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Gabriele Pandiani: immagini musica emozioni

Gabriele Pandiani

di Cinzia Santoro

Gabriele Pandiani: Little J video dedicato al piccolo Joseph e a tutti i bambini, le donne e gli uomini che hanno perso la vita in mare navigando con la speranza di costruirsi un futuro.

Gabriele Pandiani, artista poliedrico e appassionato ci conduce in un mondo onirico e d’avanguardia attraverso l’incontro tra il cinema puro e la musica elettroacustica. L’interazione tra le immagini e la musica corrono sullo spettatore risucchiandolo in un vortice di emozioni e sentimenti fortissimi. LittleJ è un grido cruento e drammatico, è l’attimo concitato del soccorso, è la disperazione tra le onde, è la morte. L’artista conduce lo spettatore nell’inferno del naufragio, lo spinge tra gli abissi e lo induce alla riflessione.  Manca l’ossigeno, l’acqua è nei polmoni, la morte non aspetta. E lo spettatore riemerge inquieto dal viaggio, diverso e si spera migliore.

Gabriele come nasce l’idea di elaborare un video pubblicato dalla Open Arms durante un salvataggio in mare?

Durante la lavorazione di ContaminACTIONtrovo lo spunto quando la ONG Open Arms pubblica un video di un drammatico salvataggio in mare in cui una madre perde il suo piccolo bambino. Purtroppo si tratta di uno dei tanti, troppi naufragi che quotidianamente avvengono nei nostri mari e in questo, anche se è terribile dirlo, non ci sarebbe nulla di speciale.
Per me invece diventa l’occasione per trattare un argomento così importante, un aspetto su cui sento di non poter tacere. L’inserimento di questa tematica nella mia produzione viene avvertito come un dovere morale, il minimo che io io possa fare. 
E nel mese di aprile del 2021 termino ContaminACTION 2 – Little J.
Questo lavoro è dedicato al piccolo Joseph e a tutti i bambini, le donne e gli uomini che hanno perso la vita in mare navigando con la speranza di costruirsi un futuro. La maggioranza della popolazione mondiale, stritolata dai grandi interessi economici e dalla logica del profitto, combatte la sua battaglia per elevare i propri valori al di sopra del più grande e più ingannevole dei disvalori: il dio Denaro.
Si tratta naturalmente di un nuovo Contrappunto Audio-Video, l’espressione massima che sento di aver raggiunto fino a quel momento. 

Cos’è il Contrappunto Audio-Video ?
Nel Contrappunto Audio-Video, tra musica e immagini non vi è gerarchia.
Le due componenti, autonome e dotate di senso compiuto, sono composte per esaltarsi a vicenda. Le interazioni tra musica e immagini generano nuovi effetti, sprigionano altri significati e di fatto danno vita a un terzo prodotto.
Quest’ultimo non è la somma delle due componenti, ma la risultante di un insieme di relazioni più complesso e variegato.

Il tuo manifesto artistico è raccolto in un un libro pubblicato da EDIZIONI DEL FARO con il titolo CONTRAPPUNTO AUDIO-VIDEO – Incontro tra composizione musicale elettroacustica e cinema puro  (ISBN 9788855121712).
Di cosa si tratta?
Siin questo testo affronto le tematiche proprie del Cinema d’Avanguardia, gli aspetti relativi all’audiovisione e individuo un parallelismo nel modo di elaborare immagini e suoni rispettivamente nel cinema puro e nella musica elettroacustica. L’ideale di giungere al contrappunto tra musica e immagini, già esposto nel documento noto come Manifesto dell’Asincronismo,elaborato dai registi russi S. Ejzenštejn, V. Pudovkin e G. Aleksandrov, mi ha permesso di virare verso la multimedialità mantenendo salda la mia necessità di essere compositore. Il testo espone infine le fasi di lavorazione che hanno portato alla composizione di Scratchingbrano concepito per essere contrappuntato ad Arabesques, film muto della regista francese Germaine Dulac.

Gabriele Pandiani

Quali impegni artistici ti aspettano?
Sono davvero impegnatissimo. Partecipazione a concorsi internazionali, mostre in Italia e all’estero e alcune importanti pubblicazioni in qualità di artista digitale.
Durante la composizione di ContaminACTION ho posto l’attenzione su alcuni singoli frame, così ho iniziato a rielaborarli sottoponendoli a diversi passaggi. Ora proseguo prendendo spunto dalla quotidianità e dai media, continuando a utilizzare principalmente tecniche di elaborazione video, ambiente che ritengo ideale per la trasformazione del materiale di partenza. Al termine del processo estraggo e rifinisco un singolo frame. Dato che il video, per sua natura, è energia in movimento, definisco il lavoro ottenuto da questo processo Energy Extract (Estratto di Energia). Estrarre un frame significa cristallizzare un determinato istante nel tempo, concentrare tutta la potenza comunicativa all’interno di una singola immagine e in questo ho individuato il medium ideale tramite cui esprimere me stesso e la mia poetica: coinvolgere lo spettatore con colori intensi e contrasti vibranti e  e testimoniare il nostro tempo raccontando la contemporaneità e le tematiche a cui tengo di più. Alla questione dei migranti si aggiungono molte altre tematiche, tra cui l’allerta climatica, il problema energetico, il pacifismo incondizionato, la pandemia e la solidarietà universale.

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