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Anni di piombo. La nostra storia

sommosse

di Cinzia Santoro

Dopo 48 anni si riportano in Italia otto anziani che per quattro decenni in Francia hanno condotto una vita irreprensibile, pur essendo stati protagonisti negli anni di piombo di azioni armate e rivendicazioni sociopolitiche.
Enzo Calvitti, Roberta Cappelli, Marina Petrella, Giorgio Pietrostefani, Giovanni Alimonti, Narciso Manenti, Sergio brigatistiTornaghi al momento sono tornati nelle loro case a Parigi, in attesa di estradizione.
In Francia si erano rifugiati grazie alla cosiddetta “dottrina Mitterand”.
La decisione di procedere all’operazione che ha portato all’arresto è stata presa dal presidente francese Emmanuel Macron. Dall’Eliseo si dichiara: “Macron ha deciso di inviare alla procura francese i 10 nomi degli ex terroristi sulla base di domande italiane che riguardavano in origine 200 persone, ora ridotte a una ventina.”
Fermo restando la vicinanza al dolore dei familiari delle vittime, in questo pomeriggio del primo maggio mi accingo a qualche riflessione.
La prima riguarda la richiesta italiana per 200 soggetti residenti in Francia accusati di vari reati terroristici negli anni di piombo e che in realtà i cugini d’oltralpe ne hanno individuato una decina. Un contentino politico per uno stato giustizialista che da in pasto all’opinione pubblica il senso di vendetta.
La costituzione italiana all’art. 27 declama che le pene comminate devono essere rieducative, ma per questi imputati non vedo la nobile finalità espressa dai padri costituenti. La carcerazione sarebbe solo a titolo punitivo.
Per dar luogo all’operazione Ombre Rosse le autorità italiane hanno utilizzato l’escamotage di una dichiarazione di delinquenza abituale, sospendendo la decorrenza della prescrizione.
Delinquenza abituale, dall’art 102 del codice penale:
brigatisti“È dichiarato delinquente abituale chi, dopo essere stato condannato alla reclusione in misura superiore complessivamente a cinque anni per tre delitti non colposi, della stessa indole, commessi entro dieci anni, e non contestualmente, riporta un’altra condanna per un delitto, non colposo, della stessa indole, e commesso entro i dieci anni successivi all’ultimo dei delitti precedenti.”
Queste riflessioni mi inducono a pensare al nostro primo maggio, in un paese devastato dell’epidemia, con l’economia in ginocchio, la sanità allo stremo, le scuole chiuse e gli attacchi agli operai, ai no tav, i morti nel mediterraneo, le donne uccise ogni giorno, i bimbi sottratti alle famiglie perché fanno retta cospicua in casa famiglia, la magistratura travolta da scandali, il dissesto idrogeologico e potrei continuare all’infinito. Ma no, in Italia lo stato esulta per otto anziani che saranno estratti dopo quarant’anni dai fatti.
A voi lettori lascio le riflessioni e i commenti, come sempre!
3 maggio 2021

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