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Ladri di Carrozzelle : “siamo tutti unici ed irripetibili”

 

 

di Cinzia Santoro

Nel panorama musicale italiano c’è una band che si distingue per estro e longevità, I Ladri di Carrozzelle. Nasce nel lontano 1989, quando Paolo Falessi giovane animatore estivo e alcuni ragazzi affetti da distrofia muscolare si incontrano. Tor bella Monaca fa da sfondo al gruppo,  che in breve tempo sale sul palco, portando un messaggio di pace, musica e diversità.  Numerosi live, album tra i quali ricordiamo: Distrofichetto,  Chi non salta, Cambio di rotta, Regina Coeli, Sparta e dintorni. Tra i singoli più conosciuti : Diversi da chi, Equilibrio Instabile, Ladrenalina presentato sul palco del primo maggio a Roma.
Nel 2010 l’incontro con la Cooperativa Arcobaleno di Frascati segna un nuovo capitolo. La band si apre ad ogni tipo di disabilità. Nel 2011 lanciano SMS e portano la loro musica in tour, in Italia e all’estero.
Nel 2019 in concomitanza al programma O anche no”   esce sul mercato digitale l’ep che contiene la sigla

L’intervista a Paolo Falessi, Danilo Pacifici, Massimiliano Colaizzi e Tiziana Civitani. 

Paolo sei la memoria storica del gruppo. Come nascono i Ladri di Carrozzelle?
I ladri di carrozzelle nascono nel 1989 come nasce qualunque gruppo musicale, delle persone si incontrano, si piacciono, scoprono di amare lo stesso tipo di musica e decidono di fondare un gruppo musicale.
C’è una particolarità, quasi tutti sono in carrozzina in quanto affetti da distrofia muscolare, ma per i componenti della band questo non è un problema e soprattutto non impedirà di realizzare il loro sogno: diventare una rock band.

C’è un ricordo particolare che ti lega ai primi ragazzi che con te diedero vita al gruppo?
Ho tantissimi ricordi straordinari dei primi anni della band, ma sicuramente uno dei più incredibili è l’emozione provata la prima volta che abbiamo suonato sul palco del primo maggio, siamo scesi dal palco e nel backstage ci guardavamo e non riuscivamo a parlare, in quel momento abbiamo capito che potevamo farcela.

Qual è la mission di questa band?
Abbiamo sempre cercato di divertici e di far divertire il pubblico e contemporaneamente senza dirlo abbiamo cercato di far riflettere chi ci conosce su quanto sia stupido il concetto di normalità. Nessuno è normale e fortunatamente siamo tutti diversi e quindi unici ed irripetibili.

Quali sono i progetti futuri dei Ladri di Carrozzelle?
Il nostro futuro è pieno di impegni e nuove sfide: a settembre inizieremo un tour nelle scuole di tutta Italia.
Sempre a settembre ripartirà la quarta serie di “O anche no” sulla RAI dopo le undici puntate estive che stiamo girando in questi giorni.
Stiamo valutando la possibilità di andare all’EXPO’ internazionale a DUBAI. In uscita c’è un nuovo disco dal titolo “ Musica maestro” frutto della collaborazione con il maestro Federico Capranica. Durante l’estate gireremo il video del nuovo singolo “Nei mari del sud” e chissà cosa altro uscirà di nuovo!

Oggi, a distanza di trent’anni ci sono nuovi membri. Chi sono? Che tipo di esperienze cercano nella band? Danilo Pacifici, bassista è l’ultimo arrivato nella band: 
“Credo che l’esperienza cercata sia quella comune a tutte le altre band ovvero divertirsi e fare musica ma soprattutto riuscire a comunicare qualcosa, suscitare riflessioni e far vibrare l’anima di chi ascolta.”
Che significa disabilità?
E’ un termine che indica una condizione poco rappresentativa dell’essere umano, se non come classificazione oggettiva di un qualche disagio, pertanto è un’etichetta che andrebbe abolita.Tutti abbiamo disagi piccoli, grandi o limitanti.
Quali sono le difficoltà organizzative per una band i cui membri hanno disabilità?
Le difficoltà sono diverse, vanno da un punto di vista prettamente logistico a quello di esigenze dei singoli membri ma tutte gestibili con un’adeguata pianificazione.
Le caratteristiche dei membri della band e delle loro patologie necessitano un’attenzione particolare, la chiave del successo organizzativo è rappresentata dalla conoscenza delle necessità altrui, dalla sinergia empatica dei membri (comunque comune all’ interno di una qualsiasi band), dal saper trovare soluzioni con l’apporto di tutti.Ci sono momenti di sconforto?
Con questa band di svitati sto passando i momenti più belli, divertenti ed emozionanti, che abbia mai potuto immaginare. Lo sconforto sarebbe non suonare insieme a loro, belle persone, grande musica.

