeno: si tratta, in aggiunta, di un episodio di xenofobia? Si attendono risposte dagli inquirenti che sono in cerca del colpevole, o dei colpevoli. Simili crimini sono sconsiderati anche nell’ottica del fatto che chi li commette non tiene conto oramai di un dato di fatto: le telecamere che riprendono la vita dei cittadini sono installate un po’ ovunque, questo non per un’imitazione del “Grande Fratello” di Orwell ma perché il tutto è imposto dalla necessità. In tanti casi i delinquenti che agiscono nell’ombra, ma in esterni, sono stati riconosciuti e arrestati. Torino, città del nord evoluta e ricca di storia non può tollerare che al suo interno allignino menti perverse, che gettano una luce sinistra su una metropoli che ha sempre accolto gli stranieri.