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Delude su tutti i fronti Vacanze ai Caraibi: Christian De Sica ridotto a una stanca macchietta, Luca Argentero appare addirittura invecchiato (in proiezione allo Showville di Bari)

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di Romolo Ricapito

Vacanze ai Caraibi – Il film di Natale, diretto da Neri Parenti, ha avuto un andamento altalenante negli incassi. Partito bene, ma non benissimo, ha dovuto vedersela con l’altro “cinepanettone” : Natale con il Boss di Volfango De Biasi.

Cristian De Sica
Cristian De Sica

Il 25 dicembre  comunque, Vacanze ai Caraibi ha conquistato il podio, mantenuto a Santo Stefano, quindi è iniziata la lenta discesa, superato oltre che dal sequel di Guerre Stellari, ovviamente, anche da Il Ponte delle Spie e Alvin Superstar.

Negli incassi delle feste è comunque (in totale)  al secondo posto,  con la cifra ragguardevole  di 6.334.212 .
Un successo immeritato e vediamo il perché.
La vicenda inizia il 31 dicembre (dunque il Natale del sottotitolo è improprio )   a Roma. Un ricchissimo  ingegnere, interpretato da Christian De Sica, ha problemi di liquidità, anzi, oltre ad essere indebitato, ha già perso    tutto quanto il patrimonio, suo ma anche quello personale della consorte . La moglie, interpretata da Angela Finocchiaro, una borghese viziatissima, è ignara dell’accaduto. La coppia decide di raggiungere la figlia che si trova per lavoro  a Santo Domingo: la ragazza (Maria Luisa De Crescenzo), una ricercatrice scientifica, vorrebbe sposare un coetaneo del padre, Ottavio, interpretato da Massimo Ghini.
In contemporanea, a Catania, tale Adriano Fiore ( Dario Bandiera)  venditore di oggetti tecnologici d’avanguardia, si reca anche lui nella Repubblica Dominicana dove ha luogo un’esposizione internazionale di tecnologia.
Su una nave da crociera (la Costa Fortuna), diretta ovviamente ai Caraibi, un filologo interpretato da Luca Argentero è in vacanza con la moglie  e si  scontra con una coppia “cafonissima”  di coetanei , ma Fausto (Argentero) è costretto a rapportarsi  particolarmente con Claudia (Ilaria Spada) con la quale intrattiene immediatamente una relazione basata sulla pura attrazione.
vacanze ai caraibiE’ evidente da subito che il tutto costituisce un insieme modesto e che non fa ridere per niente. La prima mezz’ora  stenta a decollare a causa della mancanza  di idee degli   sceneggiatori, che includono Neri Parenti, Fausto Brizzi e lo stesso Christian De Sica.
Oltre a ciò la commedia sembra davvero un prodotto da austherity.
Il cast rispetto a quelli  del passato è risicato, inoltre la battuta volgare ( immancabile) è affidata al solito Christian De Sica.
Massimo Ghini, ossigenato e dai vestiti colorati, nei panni del truffatore che vive alle spalle di Lapo Elkann (che appare soltanto citato   col suo  nome di battesimo) fa coppia nelle gag con De Sica e i due sono (per fortuna) bene affiatati, come lo furono in altre produzioni del genere. Non altrettanto si può dire per la coppia formata da Luca Argentero e Ilaria Spada.
A ciò va aggiunto che i primi piani rivelano l’invecchiamento fisico di Christian De Sica che, nonostante ciò, è costretto a canovacci indegni, con le solite battute  sconfinanti  nello stercorario, in determinate situazioni poi inutilmente esplicite.
Le altre freddure  con sottotesto (doppio senso) omosessuale carpite da un religioso fuori da una toilette maschile sono un altro esempio di volgarità, gratuita e che denuncia, appunto,  mancanza di idee.
Ancora, l’episodio con Dario Bandiera è spoglio e triste. Bandiera è lasciato da solo su un’isola deserta dopo un naufragio; solo  non soltanto fisicamente ma più che altro da una sceneggiatura puerile. Non basta la critica di costume alla tecnologia dalla quale l’uomo è dipendente per salvare la situazione.
La povertà quindi  di tutte quante le storie e la penuria di personaggi indica una evidente difficoltà a reperire attori di richiamo per i ruoli.
A salvarsi però è tutto il cast di famosi, incluso il volenteroso Bandiera, grazie alla bravura dell’esperienza e del talento .
Ciò che umilia lo spettatore è invece una disinibita sfacciataggine dei produttori  nel confezionare un prodotto scadente e a scadenza: nel  senso che, consapevoli del fatto che dopo l’Epifania il film uscirà dai  circuiti,  non ci si è nemmeno sforzati di rendere il tutto almeno discretamente guardabile.
Questa forma di sciatteria e di arroganza però alla lunga non paga.
La serie è satura, De Sica non può più (come già detto) sostenere ruoli avvilenti.
Infine anche Luca Argentero è invecchiato dalla banalità delle situazioni che è forzato a gestire: pare già un cinquantenne (è nato invece nel 1978).
Del cast fa parte anche l’insignificante Cristina Marino, per la quale secondo un recentissimo gossip l’attore avrebbe lasciato la moglie Myriam Catania.

 

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