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Bifest – Gli incontri al Teatro Margherita. Il regista Francesco Ghiaccio, gli attori Marco D’Amore e Giorgio Colangeli per  Un Posto Sicuro. Il dramma dell’eternit produce coesione, ma è boicottato dai detrattori del vero cinema- di Romolo Ricapito

Marco D'Amore e Giorgio Colangeli
Colangeli- D'Amore in una scena del film
Colangeli- D’Amore in una scena del film
di Romolo Ricapito

Nell’ambito degli incontri al Teatro Margherita con gli interpreti del Bifest 2016, si è parlato col regista Francesco Ghiaccio dell’ultimo film da lui diretto, Un Posto Sicuro. Sono intervenuti gli attori Marco D’Amore e Giorgio Colangeli.

D’Amore: “io e Francesco questo film l’abbiamo  scritto, concepito e prodotto”.
Non riuscendo a trattenersi, però, l’attore, attivo anche a teatro, è sbottato : “mettere insieme un film che non tratti di telefonini gestiti su un tavolo, oggi  in Italia è difficile”.
Il riferimento, non espresso col titolo delle pellicola in causa,  è a Perfetti Sconosciuti  di Paolo Genovese  che attualmente viaggia sugli oltre 16 milioni di euro di incasso.
Marco Damore,Giorgio Colangeli
Francesco Ghiaccio, Marco Damore, Giorgio Colangeli

Marco D’Amore: ” i rapporti con le produzioni  e di comunicazione sono andati male, i nostri detrattori non ci hanno  favorito”.

E’ uscita fuori dunque tutta  l’amarezza di chi lotta per imporre un cinema diverso : “le idee molto più alte vanno strette“. Ma secondo D’Amore 60 incontri con 20 mila studenti hanno dimostrato il valore culturale ed “educativo” di “Un Posto Sicuro”.
“La generazione di oggi non ha un problema di attenzione, ma è ingolfata di proposte (inutili, n.d.r.).
Il regista Francesco Ghiaccio è cresciuto a Casale Monferrato dove è ambientata la sua opera.
Storia di un padre  (Giorgio Colangeli) e un figlio (Marco D’Amore) afflitti da incomunicabilità. La malattia del padre contratta in una fabbrica che gestiva amianto
 (Eternit ) avvia a un confronto estremo.
Trattasi di una storia realmente accaduta nella provincia di Alessandria. Esistono 500 kg di amianto “sparso” per ogni cittadino (pro capite) che si  sgretola e viene quindi respirato dalla popolazione.
Nel 2009 un processo alla fabbrica ha portato a galla tutto.
“Lavoriamo dal 2002 su questo progetto”, ha spiegato Ghiaccio.
L’esigenza di portare a galla questa storia è stata pregnante, ma all’inizio non esisteva una linea narrativa“.
Dunque regista e interprete principale si sono documentati acquisendo libri, articoli di giornale e con  l’ausilio di interviste agli abitanti di Casale Monferrato.
Il processo agli enti ha unito la città, pur nella disperazione generale per i danni provocati .

Cinque settimane di lavoro sul set, senza  intoppi, grazie  alla professionalità degli interpreti: era sempre buono il primo ciak.

Un posto sicuro-Locandina
Un posto sicuro-Locandina
Giorgio Colangeli, attore di qualità  (L’attesa, Una piccola impresa meridionale, 20 sigarette): ” E’ stata un’esperienza di vita, non mi è sembrato nemmeno di avere recitato. C’è stata un’atmosfera di coesione su un problema grosso, ma le tragedie attirano le energie della provocazione, alimentando senso civico e consapevolezza. I problemi sono dunque condivisibili”.
Casale Monferrato, ” una città della quale ho un ricordo come se fosse una persona“.
Col regista si è decretato che sono eroi le persone assolutamente normali. Giorgio  Colangeli: “Come  i padri che devono mantenere i figli, costretti a fare un lavoro che distrugge la propria vita, quella dei figli e dei discendenti”.
Pessimista Marco D’Amore e ancora una volta  polemico: “di questo passo nel cinema italiano tra dieci anni si parlerà ancora di telefonini, corna, gay...”
L’attore si è lamentato dell’uscita in sole 5 copie del suo film, con soli 80 mila euro d’incasso. Colangeli infine, “le fabbriche nonostante tutto trainano aspetti positivi e veritieri”

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