Cosa può fare la musica per l’inclusione delle persone disabili?
La musica parla al cuore di tutti è un linguaggio universale e se chi la fa è disabile è già automaticamente incluso.  Prova a sentire un nostro brano, poi guardaci, solo dopo averci visto avresti detto “ma questi ragazzi sono disabili”. L’inclusione è una parola coniata per gli occhi di chi non sa guardare oltre che per chi non sa ascoltare ma purtroppo necessaria.

Massimiliano Colaizzi  chitarrista afferma:
“Io ricopro il ruolo di lead guitar da 4 anni con il gruppo, aggiungendo un ritorno alle origini rock dei ladri, come detto da uno dei membri fondatori della band  nonché chitarra ritmica, Paolo Falessi. Oltre alla stupenda esperienza live c’è chi come me cerca di crescere professionalmente e riuscire a raggiungere in un futuro una qualifica a livello professionale e avere alle spalle un gruppo del genere rafforza decisamente il livello d impegno rispetto ad una qualsiasi altra band normodotata”.

Quali sono le difficoltà organizzative per una band i cui membri hanno disabilità? 
La scelta delle location a volte è una vera e propria scommessa, perché in alcuni casi ci troviamo davanti alle cosiddette barriere architettoniche, ma questo ovviamente non c’ impedisce di trovare soluzioni alle volte anche molto divertenti. Comunque la logistica è parte determinante e importante la quale viene studiata nei minimi dettagli per far sì che tutto fili liscio non solo durante lo spettacolo. La nostra organizzazione ci offre uno staff al massimo della funzionalità, oltre al grande impegno  quotidiano, riducendo lo sforzo nel caso di vari imprevisti.”

Ci sono momenti di sconforto?
Certo che si! Purtroppo, i momenti di sconforto arrivano sempre, soprattutto in questo periodo incerto e delicato, ma importante è saperlo affrontare, noi, ladri di carrozzelle, abbiamo i nostri punti cardine tra cui il buonumore, l’autoironia e l’ottimismo. Grazie alla nostra filosofia riusciamo insieme ad affrontare le avversità, aiutandoci come gruppo anche se a volte si discute come in una grande famiglia, alla fine si fa sempre pace. Dopotutto una band è come un matrimonio, o no?

Tiziana Civitani, l’unica donna della band è la cantante. La sua è una voce strepitosa!

Tiziana ci sono momenti di sconforto?
Beh, si, come tutte le band credo, con disabilità o senza…specie in questo momento di totale instabilità organizzava, di difficoltà nel progettare le cose che vorremmo tornare a fare.

Cosa può fare la musica per l’inclusione?
La musica in sé è già inclusiva, ma si potrebbe cominciare a pensare a considerare il fatto che le persone con disabilità, non solo ascoltano musica, ma possono e sono in grado di farla, con una organizzazione mirata ovviamente!

21 maggio 2021

4 thoughts on “Ladri di Carrozzelle : “siamo tutti unici ed irripetibili”

  1. Ho conosciuto i Ladri di carrozzelle proprio nel lontano 1990. La composizione della band è cambiata anche se c’è sempre Paolo a fare da coordinatore della band. Ho ascoltato le prime loro canzoni, è vero, sono davvero forti e coinvolgenti. Il concetto di disabilità andrebbe abolito davvero, ognuno di noi è diverso dalla: altro e nello stesso tempo unico! Grazie Cinzia per questa intervista. Antonella

    1. Grazie a te, per il tuo contributo. Con la Gazzetta dal Tacco sosteniamo l’inclusione e soprattutto il concetto che siamo tutti diversi e unici!

      1. Un concetto che dovrebbe entrare nell’educazione delle persone proprio al fine di non discriminare nessuno!

  2. GRAZIE A FERNANDO PER LA PRIMA DONAZIONE

    Ciao,

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