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NATALE 2020. Sarà diverso più religioso e sobrio

Anna Gomes

di Anna Gomes

Quello del 2020(anno horribilis), sarà sicuramente un Natale diverso da tutti gli altri.

Questa è una immagine del Natale nella città di Bari che non vedremo più!

Travolti da una pandemia che non accenna a placarsi, impauriti dai contagi, delusi da un Governo che non ci protegge abbastanza ci rifugiamo nelle case addobbate per il Natale. Eh si, perché quest’ anno l’albero ed il presepe saranno più belli che mai!

Il governo intanto,  pensa  anche e soprattutto ad un economia piegata dal Virus maledetto, che ha stravolto le nostre vite, mutato profondamente i rapporti personali e affettivi, impoverito le finanze.
Ci resta (e non è poco), l’aspetto intimo e religioso del Natale. Mai come quest’anno, la Natività è più che mai sentita, nella speranza che si possa debellare (in attesa del famoso vaccino), questa malattia subdola e pericolosa.

Ci raccoglieremo allora intorno al presepe, lontani dai riflettori e dalle luci abbaglianti delle nostre città che spesso ci confondevano e stordivano, lasciandoci sempre più vuoti e soli.

Natale in famiglia negli anni 50
Sarà anche un Natale di solidarietà (tante sono le Associazioni che si attivano per aiutare le famiglie bisognose, in seria difficoltà economica) ed i nostri cuori si riempiranno di gioia.
Si tornerà alle tradizioni familiari (Dpcm permettendo), spesso trascurate dal consumismo sfrenato degli anni passati.
Arriveranno i pastori ad omaggiare il Bambino Gesù nella culla di paglia, ed i cori degli Angeli riecheggeranno nelle nostre case come mai prima!
21 novembre 2020

One thought on “NATALE 2020. Sarà diverso più religioso e sobrio

  1. si tratta di una visione celestiale del vivere natalizio, come quello sognato nell’infanzia. Ma qualche dubbio mi viene: I fanciulli che non vanno a scuola, o in palestra, o nelle case degli amici, ove le mamme preparano focacce e dolci, confinati a vedere cartoni animati, o solo telefonate, qualcosa è cambiato nel loro modo di socializzarsi. Anche a Natale saranno ristretti a casa, con pochi famigliari, forse non potranno fare gite, o visitare i nonni, in altre località.
    Gli adulti, come chi scrive, è profondamente deluso della scienza. Pensate nel periodo natalizio del 1967 Barnard effettuò il primo trapianto a cuore aperto: il cuore di un morto alimenta quello di un moribondo; due anni dopo (20/7/01969) tre uomini scendono sulla luna e raccolgono un po’ di terra. Si viveva in un periodo senza cartoni animati, senza tante tv, qualche radio, passeggiate in campagna, grande fiducia negli uomini, esplosione delle capacità umane di essere protagonisti del futuro del mondo. Tanta fiducia in se stessi, con grandi ritorni nell’economia, nelle arti, nella scienza. Adesso ci dobbiamo raccomandare al Natale, a Gesù Bambino, che ci faccia stare bene, e che questa peste vada via. Si tratta del ritorno a quello che i greci classici chiamavano Eutycke Buona sorte (dipende dal fato, dagli Dei). in contrapposto a Eu do tyche (libero arbitrio) Per chi s’interessa della filosofia e Tragedia greca si ricorderà di Edipo (Eutyche) e di Antigone e Creonte (eudotyche). La scienza ha fallato, non ha previsto in tempo, nonostante i primi segnali. O ha sbagliato la politica, che non poteva investire denaro in ricerca perchè non sono finalizzati al consenso, da cui più fondi ai privati e poco alla sanità pubblica. E l’economia? va secondo il mercato, della redditività immediata. Politica, scienza, economia, sanità, che sono tra i sistemi sociali più complessi, ove la capacità di scelta dell’uomo è alla radice, senza chiamare in causa fato o Fortuna, sono stati sopravalutati, solo perchè si sono piegati agli interessi immediati dei programmatori della ricchezza e del consenso. Cioè un libero arbitrio fuori controllo. Ci vuole Gesù Bambino, che ci illumini sul rispetto di tutti, e che faccia riprendere la fiducia in noi stessi e nei nostri sistemi sociali. buon Natale la tutti

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