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Da Machiavelli a oggi: intervista a Carlo Priolo- l’avvocato che sostiene donne e bambini vittime di violenza istituzionale

di Cinzia Santoro

Carlo Priolo, avvocato cassazionista, ricercatore socio-economico, cultore di filosofia, annuncia l’uscita per i primi di settembre di un saggio inchiesta sull’essenza dell’azione politica dedicato a tre parlamentari di genere femminile e all’On. Marco Di Stefano della legislatura precedente. Carlo Priolo da sempre è accanto alle donne e ai bambini vittime di violenza istituzionale perpetrata nei tribunali italiani.

Avvocato chi sono le tre parlamentari protagoniste del saggio in uscita?


Sono Veronica Giannone, Stefania Ascari, Cinzia Leone, tutte elette nella XVIII legislatura con il movimento 5 stelle. Giannone e Leone sono uscite dal movimento e la Ascari è rimasta, ma tale mutazione di gruppo di azione politica, come pure quella dell’On. Di Stefano che è uscito dal PD, è il dato empirico dal quale sono partito per una indagine complessiva sulla reale attività politica ahimè di pochi eletti e su quella dei molti che è solo deplorevole narcisismo autoreferenziale. Ciò mi consente di ricordare ai molti che sventolano con orgoglio il ricorrente vessillo della “coerenza” che è una idiozia. Dalla notte dei tempi i principi dei saperi hanno condannato la “coerenza”. Ad esempio Oscar Wilde, Winston Churchill, George Bernard Shaw, Indro Montanelli, si sono espressi sulla “coerenza” che sintetizzo con le parole di Giuseppe Prezzolini “La coerenza è la virtù degli imbecilli”. Va distinta, quindi, la teoria politica dalla scienza politica e dalla sociologia, ma anche questa utile distinzione dimostra che la comunità di docenti e studenti di tali materie è una comunità di estraniati; un gap incolmabile tra quando si trovano nelle università per ascoltare i docenti e studiare e quando si trovano circondati da eventi planetari che non comprendono. Sono partito da Machiavelli fino ai nostri giorni.

Quale sarebbe il loro merito?


Tutti i quattro parlamentari hanno trattato il tema del potere, dove è collocato il potere, “sociologia del potere” di Max Weber per dare un riferimento,  affrontando il fenomeno planetario della violenza sui deboli, sui bambini, sulle femmine, donne e madri, sulla ipocrisia delle istituzioni, sulla lotta delle etnie per la sopravvivenza e per conquistare risorse naturali e fonti di ricchezza e sulla lotta all’interno delle stesse etnie una volta saccheggiati territori altrui con l’uso della forza, armi o finto interesse per le loro condizioni di esistenza e la loro organizzazione politica nella comunità di appartenenza; dei loro costumi, delle loro tradizioni, della loro storia, in breve della loro antropologia che si è formata sul quel territorio per millenni e non può mutare per un intervento esterno, che porta guerre, distruzione e morte. L’Afghanistan è l’esempio recente più significativo dopo 40 anni di tentativi di conquista di quel territorio. In più di 40 anni, in Afghanistan la guerra ha causato un milione e mezzo di morti, centinaia di migliaia di feriti e mutilati, oltre quattro milioni di profughi. Dopo la indecorosa fuga degli americani supportati dagli italiani, sentiamo vantarsi di un fantomatico “corridoio umanitario” che ha portato in Italia 1.500 persone mentre la popolazione afghana è di circa 38 milioni, con il 42% della popolazione di età inferiore ai 15 anni (World Bank, 2019). Kabul è la capitale, la città più grande dell’Afghanistan con circa 4,4 milioni di persone. I principali gruppi etnici sono pashtun, tagiki, uzbeki e hazara. Si comprende oltre ogni ragionevole dubbio, frase privilegiata dai nostri inquietanti magistrati, che l’intera classe politica deve essere totalmente sostituita e senza ombra di dubbio eleggere Giannone, Ascari, Leone, Di Stefano e altri che sono come loro. Non è una esagerazione, altrimenti la terza guerra mondiale è alle porte. E’ sufficiente valutare la dissennata performance dell’anziana Nancy Pelosi, alla quale ho scritto “ Nancy. così scoppia la terza guerra mondiale poi “democrazia” la scriviamo sulla bara. Pensa ai figli d’Italia”. Ed, infatti, i nostri quattro concittadini si sono interessati dei figli d’Italia e dei bambini nel mondo, ma sono stati elegantemente emarginati, come se fosse un problema secondario, mentre è il problema della conservazione della specie umana, del mistero della nascita, della santificazione della madre, la Grande Madre Natura per citare Carl Gustav Jung, che incide sulla forma repubblicana dello Stato.

Ma allora quali sarebbero i requisiti per essere un buon politico?


L’attività politica può essere supportata dalla ricerca scientifica che non dà certezze, ma accostarsi alla realtà in modo dinamico comporta di aver capacità più vicine all’arte, posso sintetizzare citando le opere di due autori: “ Le mani sporche” (1947) di Jean Paul Sartre, il padre dell’esistenzialismo,  e “Un nuovo liberalismo” (1987) di Ralf Dahrendolf, nel libro c’è un capitolo dedicato al reddito di cittadinanza, i primi tra i moltissimi che mi vengono in mente, ma racconterò tutto nel libro che sto scrivendo. La stella polare non è la burocratizzazione del diritto è la ragion di Stato agita dal rappresentante del popolo sovrano che deve risolvere il problema. Come ha detto con efficacia Popper: ” Noi non siamo studiosi di certe discipline, bensì di problemi.  E i problemi possono passare attraverso i confini di qualsiasi materia o disciplina”.
A conclusioni non diverse è giunto un economista come Gunnar Myrdal, il quale presenta insofferenza verso le tradizionali demarcazioni che separano rigidamente tra loro le discipline della scienza sociale:  “Non esistono problemi economici, sociologici, psicologici”. Di fronte ai problemi è necessario fare ricorso a tutti gli strumenti possibili, è necessario evitare il dilettantismo. Per portare a assoluzione il problema occorre decidere e per decidere bisogna che qualcuno decida. 

12 agosto 2022

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