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Bifest- Teatro Petruzzelli, assegnati i premi  Franco Cristaldi, Vittorio Gassman, Federico Fellini: chi ha vinto. Un ricordo di Armando Trovajoli. Imbarazzo per la proiezione dell’horror  “Victor Frankenstein”, non all’altezza della serata

 

di Romolo Ricapito

 

Bifst-2016Seconda serata “di gala” nell’ambito del Bifest domenica 3 aprile al Teatro Petruzzelli per alcune premiazioni di cineasti e l’anteprima del film Victor Frankenstein (Victor- La Storia Segreta del Dottor Frankstein) con Daniel Radcliffe, proiettato in lingua originale (con sottotitoli italiani).

Prima però ha avuto luogo  la proiezione di “Parole e Musiche di Armando Trovajoli. L’ultima Intervista” di Linda Tugnoli, un corto di 17 minuti, all’interno del quale il maestro scomparso nel 2013 ricorda figure come quella di Nino Manfredi, protagonista della prima versione di Rugantino di Garinei e Giovannini.

Grandi applausi nel teatro all’apparire sul grande schermo di Aldo Fabrizi, che moriva esattamente ventisei anni fa, il 2 aprile del 1990, all’età di 84.

Due musicisti hanno eseguito una musica tratta da La Famiglia, film di Ettore Scola: erano  Giambattista Ciliberti al clarinetto accompagnato  al pianoforte dal maestro Carlo Maria Marini .

Zeudi Araya
Zeudi Araya

Enrico Magrelli  dal palco   ha salutato  la vedova del maestro Trovajoli, Maria Paola, presente in sala, per assegnare dunque il premio Franco Cristaldi votato  da nove critici cinematografici al duo di produttori Simone Isola  e Paolo Bogna per il film di Claudio Caligari “Non essere cattivo“.

A consegnare materialmente il riconoscimento Zeudi Araya, la vedova del produttore e sceneggiatore Franco Cristaldi, scomparso nel 1992.

L’Araya è apparsa in splendida forma, con una caratteristica pettinatura di treccine che le cadevano anche sul volto, un abito composto da corpetto nero e gonna a balze, color  nero fumo, scarpe décolleté nere con paillettes argentate.

I produttori hanno ringraziato Valerio Mastandrea senza l’apporto del quale il film non sarebbe mai stato realizzato. Il loro motto, mutuato da quello del grande Cristaldi: “coniugare industria e arte“.

Il Premio Vittorio Gassman per il migliore attore è andato a Luca Marinelli sempre per la pellicola Non Essere Cattivo. Lo splendido attore in completo grigio e…barba, è stato premiato da Alessandra Kezich,  la quale ha detto che il riconoscimento è stato assegnato dalla giuria preposta “all’unanimità”.

Paolo Virzi
Paolo Virzi (foto- Francesco Guida)

Assegnato dunque un premio speciale per l’eccellenza artistica intitolato a Federico Fellini: a giovarne il  regista Paolo Virzì il quale si è schermito per l’onore inaspettato di vedersi  consegnare una targa in platino riproducente il profilo del regista riminese . Il  monile è opera di Mario Mossa Gioielli, Bari.

Virzì è apparso in versione naif, con abito  spiegazzato e la camicia fuori dai pantaloni, dimostrando il suo  essere  “anticonformista”.

Enrico Magrelli ha poi annunciato la nuova  pellicola diretta da Paul McGuigan su  Frankenstein, definendola la versione moderna del celebre archetipo letterario creato da Mary Shelley. Ma prima un intervento di Felice Laudadio, il quale ha chiesto scusa per il “bellissimo ingorgo” appena registrato alla multisala Galleria che da un lato gratifica gli organizzatori , dimostrando l’amore del pubblico barese per il cinema, dall’altro crea problemi nei rapporti perché coloro che sono rimasti fuori per ragioni di sicurezza e posti esauriti hanno protestato con rabbia.

Ci  scusiamo ma nello stesso tempo siamo lieti che non si riesca ad entrare“: un ossimoro davvero curioso.

Il film su Frankenstein, il cui titolo italiano è Victor-La Storia Segreta del Dottor Frankenstein  : una voce narrante iniziale parla della celebre creatura empia, “ma a volte è l’uomo ad essere il mostro“.

Daniel Radcliffe
Daniel Radcliffe

Daniel Radcliffe appare all’inizio trasfigurato; quello che diventerà Igor, l’aiutante di Frankenstein, è un giovane gobbo utilizzato in un circo , il Barnum, con ottime conoscenza mediche.

Victor Frankenstein, un laureando in medicina piuttosto refrattario alla frequentazione della sua facoltà, perché  ricco e svogliato, con un’operazione avveniristica “guarisce” la gobba deformante di Igor , facendone il suo fedele aiutante all’interno di deliranti esperimenti su cadaveri.

Il film prometteva molto, soprattutto all’inizio, tra la visione di una Londra fumosa e l’illustrazione di luoghi tipici come l’ospedale degli indigenti.

 Jessica Brown Findlay.
Jessica Brown Findlay in una scena del film

I due interpreti maschili, il già nominato Radcliffe e James McAvoy  nel ruolo di Frankenstein, sono impegnati in un duello di bravura, vinto forse da McAvoy grazie alle espressioni stralunate del volto e al personaggio maggiormente sfaccettato.

Si avvertono delle pulsioni omosessuali dirette dal “maestro” all’allievo , il quale però è deliziato da una trapezista che salvò dalla morte. Il valzer è coniugato all’innamoramento nella scena del ballo . La ragazza, la splendida Lorelei, è interpretata da Jessica Brown Findlay.

Il film mostra un po’ la corda nella parte centrale perché vi domina il cattivo gusto. Il resto risulta mal gestito, dalla trama mediocre anche  a causa dei  risvolti, diremo così prosaicamente, incasinatiResta l’imbarazzo e assieme la perplessità riguardo la scelta di questo  astruso horror poco adatto a una serata domenicale per  un pubblico vasto,  appena alla seconda serata  del Bifest.

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