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Mimmo Lucano: parte il processo d’appello. Gli avvocati Pisapia e Dacqua depositano intercettazione ambientale silenziata dall’accusa

di Cinzia Santoro

Mimmo Lucano: “…non mi interessa una riduzione di pena, sconti o altro. Io voglio l’assoluzione piena!”


Nel 2017 il funzionario Del Giglio è a Riace per la relazione sul modello della gestione dei migranti e confida a Mimmo Lucano:

processo


«L’amministrazione dello stato non vuole il racconto della realtà di Riace… oggi la mission dello stato… sapete che lo stato è composto… come qua da voi. C’è l’opposizione”.
L’ispettore nonostante avesse espresso soddisfazione nei confronti dell’apparato  organizzativo  avverte  Lucano dicendogli: “Voi non potete fare altro che andare avanti, altrimenti fareste il loro gioco. Vi dovete aspettare, perché non è improbabile, che un domani verranno la Guardia di finanza”.
Del Giglio riferisce le parole che avrebbe pronunciato un altro funzionario prefettizio, Salvatore Gullì: “Io ho dovuto scrivere perché fa schifo il sistema nazionale dell’accoglienza, abbiamo utilizzato questa cosa di Riace per… per dire queste cose”.

“Perché deve pagare Riace?” chiede Lucano.
La risposta dell’ispettore è chiara: “Siccome io ritengo, dal suo punto di vista della sua relazione… che comunque Riace, al di là delle disfunzioni eventuali o delle anomalie amministrative, quindi della burocrazia, abbia realizzato una realtà evidentemente ancora unica sul territorio non solo nazionale, dovete difenderla. Con qualsiasi conseguenza”.
Lucano chiede ancora: “Quindi siete d’accordo con la mia idea?” e Del Giglio risponde: “Ma certo che sono d’accordo… L’amministrazione dello Stato… ipocritamente non ha ritenuto di volerlo affrontare. Perché ancora naviga nel ni-no-na… Il caso di Riace in Italia in un certo senso è atipico perché non ha una duplicazione da nessuna altra parte…. Io che sono pessimista per natura, quando si parla di Italia, vi dico che io vi auguro di arrivare da qualche parte. E forse, se lo farete, vi sarà possibile perché avete accanto altre forme di autorità. Ma se fate conto sullo Stato italiano, sull’apparato statale, onestamente ho le mie riserve perché si continua a guardare questo problema come a un fastidioso inconveniente di passaggio. Intanto non è di passaggio”.
Lucano non sapeva di essere intercettato.
Nell’ottobre del 2018, viene arrestato.
Al processo, l’ ispettore Del Giglio è uno dei testimoni della procura contro Lucano.


Al termine di un processo farsa il Tribunale di Locri, condanna Mimmo Lucano a 13 anni e 2 mesi per associazione a delinquere, frode, falso in atto pubblico, peculato, abuso d’ufficio e truffa.

MIMMO LUCANO


Il 6 luglio 2022 l’appello presso il Tribunale di Reggio Calabria e la corte ammette nuove prove a favore dell’ ex sindaco: un’ intercettazione ambientale silenziata dall’accusa in primo grado e altre quattro di circa 50 pagine che risultano difformi da quelle presentate dalla procura di Locri. La  perizia è stata affidata al consulente della difesa Antonio Milicia.
Intervistato dal Manifesto Mimmo Lucano alla luce di questi fatti ha dichiarato :
” Ma non mi interessa una riduzione di pena, sconti o altro. Io voglio l’assoluzione piena. Voglio solo ristabilire la verità. Mi hanno condannato perché secondo loro avrei truffato lo Stato destinando i fondi dell’accoglienza ad altri progetti? Quei soldi sono serviti a fare una scuola, un frantoio e i laboratori in cui lavoravano riacesi di nascita e d’adozione. Basta venire a Riace per averne la prova”
Non ci resta che attendere il 26 ottobre data a cui è stata aggiornata la prossima udienza. 

11 luglio 2022

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