Festival di Sanremo: resi noti i titoli delle venti “cover” in gara. Patty Pravo “plagia” se stessa, gli Zero Assoluto vincono già per l’originalità Attualità Cultura Eventi e Tradizioni Musica 23 Gennaio 2016 di Romolo Ricapito Festival di Sanremo: sono stati resi noti i titoli delle 20 cover, ovvero dei brani non inediti, che gli artisti in gara presenteranno nella serata del venerdì. Tale competizione “parallela” fu vinta l’anno scorso da Nek col brano “Se telefonando” portato al successo da Mina nel lontano 1966. Carlo Conti Esaminando la lista, balza ancora una volta agli occhi l’anticonformismo (ma anche la sfacciataggine) di Patty Pravo: ha scelto addirittura un suo vecchio successo (“Tutt’al più”) e non un pezzo di altri. La canzone, che risale al 1970, porta la firma come autore di Franco Migliacci. Le altre scelte sembrano in parte ispirate a una sorta di “Canta Napoli”: ecco in gara Neffa con O’ Sarracino, Enrico Ruggeri con ‘A Canzuncella e Rocco Hunt che rapperà Tu vuò fa’ l’americano. Dopo il repertorio di Luigi Tenco, saccheggiato nelle precedenti edizioni, è ora il turno dei classici della canzone partenopea, nonostante Gigi D’Alessio ne avesse fatto di recente un album di sue cover. Più originali i Dear Jack che con Un bacio a mezzanotte ripropongono il Quartetto Cetra. Scelta ardita e anti-giovanilistica. Giovanni Caccamo e Deborah Iurato propongono in duetto Amore senza Fine di Pino Daniele. La scelta, oltre che un omaggio al cantautore napoletano, sa di ruffianeria: Pino Daniele manca a tutti e riverirne la memoria addirittura a due voci potrebbe garantire la vittoria alla coppia, unita più per ragioni discografiche che per passione. Zero Assoluto La scelta migliore è senza dubbio quella degli Zero Assoluto che intoneranno Goldrake, sigla dei famosi cartoni animati giapponesi, quelli che gli over 40 di oggi seguivano con passione. Un omaggio all’infanzia perduta, insomma, oltre che divertimento allo stato puro. Non mancano altre cover più “classiche”: Arisa omaggia Rita Pavone con “Cuore“, mentre Annalisa tenta addirittura di confrontarsi con la trasgressione di Gianna Nannini e il brano America. Non si sa che cosa ne verrà fuori: ma sembra che questa gara oltre che inutile sia anche pleonastica: è solo al servizio di un Festival che deve per forza proporsi in 5 serate, allungando il brodo della gara, delle lungaggini, delle sponsorizzazioni e del caravanserraglio. Lucio Battisti, infine, viene “doppiato” da Valerio Scanu e Francesca Michielin, che canteranno, rispettivamente, Io Vivrò e Il Mio Canto Libero. Ne sentivamo il bisogno?