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Invasa la Moschea di Al-Aqsa. Ed è sacrilegio!

Invasa la Moschea di Al-Aqsa

di Cinzia Santoro

Pasqua dal greco pascha, a sua volta dall’aramaico pasah propriamente, passare oltre. Petsach in ebraico per ricordare l’esodo degli ebrei dall’ Egitto.
Per i cristiani è la resurrezione di Cristo.


Oggi, a Gerusalemme  mentre nella Chiesa del Santo Sepolcro si celebrava la santa messa, numerosi coloni israeliani, a capo dei quali c’era una donna, la moglie di un membro estremista della Knesset, Itamar Ben Gvir, invadevano la Moschea di Al-Aqsa.
Le forze di occupazione israeliane sui tetti della moschea e nella piazza pronti a colpire donne, bambini e uomini palestinesi presenti. Esplosioni, urla, pianti 153 feriti e 300 arresti. “L’irruzione alla moschea di Al-Aqsa e l’ingresso delle forze di occupazione è uno sviluppo pericoloso e un sacrilegio, equivale a dichiarare guerra al nostro popolo palestinese”, ha detto Nabil Abu Rudeineh, portavoce del presidente Abu Mazen.


Il 6 aprile il Consiglio Esecutivo dell’ UNESCO ha adottato la risoluzione presentata dalla Giordania in coordinamento con palestinesi e gruppi arabi e islamici. All’unanimità si chiede a Israele di fermare le sue provocazioni e le procedure unilaterali illegali contro Haram Al-Sharif , il complesso di al-Aqsa, inclusa la Moschea di al-Aqsa, così come la Città Vecchia di Gerusalemme e le sue mura. Oggi oltre alle manganellate e ai lacrimogeni usati all’interno della moschea i fedeli sono stati trattenuti nei bagni del luogo di preghiera, per impedire loro di uscire e respingere gli attacchi dei coloni che volevano profanare i cortili della Moschea di Al-Aqsa con le loro offerte sacrificali.

Invasa la Moschea di Al-Aqsa

Nonostante ciò che sta accadendo, i palestinesi sono arrivati in migliaia a pregare, motivati a sostenere la loro causa a prescindere dalle restrizioni che impedivano loro di raggiungere al-Aqsa.  Tra i feriti una ragazzina di dodici anni colpita dai manganelli degli israeliani perché presente nel cortile. Come lei, altri giovanissimi che chiedono solo di poter pregare nella Moschea. E mentre in Europa lo scontro russo-ucraino infiamma i cuori dando vita a diatribe tra le fazioni sostenitrici dell’uno o dell’altro criminale di guerra, in terra santa oggi come ieri si continua morire nell’indifferenza generale. Un muro di silenzio colpevole nel giorno della resurrezione. 

18 aprile 2022

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