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Relazione dell’assessore Giannini in consiglio Regionale sul trasporto pubblico locale: “raggiungere l’aeroporto di Bari dal Gargano o da Leuca senza cambiare treno o compagnia ferroviaria”

 Le prospettive e le criticità del trasporto pubblico locale in Puglia sono state al centro della relazione che l’assessore Giovanni Giannini ha tenuto in apertura della seduta odierna del Consiglio regionale. Ricordando che l’UE considera il trasporto pubblico pilastro per l’economia e componente fondamentale

Giovanni Giannini
Giovanni Giannini

per la coesione sociale e territoriale, per cui la rilevanza di questo settore non è soltanto economica, ma si riflette anche sulla competitività del sistema paese, l’assessore ha sottolineato che il trasporto rappresenta per le Regioni la seconda voce di spesa dopo la Sanità, sintetizzando gli obiettivi strategici della programmazione regionale a partire dal 2013. Tra questi il completamento dei grandi interventi avviati con la programmazione dei fondi comunitari 2007/2013; il miglioramento dell’accessibilità alla rete di trasporto nella città – attraverso l’implementazione delle connessioni rapide e sicure di accesso a stazioni, terminal bus, strade extraurbane, nonché ai poli sanitari regionali di eccellenza – e fuori della città, realizzando il link dell’ultimo miglio per accrescere la fruibilità delle risorse naturalistiche nonché del tessuto produttivo artigianale ed industriale. Ai fini della sicurezza ferroviaria, sono stati implementati i sistemi automatici di supporto alla marcia (e alla condotta) dei treni nonché al controllo centralizzato del traffico e delle interferenze con i flussi veicolari stradali; il sostegno al rinnovo del parco rotabile dedicato al TPL con mezzi elettrici nel settore ferroviario e a basse emissioni in quello automobilistico; investimenti per la progressiva elettrificazione delle linee ferroviarie non ancora attrezzate; la bigliettazione unica elettronica e l’integrazione tariffaria.

trenoEntrando poi nel merito degli interventi infrastrutturali sulla rete ferroviaria e sul materiale rotabile finanziati con il ciclo di programmazione dei fondi comunitari 2007-2013, Giannini ha riferito che nel 2013 si è potuto accertare che non sarebbero stati completati prima del 2017. Con uno specifico Piano di Riclassificazione il mantenimento di detti servizi è stato vincolato alla progressiva entrata in esercizio delle tratte ferroviarie oggetto di intervento. Sino al completamento dell’infrastrutturazione, infatti, sono state valutate le situazioni in cui mantenere in via provvisoria, ma in alcuni casi anche di potenziare, una rete di servizi automobilistici sostitutivi (laddove si prevedono sospensioni dell’esercizio) ed integrativi (laddove l’esercizio è limitato da carenze infrastrutturali, tecnologiche o di materiale rotabile) per tutta la durata dei lavori e cioè a tutto il 2017.
Alla luce dello scenario prefigurato, la Regione ha stabilito quindi di non avvalersi della facoltà di recedere dai contratti di servizio con le imprese ferroviarie regionali (la cui durata è fissata in sei anni rinnovabile per altri 6), spostando, di conseguenza, la scadenza ultima degli stessi al 2021. Ciò permetterà di ultimare il processo di completamento infrastrutturale in corso, senza le interferenze causate dalle procedure di gara che sarebbero state da prevedersi nel 2015 in caso di recesso dai contratti e cioè due anni prima del 2017, termine stabilito per concludere il collaudo delle opere realizzate.

Anche il settore automobilistico ha risentito del processo di completamento dell’infrastrutturazione ferroviaria la Regione ha inteso autorizzare la proroga del contratto automobilistico con Cotrap, vigente dal 2004 e di durata prevista pari a 9 anni, di quattro anni e mezzo, con l’obiettivo di poter ricercare nel 2018, attraverso procedure ad evidenza pubblica, un gestore unico del trasporto automobilistico regionale allineando le scadenze dei vari contratti evitando, nell’immediato, rischi sulla regolarità dei servizi erogati e sui livelli occupazionali attualmente garantiti.
Altro importante documento predisposto dalla Regione nel 2013 è stato il Piano di riprogrammazione dei servizi di TPL, in cui, tra l’altro, sono state definite le possibili azioni da attuare nel triennio 2014-2016 per raggiungere obiettivi certi e qualificabili di efficientamento del settore. Di seguito si riportano le principali innovazioni proposte. Giannini ha ricordato che il piano di attuazione del Piano regionale dei trasporti, così come il Piano triennale dei servizi sono stati approvati in Commissione senza alcun voto contrario. Quindi, sostanzialmente, anche il Consiglio ha nella sua generalità condiviso l’impostazione della Giunta regionale e i singoli atti.

