Rapunzel al Teatro Team di Bari: perché Lorella Cuccarini “strega” davvero tutti quanti – di Romolo Ricapito Attualità Cultura Spettacolo Teatro 2 Aprile 20162 Aprile 2016 di Romolo Ricapito Rapunzel Ottimo exploit di Lorella Cuccarini al Teatro Team di Bari venerdì 1 aprile per la prima delle repliche dello spettacolo “Rapunzel”, un musical liberamente tratto dalla fiaba dei fratelli Grimm, per la regia di Maurizio Colombi. Un cantastorie salito sul palco dalla platea narra a un gruppo di bambini una classica favola che ha per incipit “C’era una volta un re…”. In questo caso ecco due principesse, Gretel, sorella minore di Gothel , la prima maggiormente considerata a corte per bellezza e aderenza alle regole. Gothel è un’ anticonformista e per lei non c’è posto nella reggia e nel reame. Scacciata, invidiosa, “strega” (perché amante della magia) e reietta, Gothel -il cui nome è l’abbreviazione di “go to hell“, va’ all’inferno- è l’epitome di chi non adeguandosi alle regole viene spinto ai margini della società. Delle figure disegnate proiettate su uno schermo rappresentano tutti quanti i protagonisti (sono venti i performer tra ballerini, attori, cantanti e acrobati) mentre Gothel (Lorella Cuccarini) canta: “giovane e bella per l’eternità sarò“. Grazie però,ovviamente a un incantesimo…. Col costume scarlatto Gothel è l’emblema del riscatto, che avrà presto concretezza con il richiamo a corte da parte di re Gilbert, suo cognato:sua sorella Gretel è gravemente ammalata. Gothel la salva, ma in cambio crescerà il suo bambino (per esattezza una bimba: Rapunzel) , ottenuto con la somministrazione di un magico infuso offerto alla sorella sterile . E’ la metafora delle tecniche “artificiali” di oggi , forse, mentre il ritorno a palazzo nelle vesti di nutrice segna il trionfo della principessa ribelle . Ma il ruolo di madre surrogata non le si adatta: meglio madre a tutti gli effetti, allora, rapendo Rapunzel a un anno d’età di costei e relegandola nella stanzetta di una torre, per 17 anni, sino al compimento del diciottesimo. I costumi dei ballerini e dei vari personaggi sottolineano la loro appartenenza sociale . Il personaggio di Madre Gothel è umanissimo nella descrizione delle sue frustrazioni, anche se il dolore di donna “incompleta” non può alleviarsi col ruolo di madre-matrigna. “Mi appartiene, ho diritto a lei, è nata per mia volontà“- e ancora “sarò perfetta per lei, lei, solo io e lei“, canta . Il possesso è il sentimento dominante nella protagonista mentre ciò si alterna alla proiezione di inserti e scene anche con cartoon, riproducenti i personaggi e alcune vicende, allo scopo di velocizzare la narrazione . La stanza di Rapunzel è installata in una scenografia che include un ambiente circolare e circoscritto e che vede la presenza “femminile” di due fiori parlanti e canterini. Essi eseguono brani come Rose Rosse, Margherita di Riccardo Cocciante, Casetta in Canadà , Mettete dei fiori nei vostri cannoni etc… Sono rimandi alla canzone popolare e d’autore. Lorella Cuccarini con la parrucca nera ha un ruolo affascinante, maturo e interessante per le ampie sfumature psicologiche che esso le offre. Lo scontro generazionale con la “figlia” interpretata da Alessandra Ferrari è acuito dagli inganni della donna. In questa proiezione di maternità Gothel rivela la paura della solitudine. Le musiche diventano più efficaci quando assumono venature rock, mentre un personaggio maschile è necessario prima della fine del primo tempo, altrimenti la commedia sarebbe troppo “condotta” al femminile. Phil dunque (Giulio Maria Corso) è il principe del musical, un po’ guascone, un po’ Rugantino. La sua peculiarità: seduce col ballo. Ma chi? Ovviamente la bionda Rapunzel, la cui treccia ha dei poteri magici. Lo spettacolo è rivolto principalmente alle famiglie, al pubblico televisivo e giovanile per via della struttura ricca di trovate sceniche ad effetto. Si evitano eccessivi sottotesti e intellettualismi per puntare all’efficacia immediata. “La Locanda del Lupo” ha la funzione di raccordo e di citazione di vari generi musicali e balli, come il valzer, il tango, il balletto russo. L’ingresso in scena di Lorella Cuccarini in vestito da sera rosso, con uno spacco laterale, evidenzia il suo ritorno nel mondo civilizzato, ma soprattutto la sua voglia di rivalsa e ammirazione. Eccola dunque vamp, donna fatale, “Marlene Dietrich“. Lorella Cuccarini Rapunzel In tale segmento Cuccarini offre la performance migliore, che rimanda nella danza ad alcuni dei suoi più celebri e riusciti balletti televisivi. La seconda parte si avvia ad essere più gioiosa e meno tesa con l’adolescenza di Rapunzel che si sviluppa tramite l’amore, contaminandosi col mondo libero. Il magico lancio di lanterne all’interno del teatro rende lo spettacolo interattivo. E’ da sottolineare come la Cuccarini non appaia in scena continuamente: questo dà valore aggiunto alla sua presenza, che non risulta imposta. Va anche detto che gli altri interpreti, seppur bravi (o volenterosi) non riescono a colmare il vuoto creato dalla momentanea assenza di Gothel. Che rivela anche una sorpresa finale in un risvolto comico dove Lorella Cuccarini offre veramente il massimo. I costumi sono di Francesca Chiti mentre le musiche, su liriche di Giulio Nannini, sono di Magnabosco-Barillari.Procacci .