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Stefano Lotumulo pellegrino da Assisi a Riace in cammino per la pace

 

di Cinzia Santoro

Centro polifunzionale women empowerment

Da Assisi a Riace in silenzio, il cammino di Stefano, pellegrino e messaggero di pace.

“Ho indossato molte armature nella mia vita. Alcune di grande valore e di ottima fattura. Ma nessuna mi ha mai impedito di essere ferito o di cadere prigioniero. L’unica armatura capace di proteggere il valore di un uomo è la pace.” Ispirato da questa citazione di San Francesco d’Assisi, Stefano Lotumulo fotografo trentenne di Lucca, decide in tempo di Covid, di partire da Assisi e raggiungere a piedi la Riace di Mimmo Lucano (già sindaco di Riace). Ottocentoventitre chilometri di cammino in silenzio, chiedendo ospitalità notturna, con il passaparola social nei diversi paesi raggiunti durante il giorno.

Dal centro Italia alla Calabria Jonica, in quel Sud profondo, cuore di una terra martoriata ma sempre ospitale. Chiediamo a Stefano di raccontarci la sua avventura.

Stefano Lomutolo al suo arrivo a Riace, incontra Mimmo Lucano

Stefano sei arrivato a Riace il sette novembre dopo essere partito da Assisi il 14 ottobre superando numerose peripezie. Cosa hai provato mentre salivi verso quel borgo?
Meraviglioso, ero semplicemente sereno, non so spiegare. Credevo che l’emozione avrebbe preso il sopravvento ma non è stato così. Ho controllato le mie emozioni ed è stato bellissimo.
Ridevo, gli ultimi sette chilometri ho riso tantissimo, non riuscivo a smettere.
La felicità era in ogni parte della mia anima e quindi ridevo di gioia profonda.

Al tuo arrivo a Riace dopo un abbraccio commosso hai consegnato una lettera a Mimmo Lucano. Che significato ha quella missiva?
Nella lettera c’era il mio messaggio di amore, di pace e fratellanza. In questo momento storico di grande dolore non dobbiamo scordarci di possedere queste qualità nel nostro cuore. Il Covid sta portando tanta confusione ma non deve farci dimenticare il nostro essere umani.

Concludi la tua lettera con una poesia di un nuovo amico. Chi è Andrea Melis?
Andrea Melis è uno scrittore e poeta che ho incontrato la notte prima dell’arrivo a Riace. Abbiamo in comune l’amore per San Francesco d’Assisi. Ogni cosa avviene per una ragione e quindi ho terminato la mia lettera con una sua poesia dedicata a Mimmo Lucano. Niente avviene per caso.

Da Assisi a Riace in silenzio perché?
Ho scelto il silenzio perché viviamo in un sistema che fa troppo rumore, in cui spesso siamo portati ad urlare più forte, alla continua ricerca di contenuti, di suoni, di immagini che siano in grado di levarsi al di sopra di quelle degli altri. Il silenzio mi ha dato la possibilità di ascoltare gli altri.

Stefano Lotumulo con Brunori Sas

Quali ricordi porti con te nei giorni trascorsi in cammino?
Ce ne sono tantissimi che rimarranno per sempre nel mio cuore, è stato il mio primo cammino.
Uno in particolare, quando ho camminato sotto un temporale in montagna tra Terni e Rieti recitando un mantra Buddhista che mi ha dato una serenità incredibile.
E poi all’arrivo, nel cuore di Riace conserverò questa immagine sincera: ci siamo ritrovati per terra con i bambini abbracciati, non era previsto, ma questa scena rimarrà per sempre impressa nel mio cuore.

I sogni esistono per essere realizzati: l’incontro con Brunori Sas, raccontandoci di cosa avete chiacchierato.
Chiacchierato è un parolone, dato il mio silenzio. Siamo stati nella sede dell’ associazione di Cosenza La Terra di Piero. Sono stato accolto da tutti con grande entusiasmo e mi hanno fatto sentire parte della loro famiglia pienamente. Il mitico Sergio ha coordinato l’incontro ed è stato piacevole parlare del più e del meno con Dario.

Hai detto che la fotografia ti ha scelto e non viceversa. Che senso da alla tua vita essere un fotografo?
Posso comunicare il mondo attraverso la mia visione, posso dar voce a chi non ce l’ha e posso riuscire a spronare i visitatori alla ricerca di un maggiore equilibrio nelle nostre vite attraverso le mie esposizioni fotografiche. In occidente abbiamo più del necessario ed in altri luoghi non hanno assolutamente nulla. Inoltre attraverso la fotografia posso mostrare anche la grande bellezza del mondo e non solo le situazioni drammatiche.

La natura ti ha accompagnato in questi giorni. Come cambiava il paesaggio mentre scendevi verso Riace? 
Partendo da Assisi ed avendo camminato per le prime due settimane su tratti di montagna, il paesaggio è cambiato totalmente ma ho preso molta energia dalla natura, è stata di supporto in ogni istante e per questo le sono molto grato. Adoro il mare ed aver avuto la possibilità di toccare la sua saggezza da Salerno fino a Riace mi ha permesso di andare oltre i miei limiti e camminare nella sola ultima settimana per duecentonovantatre chilometri con una media di circa quarantadue chilometri al giorno.

Sei presidente dell’ Africa Masterpiece Children. Di cosa si occupa questa associazione?
Africa Masterpiece Children, attiva nel nord della Tanzania, opera a sostegno delle comunità Maasai con progetti riguardanti la salute, la scuola e l’emancipazione della figura femminile. Siamo nati da poco ma vogliamo unire arte e volontariato in un unico grande progetto che possa smuovere gli animi delle persone.
Prendere spunto da Mimmo Lucano è un dono immenso per me e per tutti noi del team.

Cosa vuoi dire ai lettori della Gazzetta dal Tacco?
Uno degli obiettivi di questo cammino era la creazione di un centro polifunzionale per donne Masai.
Io vi ripropongo la raccolta fondi, attraverso questo link troverete tutte le informazioni del caso:
https://www.gofundme.com/f/progetto-centro-polifunzionale-women-empowerment
Date uno sguardo, ci siamo uniti intorno a questo cammino fatto di umanità, ci siamo emozionati con l’arrivo a Riace, con i bambini che mi sono saltati al collo, con l’abbraccio a Mimmo.
Anche solo con 5 euro possiamo cambiare la vita di molte donne in Tanzania.

9 novembre 2020

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