In attuazione di quanto previsto dalla direttiva europea sullo spazio unico ferroviario, nel marzo 2016 la Regione Puglia e RFI, gruppo FS italiane, hanno sottoscritto un accordo quadro come strumento di base per la pianificazione degli interventi di potenziamento infrastrutturale e tecnologico della rete. La Puglia è stata la prima Regione del sud Italia a sottoscrivere l’accordo quadro secondo le previsioni del decreto legislativo n. 112/2015. L’accordo è un passo importante verso gli obiettivi della interoperabilità, della intermodalità e del biglietto unico, che un giorno consentiranno agli utenti di usufruire dei servizi dei cinque gestori ferroviari presenti in Puglia con un unico titolo di viaggio. In linea teorica, si potrà raggiungere l’aeroporto di Bari dal Gargano o da Leuca senza cambiare treno o compagnia ferroviaria, perché i sistemi tecnologici, che nel frattempo saranno stati adeguati, garantiranno standard di qualità e sicurezza omogenei. RFI, quindi, concederà il passaggio ai treni delle società concesse dietro il corrispettivo di un pedaggio regolato dalle parti e dalla Regione. L’accordo di programma, a partire dal 2016 e fino al 2026, assicurerà i servizi di interesse pubblico sulla rete RFI in stretta connessione con le reti ferroviarie utilizzate dagli altri gestori regionali. L’accordo sarà lo strumento tecnico che consentirà alla Regione di prenotare capacità di traffico per la rete regionale in coerenza con quanto previsto dal Piano di attuazione del Piano regionale dei trasporti e dal Piano triennale dei servizi.
Gli obiettivi strategici dell’accordo quadro, operativo per dieci anni, sono integrazione dei servizi di trasporto, sinergia infrastrutturale tra i gestori dei network regionali, miglioramento della capacità di traffico, incremento degli standard di regolarità e puntualità della circolazione ferroviaria.
La Regione Puglia è la prima regione del Sud ad aver sottoscritto un accordo di questo genere. L’accordo prevede, altresì, interventi per sviluppare a regime nuove offerte di servizi: direttrice adriatica linea Foggia-Bari e Bari-Lecce, treni cadenzati ogni sessanta minuti potenziati nelle ore di punta, treni cadenzati ogni trenta minuti fra Barletta e Fasano, ogni quindici minuti nell’area metropolitana di Bari e da Molfetta a Monopoli. Linea Bari-Taranto: velocizzazione dei collegamenti, miglioramento a Bari, Foggia, Barletta, Brindisi, Lecce e Taranto dell’interscambio modale ferro-ferro sviluppando l’orologio dell’orario ferroviario funzionale alla sinergia fra i vari operatori ferroviari per collegare tutto il territorio pugliese con le principali città e gli hub di servizio regionale.

Giannini si è poi soffermato su una delle criticità maggiori a cui l’assessorato ha dovuto far fronte, quello riguardante Ferrovie del Sud-Est, la più importante ferrovia concessa d’Italia, con un’estensione di 473 chilometri sul territorio regionale. È la seconda ferrovia italiana. È di proprietà dello Stato e si trova in una condizione di difficoltà finanziaria con debiti per centinaia di milioni ed un patrimonio netto negativo di 200 milioni di euro. Agli inizi di agosto il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, ha emanato il decreto per il trasferimento delle azioni di Ferrovie Sud-Est a FS S.p.A. e che tale trasferimento è stato anche oggetto di delibera da parte dell’assemblea della società così come previsto dal decreto.
Tuttavia, se le Ferrovie dello Stato italiane entro il 10 settembre, quale soggetto al quale viene trasferita l’intera partecipazione, presenteranno la comunicazione di operazione di concentrazione ai sensi della legge 10 ottobre 1990, n. 287, con l’impegno a rimuovere lo squilibrio finanziario patrimoniale di FSE, il trasferimento della titolarità dell’intera partecipazione di questa società potrà realmente avvenire a condizione e subordinatamente al fatto che il giudice fallimentare del Tribunale di Bari rigetti l’istanza di fallimento avanzata nel frattempo dalla Procura della Repubblica.
L’atteggiamento di estrema prudenza e cautela, e il senso di responsabilità avuto dall’Amministrazione regionale in questi anni è sempre stato improntato prima di tutto alla salvaguardia del servizio erogato e fruito da diciassette milioni di utenti all’anno ed alla tutela dei 1.300 lavoratori, dipendenti delle Ferrovie Sud-Est. autobus FS
La Regione non ha mai esitato ad evidenziare e a confutare punto per punto all’azienda di trasporto ferroviario FSE l’adempimento degli obblighi del contratto di servizio. In tempi non sospetti la Regione ha contestato tutti gli episodi denunciati dall’utenza e invitato sia il Ministero ad intervenire, che l’azienda a fornire le proprie giustificazioni e a porre tempestivamente rimedio ai disagi, evidenziando che alcuni episodi potevano generare anche gli estremi della recessione contrattuale. Eventualità sempre ritenuta estrema ratio e comunque la soluzione meno idonea al mantenimento del servizio pubblico.
Paradossale sarebbe stato infatti spingere per il fallimento della società, ovvero rescindere il contratto con questa società. Avviare una gara europea dai tempi lunghissimi e nello stesso tempo continuare a garantire il servizio pubblico, erogato nei confronti dei cittadini, sarebbe stato davvero difficile con una società che avrebbe continuato  a svolgere quel servizio e con un personale demotivato e comunque preoccupato dall’incertezza del proprio futuro. In ogni caso, la REgione non avrebbe avuto nessuna possibilità di migliorare la qualità del servizio, intervenendo, per esempio, per il rinnovo del parco rotabile.
Ricordo la soluzione del contenzioso amministrativo sul riconoscimento all’FSE dell’inflazione sugli importi previsti dal contratto di servizio fino al 2008. La società aveva richiesto 156 milioni di euro. L’assessorato ha invece contestato l’importo e ottenuto definitivamente, in esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato, la definizione della controversia a 72,9 milioni di euro, a saldo del credito vantato dalle Ferrovie Sud-Est.

