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ISOLDE NON C’E’ PIU’ DI BIANCA RITA CATALDI: ” RACCONTO AMBIENTATO A BARI, MA IO VIVO CON LA VERDE IRLANDA NEL CUORE”

La giovane scrittrice ha scelto un elegante look autunnale, dimostrando che aspetto esteriore e moda vanno di pari passo alla cultura
di ROMOLO RICAPITO
                                                                   FOTO di FRANCESCO GUIDA                                                                                                                                                                                      libro
 di Romolo Ricapito
Presentato  il 23-9 2015 presso la Mediateca Regionale Pugliese  il romanzo della giovane scrittrice Bianca Rita Cataldi, dal titolo Isolde non c’è più edito da Les Flaneurs, 10 euro.

La Cataldi ha adottato per l’incontro pomeridiano un vestito verde in lana leggera, come anticipo d’autunno, rigato nella parte superiore e  leggermente  scollato , dalle maniche piegate al gomito, con gonna “calante”, ossia più lunga nella parte posteriore, mentre la parte anteriore scopriva leggermente le gambe.
La promettente romanziera ha abbinato al vestito una collana dalle grandi sfere dorate, “misteriche“, mentre come altri monili  ha scelto per la mano destra un anello a pietra verde,  collegato a  un orologio da polso dorato che  completava l’oggettistica.
Infine la Cataldi, dai  capelli lisci  e spioventi, lunghi e  dal colore rosso scuro,         ha optato per un paio di scarpe  nere  in vernice, dal tacco 12, décolleté, con decorazione di farfalle  e una striscia che univa il cinturino col corpo della scarpa.
A introdurre il romanzo un’amica dell’autrice, Antonella Paparella, giornalista .
Alessio Regagiornalista, scrittore ed editore, ha parlato del romanzo di Bianca Cataldi come del secondo pubblicato dalla  casa editrice Les Flaneurs, che Rega gestisce con la stessa Cataldi.
  Il giovane,   che dirige anche  il mensile d’informazione Nel Mese, ha definito la  nuova casa editrice  in questi termini: “vuole emergere, ma nello stesso tempo non chiediamo mai  dei  soldi ai nostri autori, per i quali compiamo un lavoro di editing innovativo”.
Il    giornalista-editore , che pubblicò nel 2014 il romanzo “Girodivita” per Adda , ha aggiunto a proposito della sua nuova “creatura” editoriale   la notazione che  ogni manoscritto sottoposto alla sua attenzione passa attraverso un comitato di lettura di esperti, i quali selezionano con accuratezza le opere da pubblicare.
A proposito del romanzo della Cataldi, Alessio  Rega si è schermito   :”io  sono di parte  “,  perché   non si tratta soltanto  di un’opera da promuovere  .( i due giovani infatti sono compagni anche nella vita, n.d.r.)   .
  Alessio Rega ha aggiunto, infine, che Bianca Rita Cataldi più che una giovane “promessa” magari è già una “certezza“: la ragazza è stata finalista al premio Campiello Giovani (con il racconto Il Fiume Scorre in Te) mentre più di recente le è stato  assegnato il premio nazionale Maria Messina per  il   romanzo Waiting Room, pubblicato da Butterfly Edizioni.
La giornalista Antonella Paparella, commentando il libro dell’amica Bianca, ha parlato di scrittura accurata e forbita, oltre che scorrevole.
Il romanzo, anzi, il “racconto breve“, vede come protagonista Golvan, un adolescente, in una storia di amicizia e amore con  Isolde, nelle vesti  anche  di confidente.
Trattasi di un testo sulla crescita, ovvero la classica   storia di formazione.
La Cataldi ha parlato di Golvan come di un nome di derivazione celtica che vuol dire “passerotto“: il giovane infatti si sente quasi sospeso (librato)  in aria .
L’autrice si è dichiarata affascinata dalla linea di demarcazione tra adolescenza ed età adulta .
Ella ha  voluto dunque descrivere la fine di un’epoca, appunto quella giovanile, che tanto ha ispirato attraverso  i  secoli legioni di  scrittori,  soprattutto  quelli  del decadentismo.
In tutto ciò l’amore svolge un ruolo importante, diremo  fondamentale: esso è assieme esigenza e inganno.
Cataldi  ha ricordato  Virgilio, figura archetipica presente nel suo primo romanzo, mentre qui il poeta è rappresentato idealmente dalla figura di Isolde,nome  il cui significato, derivante sempre dalla lingua celtica, vuole dire: “colei che guida“.
Bianca Rita Cataldi si è spinta anche in considerazioni personali nell’interpretazione  della realtà odierna: vede ad esempio le giovani generazioni simili al suo protagonista. “Superficiali nella comprensione di testi e schemi“, la definizione esatta.
L’attrice Floriana Uva ha letto alcune parti del libro che però, invece di attrarre, hanno generato confusione nella platea, a causa dell’impostazione accademica della voce recitante.
Ancora: Cataldi ha definito “Isolde non c’è più” come libro meno autobiografico rispetto gli altri  da lei  scritti ed editi   : l’ambientazione descrive  Bari, ma  il  capoluogo pugliese non è mai nominato. In più    è contaminato con aspetti e luoghi mutuati da altre città europee come ad esempio Dublino.
La Cataldi, reduce da un viaggio in Irlanda, ne è rimasta talmente affascinata da esserne finanche  influenzata   nella stesura della sua nuova opera : vedasi anche il vestito verde esibito durante la conferenza.
Ma va aggiunto che l’ambiziosa scrittrice ha scelto appunto un look autunnale, tra l’essenziale e lo chic, dimostrando così che   moda e    look vanno di pari passo con la cultura, almeno tra le  giovani promesse della letteratura.
“Ho imparato la lezione di Italo Calvino”-ha aggiunto più avanti-  finalmente citando un nostro autore, riguardo però l’arguta dialettica di questa figura di intellettuale alla quale si ispira .
Bianca  Cataldi cita nel suo nuovo libro anche il novantacinquenne  Richard Adams, autore di La Collina dei Conigli.
Sul suo protagonista, Golvan, Cataldi ha detto che trattasi di personaggio borderline, cioè criticone e complessato, ma ironico: inventa nickname per familiari e amici. La sua ironia è una protezione contro i “rovi” della vita (metafora). Vita che però alla fine gli presenterà il conto.
Isolde, infine, è in realtà una reietta, in fuga dalla Basilicata : commessa in un supermercato, si riscatta suscitando fantasie oniriche (e non) nel suo pupillo Golvan.
 La donna si realizza  poi  vivendo   ogni momento della sua esistenza  con un’intensità che diventa gioia di vivere.

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