di Clelia Conte

Nato a Cagliari il 4 gennaio 1930, Tto Stagno si appassionò alla vicenda dello Sputnik, lanciato nel 1957e il suo nome è legato al 20 luglio 1969, quando raccontò ai telespettatori lo sbarco sulla Luna: “Ha toccato! Ha toccato in questo momento il suolo lunare”. Dalle cuffie sentiva il dialogo tra gli astronauti dove ascoltò i tecnici Nasa dire ‘Reached Land’. Tito Stagno era in collegamento con Houston dove l’inviato era Ruggero Orlando con il quale ci fu un famoso battibecco perché lui dette la notizia del’allunaggio 20 secondi prima del collega. Quella trasmissione dallo studio 3 di via Teulada, durò circa trenta ore.

Tito Stagno è stato anche inviato speciale sulle grandi personalità del Novecento e fu responsabile della Domenica Sportiva, dal 1976 al 1995. Nell’autobiografia “Mister Moonlight – Confessioni di un telecronista lunatico“, scritta con Sergio Benoni, edita da Minimum Fax, racconta “l’avventurosa biografia di un ragazzino della provincia italiana del dopoguerra che passa i pomeriggi al cinema e che all’improvviso si trova catapultato sul palcoscenico della storia, e qui si gioca la vita. Con tutta la consapevolezza che non basta essere testimoni del proprio tempo ma bisogna esserne, con curiosità e coraggio, protagonisti”. Un personaggio rassicurante che io ricordo da bambina come un volto molto popolare di quando la società era fiduciosa nel futuro. Infatti spesso ribadiva quel tempo con nostalgia e amarezza come “una stagione di entusiasmi, di coraggio, di desiderio di conoscenza che si rivelò poi troppo breve”.

 Un personaggio televisivo rassicurante, un esteta della TV che entrò in Rai con Umberto Eco e che io ricordo da bambina in un epoca nel quale non mancava la speranza nel futuro. Infatti spesso stagno con nostalgia e amarezza ricordava che si trattava di “una stagione di entusiasmi, di coraggio, di desiderio di conoscenza che si rivelo’ poi troppo breve”.

1 febbraio 2022