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AIGE: L’inevitabilità di essere parte dell’Unione Europea 70 anni dopo la Dichiarazione Schuman

di Associazione Italiana Giuristi Europei 

L’inevitabilità di essere parte dell’Unione Europea 70 anni dopo la Dichiarazione Schuman 9 maggio 2020 Esattamente 70 anni fa l’allora Ministro degli esteri francese Robert Schuman pronunciò a Parigi il discorso passato alla storia, appunto, come Dichiarazione Schuman.

Robert Schuman

Come Schuman ebbe ad avvertire nella sua allocuzione, “L’Europe ne se fera pas d’un coup, ni dans une construction d’ensemble: elle se fera par des réalis ations concrètes  créant d’abord une  solidarité de fait “.

Da quell’idea germogliò un anno più tardi la costituzione della CECA, con l’Italia tra i suoi sei membri fondatori: la prima  di  una  serie  di  istituzioni  europee  sovranazionali  che sarebbero poi diventate l’attuale Unione.

L’Europa vive oggi giorni molto difficili, confrontata com’è alla sfida della pandemia a livello globale.   Lo shock economico innescato dall’emergenza sanitaria ha esacerbato gli egoismi nazionali e innalzato    barriere, letteralmente e metaforicamente, tra gli Stati membri dell’UE, rimettendo in questione valori europei che ritenevamo definitivamente acquisiti, quali la coesione e la solidarietà. Ma il virus che tormenta l’umanità in questo periodo non avrà la meglio sulla nostra Unione, e anzi può e deve contribuire a rafforzarla. Di fronte alle difficoltà presenti, l’Associazione Italiana dei Giuristi Europei ritiene che si debba riaffermare con fermezza l’importanza del processo di integrazione europea, che ha garantito 70 anni di pace e di straordinario progresso sociale ed economico, e sviluppare un’affectio societatis, e europea autentica e solida. La nostra Unione ha vissuto molti momenti di crisi, ma è sempre riuscita a superarli, approfondendo il  proprio  ambito e riuscendo  a  passare  da  una  comunità  economica ad una unione che intende mettere al suo centro il cittadino: di crisi in crisi, di piccolo passo in piccolo passo, l’integrazione  europea  è  avanzata  e diventata  quasi irreversibile. Secondo la lungimirante intuizione di Jan Monnet        del 1976, “L’Europe se fera dans les crises et elle sera la somme des solutions apportées à ces crises ”. Mai come adesso ci è chiara l’indispensabile funzione delle nostre istituzioni, unico argine al risorgere di egoismi nazionali, che potrebbero distruggere la costruzione europea faticosamente eretta nel corso dei decenni passati. I Trattati, il Parlamento, la Commissione, la Corte di giustizia e la Banca Centrale europea sono gli strumenti essenziali per temperare gli egoismi e l prevaricazioni dei singoli Stati. Temperamento che deve realizzarsi in seno al Consiglio, Camera degli Stati, e al Parlamento dei rappresentanti eletti del popolo europeo, e che può essere rafforzato grazie ai diritti che i Trattati riconoscono ai cittadini europei.

Anche la soluzione di questa crisi non può che essere trovata a livello europeo.  Le istituzioni dell’Unione si sono mosse nella giusta direzione, fra mille contrasti e opposizioni.  Sosteniamole in questo sforzo, rafforziamole con il nostro supporto, e aiutiamole a fare un ulteriore balzo in avanti nel processo di integrazione preconizzato da Schuman e Monnet.

28 maggio 2020

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