Film: Genius, il ritratto di un “Proust” americano. Bravissimi Colin Firth e Jude Law nel ruolo dello scrittore Thomas Wolfe Cinema Cultura 14 Novembre 2016 di Romolo Ricapito “Genius” è un film biografico sulla storia (romanzata) dello scrittore americano Thomas Wolfe , ambientata negli anni Trenta (si parte dal 1929). Wolfe trova un alter ego “letterario” nel curatore editoriale Max Perkins. Lo scrittore è interpretato da Jude Law, mentre l’editor da Colin Firth. La pellicola esplora i rapporti tra i due in maniera esclusiva e comunque pregnante. Perkins è una sorta di Pigmalione dell’altro, colui che lo valorizza, tagliando ed editando ( rendendola fruibile al grande pubblico) la sterminata produzione dei suoi romanzi. Infatti Wolfe è uno scrittore fluviale, prolisso, geniale ed entusiasta, che molti hanno paragonato a Proust . La pellicola abbellisce soprattutto la figura dell’editor che è stato tacciato di avere rovinato, o comunque modificato in maniera discutibile, le opere di Wolfe coi suoi tagli inappropriati oppure eccessivi. Il film diretto da Michael Grandage si avvale di colori autunnali; il marrone prevale nella fotografia, mentre la sceneggiatura analizza il profondo rapporto empatico a livello intellettuale tra i due uomini, destinato a trasformarsi in un grande affetto. La cifra è quella di dimostrare che l’amicizia maschile è fondante nella personalità degli adulti, senza lo spettro di un eventuale sconfinamento nell’omosessualità. La figura femminile del film è quella di Nicole Kidman che interpreta la moglie dello scrittore, Aline Bernstein. La Kidman che è evidentemente abbastanza invecchiata anche per colpa dell’uso del botox, appare da subito stridere con la giovinezza di Jude Law, il quale però ha soltanto cinque anni di meno. La sceneggiatura spiega questa scelta della Kidman come coprotagonista in quanto ella è al suo secondo matrimonio : viene sottolineato anche in un dialogo come l’uomo sia molto più giovane. La signora Wolfe ha due figli adulti dal primo matrimonio ma essi non compaiono mai. Ma il film introduce anche le figure di scrittori universalmente famosi come Francis Scott Fitzgerald e Ernest Hemingway. Genius-Nicole Kidman Viene dato spazio soprattutto al primo negli anni della crisi creativa, successiva al Grande Gatsby , mentre il secondo è mostrato tra un safari e l’altro. I due letterati furono difatti e non a caso i più famosi clienti di Max Perkins. Un altro ruolo femminile, ma minore, ossia quello della moglie di Perkins, è affidato a Laura Linney che appare molto invecchiata (esigenze di copione?) e rappresenta la figura amorevole di una paziente “Penelope”. Anche l’altra, Aline (Kidman) è una sorta di Penelepe . Ma si stanca presto del suo ruolo sacrificato. Le consorti vengono infatti messe completamente da parte nell’estenuante operazione di restyling dell’opera dello scrittore, ad opera del curatore e dello stesso romanziere. Anche se il film ha un preciso intento didattico e culturale, è adatto alle platee delle multisale, che ne apprezzeranno la qualità. Jude Law si esibisce in una gestualità molto caricata soprattutto agli inizi, quando è un giovane autore squattrinato. Anche la maniera di pronunciare le frasi, spalancando la bocca, raffigura una personalità estroversa. La recitazione cala di tono man mano, mentre quella di Colin Firth e della Kidman è molto contenuta. Il primo punta sulla flemma, la seconda su un registro più tetro e drammatico. Il film ha il merito di far conoscere uno scrittore misconosciuto. Basti dire che uno dei suoi romanzi di maggiore successo è stato pubblicato per la prima volta nella sua edizione integrale soltanto nel 2000. Il tutto è comunque è tratto da una biografia dell’editor, Max Perkins: editor of Genius. Il titolo della pellicola dunque è stato accorciato in Genius, infatti l’opera esplora appunto le caratteristiche di un autentico scrittore di capolavori, tra i più geniali, perché il suo scrivere è un’esigenza naturale come il bere, mangiare, dormire e che è capace di sovvertire tutte le altre. Il film abolisce quasi la sessualità, fatta salva una scena nella quale il Genio tasta e palpa due prosperose nere in un locale jazz frequentato esclusivamente da gente di colore. Guy Pearce è un dimesso Fitzgerald, mentre il ruolo di Hemingway appartiene a Dominic West. Il regista Grandage viene dal teatro e questo è il suo primo film per il cinema, che però non soffre del danno dei tipici prodotti esageratamente ingessati o appunto teatrali, caratterizzati dalla cultura del palcoscenico, ma ha un respiro cinematografico. Messaggi – Contatti – Calendario – Opzioni – PEC webmail – Logout Copyright © 2016 – Aruba S.p.A. – tutti i diritti riservati