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Lecce-Cittadinanza onoraria a Yvan Sagnet. Il suo cammino dalla raccolta dei pomodori e la lotta contro il caporalato

Questa mattina il Consiglio comunale ha riconosciuto su proposta di un nutrito gruppo di consiglieri comunali (primo firmatario Gabriele Molendini di Lecce Città Pubblica) la cittadinanza onoraria a Yvan Sagnet, con la seguente motivazione:
Nominato Cavaliere della Repubblica dal Presidente Mattarella, Jean-Pierre Yvan Sagnet rappresenta il protagonista e il simbolo della battaglia civile, sindacale, politica per i diritti dei lavoratori migranti in agricoltura. Con coraggio, nell’agosto del 2011, scelse di ribellarsi a condizioni di lavoro intollerabili, guidando la protesta dei braccianti immigrati per le strade della nostra città, che oggi ne riconosce appieno l’alto valore civile. Trovano decisivo impulso in quella mobilitazione i recenti provvedimenti legislativi di contrasto al caporalato e di tutela dei diritti dei lavoratori agricoli, e la rinnovata sensibilità dell’opinione pubblica nei confronti dell’equità delle filiere agricole e della dignità di chi vi è impiegato. Legare il nome di Sagnet alla città di Lecce significa ribadire l’alto valore delle sue azioni, anche in rappresentanza dei lavoratori agricoli migranti che, in quei giorni e in successive occasioni, sono stati e sono ancora protagonisti di battaglie per la dignità del lavoro e il rifiuto dello sfruttamento, contribuendo alla salvaguardia effettiva del valore costituzionale del Lavoro sul quale è fondata la nostra Repubblica”.
Il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, ha ricordato nel suo intervento “Sentiamo, in quanto capoluogo di rappresentare la sensibilità dell’intero Salento nel riconoscere il valore e il significato di quel passaggio storico. Che è storia di questa terra, al pari di altre e non meno significative stagioni di battaglia per i diritti. Il percorso di Yvan rappresenta infatti una fortissima testimonianza di quanto abbiamo bisogno di regole chiare e condivise per una corretta gestione delle politiche migratorie. A chiederle sono i migranti stessi, consapevoli che ogni percorso di riconoscimento dei diritti passa dalla fuoriuscita da una condizione di invisibilità e marginalità che è il terreno di coltura dei fenomeni di sfruttamento e prevaricazione dei quali i braccianti di Nardò sono stati vittime”.
Cenni biografici
Yvan Sagnet è nato il 4 aprile del 1985 a Douala (Camerun), ed è giunto in Italia per motivi di studi nell’agosto 2008. Nel 2013 ha conseguito la Laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni presso il Politecnico di Torino.
È stato nel 2011 il portavoce durante lo sciopero alla masseria Boncuri (Nardò) durato un mese contro i caporali e gli imprenditori agricoli e che portò all’introduzione del reato di caporalato e al primo processo in Europa sulla riduzione in schiavitù. Ha lavorato come sindacalista per la FLAI-CGIL ed è tra i fondatori dell’associazione internazionale anti caporalato NO-CAP. “Per il suo contributo all’emersione e al contrasto dello sfruttamento dei braccianti agricoli”, è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferita motu proprio dal Presidente della repubblica Sergio Mattarella nel febbraio del 2017.
Ha scritto due libri editi da Fandango: il primo, “Ama il tuo sogno”, racconta la sua esperienza come raccoglitore di pomodori e il primo sciopero in Italia dei braccianti migranti. Il secondo “Ghetto Italia”, scritto a quattro mani insieme al sociologo Leonardo Palmisano, racconta la dura realtà dei ghetti in cui sono costretti a vivere i braccianti stranieri e mette in evidenza le responsabilità della piccola e grande distribuzione organizzata nel sistema di sfruttamento nelle campagne.
Ha partecipato come attore protagonista nel docu-film The New Gospel (Il Nuovo Vangelo) del regista svizzero Milo Rau, interpretando la figura del Cristo. Il film uscirà nelle sale cinematografiche nel 2021.
8 settembre 2020

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