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BIBART 2021- Intervista all’artista architetto Giulia Agrosì

Giulia agrosì bibart 2021

di Clelia Conte

Bibart Biennale d’Arte Internazionale di Bari dal 12 luglio 29 Agosto nella chiesa Vallisa le opere contemporanee di Giulia Agrosì- Nel video  l’intervista:

Giulia agrosì bibart 2021
Il Paradiso Perduto- opera di Giulia Agrosì

‘Dante ed il paradiso perduto’,

Just Trash ‘Riciclando Cultura’ è una corrente artistica ideata dall’architetto Giulia Agrosì nel 2018 con la volontà di diffondere cultura, arte, storia e memoria storica attraverso il recupero ed il riciclo di vecchi oggetti e materiali di scarto. Fondendo così design, arte e cultura, storia e memoria storica in un gioco di restyling nasce ‘Dante ed il paradiso perduto’, opera inedita dedicata a Dante.
Plasmando la materia l’architetto Agrosì fonde arte e storia allo stesso tempo, restituendo alla collettività ed all’immaginario collettivo il patrimonio dimenticato della Divina Commedia creando le tavole mai realizzate botticelliane rientrando così legittimamente in un dibattito storico e critico.
L’opera, racchiude il terzo cantico della divina commedia: Il Paradiso e le tavole mancanti ( rappresentate dalla sovrapposizione di due piani specchiati), del canto XXXI e XXXIII del Botticelli, probabilmente mai realizzate.
Cantica 2020 ed il paradiso perduto rappresenta una rivisitazione del viaggio di Dante nel paradiso attraverso un dedalo di percorsi tra i pianeti dove incontrerà il bene e il male ( rappresentati da folletti si colore bianco – il bene e nero – il male) ed altri attori come S. Bernardo e Beatrice. Il vero protagonista dell’opera è l’osservatore che accompagnerà Dante nel suo viaggio attraverso l’ immaginazione sino ad arrivare allo stato di levitazione dell’anima in uno spazio tra vuoti e pieni definiti dall’opera stessa lasciando al visitatore la possibilità di scegliere più liberamente il percorso si osservazione e la distanza da essa. Un unico punto di vista con l’oggetto potrà creare una relazione univoca e simbiotica con la creazione che, collocata nello spazio, produrrà un movimento all’interno di esso e dell’opera stessa. Quindi l’osservatore si muoverà impossessandosi dello spazio, imparando a conoscerlo e a viverlo. Il concetto di evoluzione spaziale, percepibile da tutti i punti di vista, costituirà la chiave di ingresso alla comprensione del luogo e delle sue potenzialità, del suo rispetto e del suo più profondo significato.
L’ascesa di Dante tra i nove cieli tolemaici, rappresentati nell’opera in maniera concentrica intorno alla terra con forme di frutti commestibili e pianeti, conduce l’uomo alla scelta tra il bene ed il male, il libero arbitrio. Ed ecco creata la quarta dimensione che dona allo spazio la sua realtà integrale attraverso l’architettura e l’arte. L’uomo, protagonista indiscusso, crea la quarta dimensione muovendosi nel tempo e donando alla spazio la sua realtà
l’Angelo, simbolo d’amore, rappresenta l’opulenza del passato nella parte dorata ed il candore del futuro nella parte bianca.
I frammenti di specchi rappresentano Narciso frantumato, spaccato, incapace di ricucire quelle fessure che tanto potrebbero renderlo prezioso. Nell’immagine riflessa di una terra arsa e solcata dall’aridità dell’essere umano, l’uomo ricerca assetato il nettare dell’esistenza che si concentra nel cuore dell’opera attraverso la natura e la luce, fonte primaria di energia-
Oh Dante!
Che per li mari e li pianeti, te fosti il signore
Navigando per li mondi sconosciuti portasti a noi
L’essenza dell’esistenza
Velato dal mistero, il Paradiso
Intriso di energia, il Cosmo
L’ascesa alli pianeti fu il fine ultimo per raggiunger la terra
Riportando l’umanità tutta, dall’oblio al risveglio!
Oh Soave…
Sì Soave…
fu questa terra, che li colori mie cantò
Ed in un sol sonetto l’inno al Paradi so levò!

CLICCA- Visualizza l’ opera di Giulia Agrosì

Just Trash Riciclando Cultura dedica alla figura femminile ‘Shut up, Women!’ @giuliaagrosì.
Rappresenta la donna vista come origine del creato, a tratti amazzone ed a tratti puella, si libera dalle sue aspettative egoiche, ritrovando il ciclo stagionale della natura e lo spirito femminile che la società patriarcale le ha soffocato.
Tra bottiglie di plastica accartocciate la donna irrompe in tutta la sua femminilità e forza, riappropriandosi di quel posto usurpato nei secoli attraverso la storia.
Giulia agrosì bibart 2021
‘MASCHERE SVELATE’- Just Trash Riciclando Cultura @giuliaagrosì- Opera di Giulia Agrosì

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