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Fimmene! e Femminile singolare ad Astràgali Teatro a Lecce

Ad Astràgali Teatro in via Giuseppe Candido a Lecce prosegue la rassegna “Teatri a Sud“, promossa dalla compagnia salentina con il sostegno del Ministero della Cultura.
Giovedì 19 maggio
 (ore 20:30 – ingresso 5 euro) spazio a “Fimmene!“, spettacolo prodotto da Astràgali e firmato da Fabio Tolledi e dalla  cantante, ricercatrice e musicista Anna Cinzia Villani, in scena con le attrici Roberta Quarta Simonetta Rotundo. Canti di lavoro e d’amore, canti di nostalgia, canti di lotta e desiderio. Da questi canti, nascono i testi poetici scritti da Fabio Tolledi, che si intrecciano sonoramente alle melodie che parlano di noi, di antichi gesti, della voce che forte trascorre sulla terra e va verso il cielo, verso il mare.

La Malasorte

Canti polivocali, canti per più voci e per diversi modi di cantarli ma non solo, come dall’antica tradizione della trasmissione dei saperi attraverso il corpo, il canto, la danza, questi canti portano con sè racconti, aneddoti, ricette di cucina, visioni di un mondo certamente più umano. Un affresco su come le donne vengono raccontate dai canti della tradizione, e su come  rappresentino  se stessa attraverso il canto. Voci di donne che cantano la parola con grazia, coraggio e ironia e attraversano, cambiando, i tempi.

Venerdì 20 maggio (ore 20:30 – ingresso libero) appuntamento con “Femminile singolare – Narrative di corpi queer” uno spettacolo del collettivo “Queer Market Show” di e con VenganzaDaimon ViolaAndromeda UnchainedBillie KillAm-EnAleister Victoria con la partecipazione speciale del duo La Malasorte. Ciò che gli occhi vedono non è mai reale, ma interpretazione di simboli e forme secondo le strutture apprese. La stessa dinamica è intrinseca del racconto, fortemente influenzato da chi la storia la sta raccontando. In una pratica consapevole dell’interazione tra il reale e la sua assenza “Femminile Singolare” porta in scena le storie dei corpi che abitano lo spazio teatrale, attraversando archi temporali e spaziali.

Fimmene

Il risultato è una narrazione emotiva, libera dai costrutti di logica: perché non c’è logica nello scoprirsi, tanto meno nell’amarsi. La Queerness è sfondo e protagonista, è cardine di comprensione per lo spettatore, è riappropriazione rivoluzionaria del linguaggio, è libertà anarchica e inclusiva. Tutto quello che i corpi in scena rappresentano sono visioni e speranze di esseri umani corporei, sono idealizzazioni concrete di un percepirsi a volte doloroso, sono respiri di liberazione di un amarsi quotidiano. Cosa resta allora di ciò che vediamo? Solo corpi, storie, prospettive.

16 maggio 2022

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