”Traslocando e’ andata cosi” . Biografia di Loredana Berte’ Cultura Libri Musica 3 Dicembre 201511 Maggio 2018 Traslocando, è andata così, edito da Rizzoli, 213 pagine, 18 euro è la biografia “scostumata” di Loredana Bertè. di Romolo Ricapito Loredana Bertè Scostumata nel senso di scomoda, senza sconti per nessuno. Il libro attacca nella prima parte la famiglia di origine, nelle persone del padre (principalmente) ma anche la madre Maria Salvina Dato è abbastanza bersagliata. Il nucleo, trasferitosi a Porto Recanati all’alba degli anni Cinquanta dalla Calabria , vede le tre figlie femmine Leda, Domenica e Loredana (Olivia nascerà dopo) alle prese con un padre-padrone accusato di botte e ogni altra bassezza umana . La descrizione della casa è quella di un appartamento squallido, in particolare la stanza abitata da Domenica (la futura mia Martini) e Loredana. Loredana e Mimì (la sorella) Loredana e Mimì cantano assieme Niente svaghi, né giocattoli, l’unico passatempo è osservare il mare Adriatico. La denuncia delle condizioni psicologiche e delle violenze , del sangue e del terrore è fondamentale nel spiegare il resto: il carattere di Loredana si rafforza e riafferma di fronte a ingiustizie che non sa spiegare né spiegarsi. E allora si rifugia nel mondo dello spettacolo, nel quale Domenica-Mimì le fa da apripista. Loredana è attrice, prima che cantante (Hair, Ciao Rudy i musical in teatro, qualche film in piccoli ruoli) . L’esordio di successo avviene con una canzone, Sei bellissima, scritta dalla stessa Loredana, ma che per problemi di iscrizione alla Siae è registrata con i nomi di altri autori. La carriera di Mia Martini ( il nome Mia è mutuato dall’attrice Farrow, la preferita di Mimì) e Loredana procede di pari passo, ma come due rette parallele che non si incontrano mai. Gli amori annoverano il tennista Adriano Panatta, presentatole dall’amica Mita Medici, il miliardario Roberto Berger,Mario Lavezzi e Bjorn Borg. Loredana e Borg Riguardo i ragazzi fortunati e danarosi, come Roberto e Bjorn, la Bertè è drastica: non portano mai soldi addosso, tocca a me pagare nei locali e ai ristoranti . Ma Loredana paga anche in senso figurato. La carriera di Loredana Bertè è splendente, ma nel libro di memorie ha la meglio il vissuto personale,quello psicologico, narrato con un turpiloquio che è rafforzativo di tanti concetti (forse troppi) e che fa parte oramai del dna dell’artista. La morte di Mia Martini e la fine della storia matrimoniale con Borg segnano uno spartiacque: un prima fatto di viaggi all’estero, in tutto il mondo, in allegria, con la conoscenza di straordinari personaggi e artisti famosi. Tra i vip citati, lo sfortunato figlio di Gianni Agnelli , Edoardo, che nel libro viene descritto come tossicodipendente abituale. Il dopo sarà all’insegna di una ricostruzione, faticosa, dolorosa, con i primi scricchiolii artistici: Festival di Sanremo sfortunati, la lite a carte bollate col nuovo manager, l’albanese Baggjet Pacolli, ex marito di Anna Oxa. E ormai anche Renato Zero, compagno di scorribande sin dagli anni Settanta, è inquadrato come un nemico. Loredana con l’ex amico di scorribande, Renato Zero Messo dunque definitivamente al bando: la Bertè arriva a pensare che Zero abbia finto amicizia per 40 anni per scopi e tornaconti personali. Le liti della Bertè non hanno mai fine: assieme alla fidata corista Aida Cooper vorrebbe ammazzare di botte uno sconosciuto che nei pressi di una stazione di servizio ha un comportamento sessista ; Bertè e Aida Coper ma è bufera anche negli alberghi: in un hotel dove manca spesso l’acqua ed è impossibile lavarsi la cantante “reagisce” facendo la doccia nuda, nel giardino del complesso, con una attonita Caterina Caselli delegata di aiutarla nello shampoo. Loredana versione sexi Un ricovero in clinica per malattie nervose: sconvolta dai rumori di ben tre appartamenti sottostanti al suo sottoposti a ristrutturazioni , Loredana brandisce un bastone e spacca i vetri della portineria e anche altro… E ancora, capricci con altri albergatori che non vogliono servirle la colazione fuori orario. Emerge dalla narrazione un simpatico e autentico compiacimento sulle birichinate che la Bertè, come una bambina dispettosa, riproduce in esilaranti aneddoti. Epperò al di fuori di tutto spicca la figura di una donna umanissima, fragile e forte, una vera artista. Tra i racconti riguardanti la carriera, quello dell’interpretazione del brano Il mare d’Inverno scritto da Enrico Ruggieri e che la Bertè fa suo completamente: le ricorda il mare delle Marche, regione nella quale è vissuta bambina, trasferendosi poi da Porto Recanati ad Ancona. Il paese di origine,Bagnara Calabra, è ricordato col personaggio di una nonna bruttissima che sedeva fuori dall’uscio di casa completamente vestita di nero e come buen retiro finale di Mimì quando quest’ultima fu perseguitata dalle dicerie su una “maledizione” che la tacciò di portare sfortuna. Mia Martini perseguitata dalle dicerie Mimì recuperò se stessa andando in mare coi pescatori calabresi , costruendo reti, cantando per loro. La spiegazione della tragica diceria ha origine da un incidente stradale, con morti, che vide vittime alcuni musicisti di Mimì: la Martini disse loro di rimandare la partenza, ma non fu ascoltata. Nel libro comunque sono presenti molti eccessi, attacchi a volte pleonastici a personaggi come Mogol e altri. La Bertè fu anche corista (non accreditata) di Lucio Battisti. Tra le sue poche amicizie in campo artistico, il cantante Miguel Bosè e il compianto Pino Daniele.