E’ polemica sul cucciolo di chihuahua di Paris Hilton Attualità 17 Ottobre 201618 Ottobre 2016 di Romolo Ricapito E’ polemica su Paris Hilton che ha invitato i suoi numerosi followers su un social network (per la precisione, Instagram) ad aiutarla a cercare un nome per il suo piccolo chihuahua , acquistato per l’equivalente di 7.200 euro. E’ giusto esibire il “prezzo” di un cucciolo costoso, pari a vari stipendi di un’insegnante, o di un impiegato? La polemica ha diviso, com’era logico aspettarsi. La Hilton è una miliardaria: dunque non si fa scrupolo, o non si pone le domande, delle cosiddette persone normali. Ma i normali quattro conti in tasca se li fanno, eccome. E allora: perché l’ereditiera non ha preso un cucciolo dal canile? Per la mentalità degli straricchi, tale atto di “empatia” è impensabile. Magari si può fare un assegno per beneficenza, che sposi le più differenti cause: ma mettersi in casa un “bastardino”, proprio no. La Hilton ha sofferto per la dipartita di un precedente cane della stessa razza, che ha deciso di sostituire col nuovo acquisto. I fruitori di internet però, coloro cioè che seguono i più svariati personaggi ( quelli che amano condividere foto ed opinioni su social) sono i più disparati. E amano manifestare la loro schietta opinione su certi beniamini, o su quei “famosi” che destano la loro curiosità, e dei quali è sufficiente essere anche soltanto “followers”(seguaci sui social network da Instagram a Facebook) e non propriamente dei fans (ammiratori) . In quest’ottica, è stata “punita” la passeggiata di Gianni Morandi al supermercato di domenica mattina e attira critiche l’esibizione del “pedigree” canino da parte dell’ereditiera statunitense. In pratica è come se il pubblico dei social ricomponesse certi “idoli”, sistemandoli in una dimensione più “casalinga” e umana, a uso e consumo della gente comune. Non si tratta di odio, invidia o cattiveria, ma di “umanizzazione” di star che se cercano un “dialogo” virtuale, devono però capire che la critica, o l’atteggiamento di “ridimensionamento” di un certo star system è oggettivamente una cosa accettabile, perché elabora assurde frivolezza nel tentativo di renderle più digeribili. E sensate.