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Abubakar Shekau si fa esplodre contro i miliziani dell’ ISWAP ma non esultano né la popolazione né gli osservatori internazionali

di Cinzia Santoro

 

Abubakar Shekau, leader di Boko Haram, organizzazione islamica sunnita salafita che applica alla lettera la Sharia , si è fatto esplodere il 18 maggio, durante i combattimenti contro i miliziani dell’ ISWAP, nella foresta di Sambisa, stato del Borno, nord-est della Nigeria.

Abubakar Shekau

Shekau noto per l’efferatezza dei suoi ordini, era un uomo crudele e violento anche con i suoi miliziani. La notizia della sua morte non fa comunque esultare ne la popolazione, colpita duramente dai suoi vili e orribili attacchi, ne gli stessi osservatori internazionali. Donne mutilate e violentate, bambini rapiti e addestrati per compiere missioni di morte, bambine trasformate in schiave sessuali e uomini assassinati barbaramente, ora rischiano di essere protagonisti di altri crimini in nome di chi ha preso il posto di Shekau.

Il cambiamento strategico nei gruppi jihadisti in Nigeria e in particolare nella regione del Borno, con la prevalenza di un altro gruppo diverso da quello di Boko Haram, non è  da considerarsi un evento positivo. Shekau è stato sempre considerato come un uomo relativamente capace di realizzare piani strategici. Piuttosto era visto in campo internazionale come un fanatico, famoso per la ferocia con cui trattava gli esseri umani, sia essi civili che miliziani. Bastavano piccole infrazioni alla sua interpretazione dell’Islam per essere miseramente uccisi. Oggi nella stessa regione del Borno stanno prevalendo jihadisti più organizzati e capaci in termini di strategia del terrore. Il gruppo che ha preso possesso di quel martoriato territorio è l’ ISWAP, cioè  stato islamico della provincia occidentale, che è un fazione distaccatasi da Boko Aram e più vicina a quel che resta dell’Isis in Nigeria. Questi miliziani hanno una maggiore capacità organizzativa e sono meno irrazionali rispetto al fanatico Shekau è per questo considerati più pericolosi.
Quel che resta dei fedelissimi di Boko Haram è comandato da un figlio del fondatore di questa fazione terroristica, cioè dal predicatore terrorista Ustaz Mohammed Yusuf, morto durante un tentativo di evasione dalle carceri nigeriane nel 2000. Paradossalmente anche  a capo dell’ ISWAP c’è un figlio del predicatore, dando vita a violenti scontri fratricida. In tutto questo le forze governative non sono in grado di contrastare i gruppi jihadisti e nonostante la popolazione si sia organizzata in gruppi di sorveglianza dei villaggi, hanno pagato a caro prezzo il loro coraggio. Rappresaglie e violenze si sono abbattute su quei villaggi che avevano dato prova di valore e audacia.  Restano i 40.000 morti, centinaia di rapimenti e di almeno 2.3 milioni di sfollati dal 2002 ad oggi quale segno del passaggio di Boko Haram che in lingua hausa, uno dei dialetti più parlati in Africa, letteralmente significa “educazione occidentale vietata” .

13 giugno 2021

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