Intervista esclusiva con Dario Buzzolan per l’uscita di Malapianta, storia di fantasmi, mistero e di due donne coinvolte in un intrigo appassionante nella Torino noir -di Romolo Ricapito Cultura Libri 3 Febbraio 20163 Febbraio 2016 di Romolo Ricapito E’ stato appena pubblicato da Baldini & Castoldi il romanzo Malapianta, scritto da Dario Buzzolan (286 pagine, 16 euro). Il libro, che ha già ottenuto una ottima recensione dal critico Bruno Quaranta su La Stampa del 30 gennaio scorso, si impone all’attenzione sin dalla copertina, che raffigura una casa isolata, un po’ sinistra, in una notte di chiaro di luna. Buzzolan è all’ottavo romanzo, è attualmente impegnato come capo-autore del programma Agorà su Rai Tre ed è anche il compagno della bravissima e popolare giornalista Luisella Costamagna. Ci interessava parlare con lui di questo suo nuovo romanzo e lo abbiamo fatto. Dario, il suo è un romanzo di genere? L’ho definito in questa maniera alla mia libraia di fiducia che voleva sapere di che cosa esso trattasse. ” Il genere c’entra, ma non è essenziale : c’è qualcosa che ha a che fare con più di un “genere”. Lascio classificare ad altri in piena autonomia; esistono degli stilemi, o percorsi, dentro al libro che rimandano a vari generi letterari e al filone noir . In “Malapianta” è presente un rimando al genere melo-drammatico: c’è un intrigo familiare da sciogliere. In realtà, come capita, i generi sono dei modi e schemi di racconto che ci restano dentro perché ci piacciono, un autore poi li utilizza per andare oltre, il tutto nel mio personale contesto è finalizzato alla descrizione di due precisi personaggi”. Quali sono questi due personaggi e cosa rappresentano? “Sono due donne, una più grande e l’altra più giovane come età e le seguiamo in molti anni, quelli dello sviluppo della trama. Le due sono legate da qualcosa ( i loro nomi, Mina e Antonia). Una , Mina, è figlia della borghesia torinese (la storia ha inizio dagli anni Ottanta e arriva sino ad oggi) l’altra, Antonia, è una rappresentante dei cosiddetti quartieri-dormitorio della periferia più povera. Costoro sono perseguitate dai fantasmi.” In che senso? “Mina (Cosimina) è perseguitata da un fantasma che rappresenta un uomo conosciuto in gioventù, verso i 13-14 anni : era la convivente di uno spacciatore. Costui la sottopose ad angherie , lei allora lo uccise. Ma 20 anni dopo comincia a pensare che sia tornato. Sarà vero o falso? L’altra ragazza, Antonia, vorrebbe andare a vivere in una casa in collina nel torinese e convincere la sua famiglia a farlo. Questa casa sarebbe infestata da fantasmi . Attorno alla casa e ad altro ruotano misteri, relativi alla sua famiglia e al rapporto con Mina, con la quale stringe amicizia.” Dario Buzzolan e la moglie Luisella Costamagna nota giornalista) Interessante e poi che avviene? “Psicologicamente sono due donne irrisolte come se fossero anche loro dei fantasmi e comunque hanno delle cose da scoprire sul rispettivo passato e da chiudere, risolvere. In pratica le mie protagoniste non sono se stesse fino in fondo. C’è poi una maledizione: quella della casa appunto “maledetta” che qualcuno dice sia “stregata.” Il romanzo precedente invece era di formazione? “Si, Se Trovo il coraggio edito da Fandango aveva un protagonista maschile, Matteo e un personaggio femminile incarnazione del male, ossia che introiettava all’interno del suo essere il male del mondo”. Sulla lettura: in Puglia si legge poco, sarebbe penultima in classifica. Molte librerie a livello nazionale hanno chiuso. In realtà oggi chi legge? “Che la lettura non goda di molta fortuna è un fatto in essere da molti anni. Pochi giorni fa sono stati diffusi dei dati che vedono fortunatamente il libro in salita, in particolare quello di carta. Certo la crisi della lettura e dei lettori è qualcosa con cui noi del ramo dobbiamo fare i conti. La funzione dello scrittore non è più centrale perché si tende ad ascoltare altri protagonisti . Dunque noi scrittori dobbiamo rassegnarci e adottare la funzione di custodi della cultura, consapevoli che il racconto letterario non gode di grande attualità; nei talk show ad esempio vanno di moda altri protagonisti .” Le classifiche dei best -seller sono reali? “Non ne ho la minima idea. Io non ho mai scritto quello che si intende come un best seller, ma non me la prendo come altri fanno con Fabio Volo, anzi sono ben felice del suo successo . Il pubblico dei lettori sarà limitato ma è molto scaltro, attento e colto”. Che ne pensa dei libri dei vip dello spettacolo che sono moltissimi e vengono presentati sovente in tv? “Gli editori non sono sempre appassionati di cultura ma anche imprenditori. Come lettura non sono interessato a questo tipo di autori, ma non generalizzerei, perché in quest’ambito esistono cose molto interessanti. Mi auguro che gli editori con il frutto di queste operazioni investano in giovani talenti”. Ma oggi tutti vogliono pubblicare, perché? Un mio collega adesso non fa più il giornalista ma l’editore e diversi personaggi pugliesi, anche giornalisti, pubblicano libri ; inoltre molti autori sconosciuti vogliono anche loro pubblicare a tutti i costi . “Siamo un paese che scrive più di quanto legga : un popolo di scrittori. Io non voglio impedire agli altri di pubblicare, ma qualcosa non va. Giusto che molti editori facciano una selezione dando un parere concreto e franco a chi si affaccia o vuole affacciarsi al mondo editoriale . Non mi sembra comunque che chiunque scriva un libro abbia scritto ovviamente una cosa valida o un capolavoro”. Dario Buzzolan conosce la Puglia e segue a distanza manifestazioni popolari come il Libro Possibile di Polignano a Mare. Ad ogni modo ha in mente di far conoscere meglio “Malapianta” e i sui misteri anche dal vivo con presentazioni nelle varie librerie italiane, disponibile a discorrere col suo pubblico o con quello di potenziali lettori. Questo suo noir infatti non si dirige in particolare a lettori giovani, ma vuole coinvolgere fasce di ogni età. 14:02 (3 ore fa)