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L’ Odissea del Teatro Patologico. Iannacone incontra Dario D’Ambrosi e i suoi ragazzi speciali.

di Cinzia Santoro

Domenico Iannacone e il Teatro Patologico, con la puntata di sabato hanno infranto un tabù, la sottile linea che separa la follia dalla ragione.
Io sono un po’ matto e tu?
Chi può dirsi normale?
Noi? Uno solo o tutti i ragazzi della compagnia teatrale?

Loro che sulla spiaggia di Ostia, hanno dato vita alla rappresentazione dell’Odissea, che altro non è il proprio cammino, irto di difficoltà nella società dell’effimero. E attraverso lo spettacolo e la recitazione si abbattono le differenze e ci si trasforma in Ulisse, Penelope, Circe. E non c’è Sindrome di Down, spettro autistico o disturbo psichico che tenga dinnanzi alla loro passione. Commovente l’impegno di Dario D’Ambrosi tra mille difficoltà economiche, logistiche, il lockdown e la richiesta d’aiuto dei genitori rimasti soli, con i propri ragazzi speciali. Paolo, Marina, Carlo, Olga, Andrea e tutti gli altri del Teatro Patologico ritrovano una dimensione umana, l’inclusione possibile e la realizzazione personale, solo recitando.
Dario sente che è l’unica via da percorrere per i suoi ragazzi, lui è un po’ matto come loro e per loro si batte. La fragilità diviene risorsa, la disabilità una marcia in più per affrontare le difficoltà di vivere. Dario riconosce la loro forza, la loro genialità, la loro bravura e punta tutto sul mettere in scena l’Odissea di Omero. Protetti da una grande luna di latte, sulla candida sabbia racchiusa tra scogli acuminati, scorre la tragedia, si sciolgono nodi, si libera l’energia che è vita. Forti le emozioni, la diversità ci impone una riflessione:

Dario D’Ambrosi

“La follia è una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come la ragione. Il problema è che la società per dirsi civile, dovrebbe accettare sia la ragione che la follia”
Il Teatro Patologico rischia la chiusura, i fondi non ci sono, la solitudine di Dario D’Ambrosi è grande, così come il suo dolore se mai dovesse abbandonare il suo meraviglioso e folle progetto. Pensiamoci.

04 marzo 2021

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