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Brindisi _ Cinema: all’Impero «La scelta di Anne» vincitore del Leone d’oro di Venezia

Il Leone d’oro arriva in sala a Brindisi: «La scelta di Anne», film vincitore del premio più importante all’ultima Mostra di Venezia, è il grande protagonista del fine settimana al Cinema Teatro Impero, in programma anche sabato 6 e domenica 7 novembre con spettacoli alle ore 18 e alle 20Ingresso euro 6, ridotto euro 4.50.

 

Il film della scrittrice francese Audrey Diwan, tratto dal romanzo autobiografico della pluripremiata autrice Annie Ernaux, si svolge in Francia nel 1963. Cinque anni prima del maggio francese, delle proteste studentesche sulle dinamiche sociali e sui costumi sessuali. Anne vuole studiare per diventare insegnante e quando scopre di essere incinta capisce che rischia di essere destinata a una vita da casalinga, mantenuta dai genitori. Vorrebbe interrompere la gravidanza, avere la scelta di diventare adulta prima di creare una famiglia ma la legge, la società e la medicina le voltano le spalle. Sentendosi dire “dovrebbe accettarlo, non ha altra scelta” decide di chiedere aiuto altrove.

 Adattamento del testo omonimo di Annie Ernaux, «La scelta di Anne» è un durissimo dramma sull’aborto, in grado di trasmettere agli spettatori la natura fisica dell’esperienza, con scene molto forti e capaci di scuotere. La macchina da presa della regista rimane incollata alla protagonista per tutto il tempo, tanto da rendere la pellicola anche un’interessante riflessione sul tema del corpo femminile, riuscendo a superare sia le barriere temporali, sia quelle di genere.

 «È una sorta di thriller intimo – ha dichiarato la regista Audrey Diwan -. L’idea era quella di non seguire semplicemente Anne, ma di essere davvero lei, far fare agli spettatori, uomini o donne che siano, il suo stesso viaggio». Un percorso che conduce per mano attraverso passaggi delicati, nei quali il corpo è il campo di battaglia, esposto a manipolazioni e sofferenza. «Volevo soprattutto realizzare un’opera cinematografica – ha continuato Diwan – con la consapevolezza che il tema del diritto di ogni donna a decidere del proprio corpo non è mai esaurito e nemmeno garantito, anche laddove l’aborto è legale. Con questo film volevo spezzare il silenzio che ha accolto l’uscita di quel libro così importante, fare un film che assomigliasse a un grido. Spero che in molti lo ascoltino».

 Il film riesce a coinvolgere anche grazie all’ottima prova della giovanissima protagonista Anamaria Vartolomei, credibile in un ruolo tutt’altro che semplice. Il lungometraggio è stato il secondo Leone d’oro veneziano consecutivo destinato a una donna, dopo quello ottenuto lo scorso anno da Chloé Zhao per «Nomadland».

12 novembre 2021

 

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