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LE MEMORIE DI ANNAMARIA CANCELLIERI: CHE VITA BELLISSIMA! Da Tripoli Bel Suol D’Amore a 2 VOLTE MINISTRO del GOVERNO ITALIANO!

Romolo Ricapito
In Una Vita Bellissima, edito da Mondadori Electa, 2015, 16,90 euro, 113 pagine , Annamaria Cancellieri, che è stata Ministro dell’Interno nel governo Monti dal 2011 al 2013 e subito dopo Ministro della Giustizia per il governo Letta per circa un anno, sino al febbraio del 2014, fa il bilancio, tutto in positivo, di queste due esperienze, con la convinzione che essere ministro, nella fattispecie donna, le ha offerto una diversa sensibilità per affrontare il problema dii  tribunali e carceri, accelerandone la riforma    e tentando il recupero dei detenuti anche grazie al lavoro organizzato dietro le sbarre, possibilmente pagato, per un più facile reinserimento nella società.

Annamaria Cancellieri ha voluto comunque ripercorrere brevemente tutta la sua vita con un stile “alla mano” e nello stesso tempo esaustivo, al limite dello stringato e della citazione, per fare in modo che queste sue memorie siano leggibili e comprensibili per un vasto pubblico, non soltanto quello che normalmente è interessato alla politica e legge i giornali.
Nata a Roma da famiglia di tradizione antifascista quando la guerra stava per finire da un funzionario di Stato che lavorava presso il Ministero  della Difesa, Virginio Cancellieri, è di casa in Libia, almeno nei  mesi estivi.
Il genitore infatti, , ingegnere elettromeccanico, lavorava in Libia con incarichi importanti : sono gli anni della costruzione in terra d’Africa di importanti opere come case, strade e scuole,    primavera che finirà bruscamente con l’avvento al potere di Gheddafi.
Due sorelle, Nellina e Lilli e un fratello più piccolo, Franco. Ma la Cancellieri non dimentica il fratellino Carlo, morto a 5 anni di celiachia, quando questa malattia non era ancora  conosciuta.
Avevamo scoperto tramite il sacrificio di Carlo questa malattia, diagnosticata al Policlinico di Roma. La sua morte non sarà stata inutile, ma è servita alla scienza come uno dei primi casi diagnosticati e studiati“.
A Tripoli la Cancellieri conosce un… tripolino, di famiglia siciliana, con farmacia a Catania: si sposano nell’agosto del 1962.
Laureata in Scienze Politiche dopo avere frequentato scuole di suore francesi, Annamaria supera un concorso   presso   la Presidenza del Consiglio dei Ministri come segretario di gruppo B, Trasferitasi a Milano  , diventa madre di Piergiorgio. La metropoli milanese le offre l’occasione di vincere un altro concorso per 50 posti come  Consigliere di Prefettura. Nel 1974 nasce il secondo figlio, Federico. Parallelamente Annamaria Cancellieri si iscrive all’Ordine dei pubblicisti della Lombardia , iscrizione che mantiene ancora adesso e gestisce l’Ufficio Stampa della Prefettura. Finisce nel mirino delle Brigate Rosse; sono gli anni cupi del terrorismo.
In seguito si occupa delle pratiche di risarcimento per le vittime proprio del terrorismo. Conosce anche Gemma Capra, vedova del Commissario Calabresi e Stella Tobagi.
Ecco come l’avventura lavorativa e umana di Cancellieri diventa specchio dell’Italia, degli avvenimenti clou di un certo periodo storico.
Non manca il costume: nell’esplicare i suoi compiti, ella conoscerà i personaggi importanti dell’epoca, non solo a livello politico.
Pertini, insofferente alle regole e alle scorte.    Cossiga, grande picconatore e contestatore ante litteram del sistema partitico.
Spadolini, presidente del Consiglio, persona  coltissima. Craxi, che con il suo premierato avvia importanti incontri internazionali, coincidenti col Semestre di Presidenza Europeo: come ospiti ecco allora la   Thatcher, Mitterand, Gerhard Schroder.
