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Marguerite e Julien: amanti impossibili perché incestuosi. A dirigere l’abile Valerie Donzelli

Marguerite e Julien

di Romolo Ricapito

Marguerite e Julien-La Leggenda degli amanti impossibili della regista francese  Valérie Donzelli propone la storia realmente accaduta dei figli del nobile signore di  Tourleville decapitati nel 1603 per incesto. La donna, Marguerite, era anche adultera.

Il fascino del film sta nel fatto che esso è stato girato proprio nel castello seicentesco dei Tourleville.
34446-marguerite-e-julienA ciò la regista ha aggiunto delle varianti sulle quali si è inutilmente scritto, enfatizzandole.
In pratica nella storia, che rimane di concezione classica, appaiono sporadicamente un’automobile, un elicottero e  una macchina fotografica anni Cinquanta, oltre che   una radio. Ciò sposterebbe l’azione di 300 anni in avanti , ma in realtà queste aggiunte sono occasionali e dunque la pellicola si mantiene su canoni classici, pur se  la Donzelli si concede qualche altro vezzo, come gli attori che, ripresi talvolta immobili, poi si animano, dando vita alla scena che si vuole descrivere in quel momento dell’intreccio. Inoltre verso il finale un risvolto significativo della trama  è raccontato con una specie di reportage fotografico.
 Il racconto  vede un incesto “consumato” dopo mille esitazioni  tra fratello e sorella: esso è fortemente motivato dalla ragazza, Marguerite, che corteggia il germano con lettere, suppliche, lo assilla con gelosie (il ragazzo ha avuto una breve relazione durante un viaggio a Parigi) etc…
L’incesto è anche la metafora della corruzione della nobiltà, della sua lascivia e dei piaceri che si concedeva peer differenziarsi della plebe.
In realtà il personaggio di Marguerite, “Eva tentatrice”, è la raffigurazione della donna asociale, con problemi comportamentali, che si rinchiude nel suo guscio, rifiutando i rapporti col mondo esterno.
La relazione tra Marguerite e Julien è avversata dai genitori, che provvedono a dare la giovane  in sposa a un  ricco e grasso esattore delle tasse, tale Lefebvre.

Marguerite e Julien
Marguerite e Julien
Ma l’incesto, come si evince dalle parole di un religioso, resta un crimine che verrà non tollerato in tutti i tempi, luoghi ed epoche.
Marguerite non si concederà a Lefebvre, continuando col carteggio proibito  indirizzato al fratello , ma  verrà  scoperta.
Il film vede la partecipazione nel ruolo della suocera di Marguerite della bravissima Geraldine Chaplin. La classe non è acqua: la Chaplin interpreta una figura di suocera non invadente, ma divertente, perché ironica. Lo sguardo furbo ricorda moltissimo quello del celebre padre, Charlot.
Del cast, spicca per talento il bravo Jéremie Elkaim nel ruolo di Julien de Ravalet. L’attore, per i cultori del gossip, è stato il compagno della regista, dalla quale ha avuto un figlio.
Il ruolo di Marguerite è affidato alla intraprendente Anais Demoustier, la quale ha  la parte principale, tutta a base di afflizioni e scene madri. La scena dell’amplesso nel bosco, selvaggio e scandaloso, è rappresentativa della passione  tragica e irresistibile  che ricorda a tratti quella di Cime Tempestose.
I corpi si uniscono a contatto del terreno, su un tappeto di foglie secche.01
A livello lirico, come apprenderemo, i due personaggi si definiscono elementi della natura, con la quale interagiscono, diventandone  puri spiriti  e inglobando nei loro esseri la fauna del posto nel quale vivono la loro storia: sono bisce, volatili, vermi, etc..
Cosicché il tutto si situa in un contesto di amour fou,  senza  tetto né legge e che però merita una “risposta” da parte  della società civile.
La folla di incappucciati che domina la collina intorno ai fuggitivi è la rappresentazione della ribellione  a una situazione (l’incesto) che se  prendesse piede determinerebbe la fine di qualsiasi società. Il destino dei due amanti è nelle mani del re. Tale sovrano è avulso dal contesto, una volta che l’azione è spostata ai giorni nostri, ma rappresenta il potere, genericamente, che deve decretare l’inammissibilità di certe situazioni, per coprire i propri scandali.
Si è enfatizzato sulla musica moderna  che fa da colonna sonora. Ma essa non è invasiva ed è relegata perlopiù ai  titoli di coda.
Il film contiene elementi letterari da L’Educazione Sentimentale di Gustave Flaubert. Una prima sceneggiatura fu proposta nel 1971 a Francois Truffaut, che nel 1973 rinunciò al progetto.

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