Con riferimento al tragico incidente ferroviario avvenuto il 12 luglio, nella tratta Corato-Andria, Giannini ha ribadito che la Regione ha sempre avuto la massima attenzione per la questione della sicurezza, nei limiti della propria competenza , atteso che la legge riserva allo Stato la competenza sulla verifica delle condizioni di sicurezza della circolazione ferroviaria.
La Puglia è la seconda regione del sud Italia ad aver sottoscritto l’accordo quadro con RFI che impone il montaggio di sistemi di sicurezza SCMT (Servizi di Controllo Marcia Treni), sia a terra che a bordo, ed è degli ultimi giorni l’emanazione del decreto di attuazione di quel decreto legislativo che stabilisce il termine di 120 giorni per l’adeguamento alla norma da parte dei concessionari e degli esercenti l’attività di trasporto ferroviario.
La Puglia è tra le sole quattro regioni italiane, insieme a Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia, ad aver investito con la riprogrammazione delle risorse che si sono rese disponibili con il primo spacchettamento del grande progetto “Ferrovie Nord Baresi” sulla programmazione 2007-2013, stanziando 83 milioni di euro per la realizzazione di interventi per la sicurezza ferroviaria, consistenti nel montaggio dei sistemi di sicurezza SCMT, di terra e di bordo. Non solo, nel 2014 è stato contestualmente previsto e programmato l’utilizzo di altri ottanta milioni di euro sulla programmazione dei fondi europei 2014-2020.

ferrovie sud est
ATR 220-019 delle Ferrovie del Sud-Est a Nardo’

Dei primi 83 milioni, 20 milioni e cinquecentomila euro sono stati attribuiti alla Ferrotranviaria per interventi di attrezzaggio di dodici elettrotreni SCMT Bitonto-Ruvo e adeguamento stazioni con telecomando di ACC-M del nodo di Fesca San Girolamo, SCMT Bari-Fesca, Fesca-Bitonto via Palese, Fesca-Bitonto via aeroporto.
Oltre agli interventi indicati, va sottolineato che la Regione aveva previsto, nello stralcio da realizzare nel periodo 2007-2013, la realizzazione dell’intervento del raddoppio Ruvo-Corato, ammesso a finanziamento sui POR 2007-2013, per un totale complessivo, questo finanziamento, di trenta milioni, di cui diciannove a valere sui POR e la restante parte su un accordo di programma Stato-Regione.
Il tema della sicurezza in Italia sconta un quadro normativo incerto e farraginoso, ma nonostante questo
la Regione nel 2014 ha stanziato delle risorse per la sicurezza della circolazione ferroviaria e lo ha fatto anche anticipando quello che, poi, sarebbe divenuto un obbligo normativo con l’approvazione del decreto legislativo n. 112/2015.

Giannini si è infine soffermato sulla questione del cattivo funzionamento dei passaggi a livello. I concessionari del servizio di trasporto ferroviario vengono autorizzati con nulla osta rilasciato dall’USTIF, che è un organismo ministeriale che verifica l’esistenza dei requisiti di sicurezza della circolazione. La Regione ha chiesto a tutti i concessionari di operare un monitoraggio sui passaggi a livello e di trasmettere i risultati agli uffici, perché insieme ai Comuni interessati dalla esistenza dei passaggi a livello e ai concessionari si proceda ad un progetto complessivo di eliminazione dei passaggi a livello, a partire dai più pericolosi, attingendo a fonti di finanziamento che vanno dai POR ai Fondi di sviluppo e coesione.
Sempre connesso alla sicurezza, oltre che alla qualità del servizio, è il tema del rinnovo del parco rotabile. In Italia il parco rotabile ha un’età media di quindici anni rispetto a un’età media di sette anni in Europa. Pertanto è stata avviata una programmazione concertata con i concessionari e con le organizzazioni sindacali mirata ad intervenire per un rinnovo cospicuo del parco rotabile su gomma e del parco rotabile su ferro. Con gli interventi della programmazione 2014-2020 ci saranno ulteriori sviluppi e implementazioni del servizio ferroviario. Si completerà l’anello di Bari e ci vorranno gli elettrotreni; si farà l’elettrificazione della cosiddetta “metropolitana di superficie” di Lecce e ci vorranno nuovi elettrotreni; si farà il raddoppio della Bari-Altamura e ci vorranno, anche lì, finanziamenti per dotare del parco rotabile necessario a svolgere il servizio. Quindi, siamo impegnati su tutto il fronte della qualità e della sicurezza del servizio.

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