Ma anche personaggi del costume o del gossip come Lady Diana e Carlo. Poi la “grande coppia” della Perestrojka,,Gorbaciov e Raissa.
L’unico neo della narrazione, soprattutto nella prima parte, sta nella sintesi troppo accentuata di nomi e fatti, che non dà modo di memorizzarli facilmente.
Da Milano eccola Prefetto a Roma. Poi Commissario Straordinario a Parma, dunque a Vicenza. Nel 1994, col governo Berlusconi, altra svolta: nell’occasione di un auspicato rinnovamento e svecchiamento delle istituzioni è nominata Prefetto, una delle sole 5 donne Prefetto in Italia.
Bergamo, dunque, poi Brescia. Arrivano i primi problemi dell’immigrazione. Brescia è la città dove confluiscono gli stranieri, soprattutto senegalesi,  dall’Africa, per essere poi smistati altrove. Nella bassa bresciana è diagnosticato il primo caso di Mucca Pazza: sarà necessario presidiare l’animale infetto, all’interno della fattoria, da personale specializzato e forze dell’ordine, affinché sia opportunamente studiato.
Con l’accelerare della crisi economica, nascono i nipoti Benedetta, nel 2001, Virginia nel 2003.
In Sicilia, a Catania, Cancellieri verifica un cambiamento netto delle istanze del popolo: scarso lavoro regolare, alto tasso di disoccupazione giovanile e femminilerecrudescenza del fenomeno mafioso. Nel 2007 nasce Alessandro, figlio di Federico.
Genova: Annamaria Cancellieri si occupa delle istanze dei portuali e del consolidamento della Galleria Autostradale Montegalletto.
Conosce Gino Paoli. Collocata in quiescenza (pensione) nel 2009 per   45 anni maturati sul posto di lavoro, eccola invece di nuovo in sella come Commissario Straordinario del Comune di Bologna., Occorre dare di nuovo fiducia alla popolazione. Conosce Lucio Dalla.   Diventa poi Commissario Straordinario anche a  Parma. Riceve infine il 16 novembre del 2011 la telefonata di Mario Monti:; diventa Ministro  dell’Interno.
Scioglie 30 comuni infestati o condizionati dalla Criminalità Organizzata ;il primo è Reggio Calabria, quindi Racalmuto.
Ma le sue operazioni non sono soltanto queste: ecco nuovi accordi internazionali con la Libia per regolamentare l’Immigrazione. Tripoli non è più quella della sua giovinezza: è una città rovinata da un progresso che non ha rispettato i piani urbanistici.
Durante il suo lavoro si commuove per un dramma della Puglia: la bomba che a Brindisi scoppia davanti all’istituto Morvillo Falcone, uccidendo la studentessa Melissa Bassi e ferendo   altre sette studentesse,
Come Ministro dell’Interno per Enrico Letta si occupa della valutazione per l’idoneità degli  spazi carcerari: 70  mila detenuti sono troppi per 42 mila posti e in più insufficienti le 2 ore d’aria al giorno. In base a una legge del 2000 che applica un regolamento di 15 anni prima, la libertà va ampliata fino a 8 ore d’aria.
Letta finisce il suo compito    : le trasmetteva serenità e impegno.
Le ultime note, prima della felicità per la libertà ritrovata e il suo nuovo compito di nonna   e viaggiatrice a tempo pieno, sono quelle riferite al    fraintendimento per  la vicenda di Giulia Ligresti: accusata di averne favorito la scarcerazione ( per  motivi di salute) la Cancellieri ribatte  citando la difesa di Giancarlo Caselli, di altri alti magistrati e offrendo invece dei fatti ; si è interessata del benessere di  tanti altri detenuti  sconosciuti e umiliati da condizioni carcerarie non adatte, offrendo   ad essi, qualora ne sussistessero le condizioni,  quelle facilitazioni dovute per legge,
Infine un ringraziamento a Donatella Barbieri, che l’ha aiutata a stendere le memorie .

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